Sequestrati 550 grammi di droga e telefonini nella casa circondariale di teramo: denuncia e richieste del sappe
Scoperto un ingente carico di droga e telefonini nel carcere di Teramo, evidenziando le difficoltà legate al sovraffollamento e la richiesta del sindacato Sappe per maggiori risorse e strumenti di controllo.

La polizia penitenziaria di Teramo ha sequestrato droga e telefonini vietati nel carcere di Castrogno, evidenziando criticità legate al sovraffollamento e alla carenza di personale; il sindacato Sappe chiede maggiori risorse e strumenti tecnologici per migliorare la sicurezza. - Unita.tv
La polizia penitenziaria di Teramo ha scoperto un ingente carico di droga nascosto in pacchi postali destinati a detenuti nel carcere di Castrogno. L’operazione ha svelato anche la presenza di telefonini vietati nelle celle dell’istituto, confermando le difficoltà legate al controllo e al sovraffollamento della struttura. Il sindacato autonomo polizia penitenziaria ha commentato l’accaduto e rilanciato richieste per maggiori risorse e strumenti a tutela degli agenti.
Sequestro di droga e telefonini nel carcere di teramo
Il 26 aprile 2025, nella casa circondariale di Teramo, personale della polizia penitenziaria addetto al casellario ha sequestrato 500 grammi di hashish e 50 grammi di cocaina. La droga era nascosta in due pacchi postali indirizzati a detenuti del carcere di Castrogno. Questo intervento fa parte di una serie di azioni che hanno bloccato tentativi simili di introdurre sostanze stupefacenti nella struttura.
La scoperta non si è limitata al narcotico: durante i controlli di routine all’interno di due celle del reparto maschile sono stati trovati anche telefonini e altra droga. Nel reparto femminile è stato rinvenuto un altro telefono cellulare. Questi dispositivi nelle mani dei detenuti rappresentano un rischio per la sicurezza interna e favoriscono attività illecite.
Il sequestro è avvenuto a Teramo e riguarda direttamente il presidio di polizia penitenziaria. Il sindacato autonomo Sappe ha evidenziato più volte come queste operazioni di controllo siano la prova di un impegno costante degli agenti, chiamati a contrastare fenomeni diffusi e complessi nelle carceri italiane.
Le difficoltà legate al sovraffollamento e il ruolo degli agenti
L’istituto di Teramo presenta una situazione di sovraffollamento che supera i 200 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Questo problema rende più difficile garantire sicurezza e controllo all’interno della struttura. Il personale, attualmente carente di circa 70 unità, fatica a gestire i rischi collegati all’ingresso di droga, telefonini e altri oggetti proibiti.
Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sappe, ha sottolineato la necessità di un presidio di unità cinofila stabile per rafforzare i controlli e migliorare la prevenzione. I cani antidroga potrebbero individuare più efficacemente sostanze nascoste, riducendo il rischio di tentativi di introduzione di stupefacenti.
Il personale deve affrontare una pressione continua, gestendo non solo la sicurezza ma anche il trattamento e la rieducazione dei detenuti. La mancanza di risorse umane e tecnologiche limita le capacità operative e mette a repentaglio la tutela degli agenti e della collettività.
Le richieste del sappe per potenziare la sicurezza nelle carceri italiane
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha commentato che i tentativi di traffico di droga e telefonini negli istituti di pena sono in aumento su scala nazionale. Ha riconosciuto l’impegno e la professionalità della polizia penitenziaria, ma ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di aggiornare e migliorare gli strumenti a disposizione degli agenti.
Tra le proposte, Capece ha indicato l’adozione di body scanner simili a quelli usati negli aeroporti, capaci di rilevare oggetti nascosti in modo preciso, anche se occultati nello stomaco o a contatto con il corpo. Questi strumenti permetterebbero un controllo più approfondito su detenuti e pacchi, impedendo il passaggio di armi, droga o dispositivi elettronici proibiti.
Ampliamenti nell’organico e una maggiore formazione sono altre richieste del sindacato, per far fronte alle sfide crescenti della gestione penitenziaria. Secondo il Sappe, investire nella sicurezza delle carceri contribuisce anche a prevenire fenomeni criminali fuori dalle mura dell’istituto.
Gestione quotidiana e prospettive future
Il controllo dei flussi illeciti dentro le carceri resta centrale nella gestione quotidiana degli agenti, che operano in condizioni spesso difficili e con mezzi limitati. Le prospettive di potenziamento tecnologico e di organico sono un tema aperto nel dibattito sulla sicurezza interna al sistema penitenziario italiano.