Coverciano sotto pressione dopo la sconfitta con la norvegia, domani serve una goleada contro la moldavia
Tensioni nella nazionale italiana di calcio dopo la sconfitta a Oslo, con dubbi su Luciano Spalletti e possibili cambiamenti nella guida tecnica in vista della partita decisiva contro la Moldavia.

La sconfitta contro la Norvegia ha creato tensioni nella nazionale italiana di calcio, mettendo in discussione la guida tecnica di Spalletti e la qualificazione ai mondiali, con la federazione pronta a valutare cambiamenti importanti. - Unita.tv
La sconfitta subita a Oslo ha scatenato tensioni e dubbi nella nazionale italiana di calcio. Lo spogliatoio a Coverciano è attraversato da un clima pesante mentre il ct Luciano Spalletti e la squadra cercano di concentrarsi sulla partita di lunedì contro la Moldavia a Reggio Emilia. Il rischio di saltare i mondiali per la terza volta consecutiva spinge a una riflessione profonda sia sul rendimento della squadra sia sulla guida tecnica.
Atmosfera tesa a coverciano dopo la débâcle a oslo
L’umore a Coverciano si è deteriorato dopo il netto 3-0 subito contro la Norvegia. La delusione è palpabile e la paura di perdere la qualificazione mondiale pesa come un macigno su giocatori e staff tecnico. L’ambiente è carico di incertezze e vengono già ventilate critiche pesanti nei confronti di Spalletti. Sul web sono spuntati hashtag come #spallettiout e #gravinaout, a segnare il malcontento dei tifosi che chiedono un cambio radicale all’interno della federazione.
Nel centro tecnico vicino a Firenze, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha avviato una serie di confronti con Spalletti e alcuni elementi chiave della squadra. L’obiettivo è far emergere idee chiare in vista delle prossime sfide e capire come affrontare il momento complicato, sia dal punto di vista tattico che psicologico. Il dialogo punta anche a verificare il rapporto tra allenatore e giocatori, che pare soffrire in questa fase.
La sconfitta con la Norvegia ha fatto emergere la necessità di freschezza mentale e fisica, elemento sottolineato anche da persone esperte come Roberto Donadoni, ex ct della nazionale. L’Italia non dispone di singoli in grado di risolvere le partite da soli; serve un gioco corale e il gruppo deve recuperare equilibrio per ritrovare risultati utili.
Dibattito aperto sulla guida tecnica, ipotesi di sostituzioni nel mirino
Le polemiche dopo il ko contro i norvegesi non si limitano ai giocatori ma mettono nel mirino Luciano Spalletti, che non nasconde la volontà di proseguire con il suo progetto tattico. Gli esperimenti con il modulo 3-4-1-2 durante la settimana sono stati abbandonati in favore del 5-3-2 in partita, scelta che ha lasciato qualche dubbio in squadra.
Sul piano tecnico, Spalletti resta saldo, anche se la mancanza di continuità nei risultati pesa. Dal 3-1 rifilato alla Francia in Nations League dello scorso settembre, l’Italia ha avuto poche soddisfazioni mentre la delusione dei tifosi cresce soprattutto per uno stile di gioco meno coinvolgente rispetto al passato.
Le alternative al direttore tecnico sono già oggetto di discussione sui social e non si esclude nessuna ipotesi, dalla scelta di allenatori italiani come Stefano Pioli o Claudio Ranieri, fino a una possibile opzione estera. Si parla perfino di un ritorno di Roberto Mancini, anche se la decisione definitiva verrà presa dopo il confronto di martedì tra Gravina e Spalletti, che rappresenterà una sorta di spartiacque per valutare il futuro della panchina azzurra.
Impatti della sconfitta sulla qualificazione e sulle prossime sfide
La partita contro la Moldavia non sarà un semplice appuntamento, ma una prova decisiva per il cammino mondiale. L’Italia dovrà ottenere un risultato ampio contro una squadra che la Norvegia ha già battuto 5-0. La differenza reti sarà un fattore chiave nel girone, dove solo la prima classificata si qualifica direttamente per i mondiali; la seconda dovrà passare dallo spareggio.
I giocatori, rilasciati dopo la partita con la Moldavia, saranno poi in attesa di affrontare le prossime gare di qualificazione da settembre in avanti. L’assenza di talenti emergenti riconosciuti come Yamal, Cherki o Nusa pesa, anche a causa di un calo generale negli iscritti al calcio giovanile registrato tra 2022 e 2023. Questo fenomeno rischia di limitare le opzioni per costruire una squadra capace di competere a livello internazionale nei prossimi anni.
Il confronto tra il reparto tecnico e la squadra avrà un ruolo importante, anche perché la fiducia reciproca sembra vacillare. La qualificazione ai mondiali non dipende più solo dai risultati in campo, ma anche da una buona gestione del gruppo e dalla capacità dell’allenatore di ritrovare unità e motivazioni dentro lo spogliatoio.
Il panorama giovanile e le scelte per il futuro del calcio italiano
Oltre alla nazionale maggiore, l’attenzione è rivolta anche alla formazione Under 21, che tra pochi giorni sarà impegnata negli europei in Slovacchia. Questa squadra non ha mai più raggiunto livelli di successo dal 2004 e ora cerca un rilancio sotto la guida tecnica di Carmine Nunziata, che però non avrà il rinnovo del contratto.
Nell’ottica di una rinascita, la federazione sta valutando di affidare la rappresentativa giovanile a ex campioni del mondo come Pirlo, Gattuso o Cannavaro. Questa scelta vorrebbe essere un modo per trasmettere esperienza e mentalità vincente a una generazione che può diventare il futuro della nazionale.
Anche figure come Bonucci e Corradi erano presenti a Oslo durante il match contro la Norvegia e sono indicati tra i possibili nomi per azioni di ristrutturazione e strategie di uscita, in caso di nuovi stravolgimenti nella gestione tecnica.
Il calcio italiano attraversa una fase critica, con nodi da sciogliere a breve termine. I prossimi giorni saranno decisivi per tracciare la direzione da seguire e per decidere chi guiderà la nazionale poi nelle future sfide internazionali.