Ronciglione, 8 anni dopo lo schianto morte di paco fabrini: automobilista accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso
Ripresi a Ronciglione i lavori del processo per la morte di Paco Fabrini, attore noto per il ruolo di Rocky. L’imputato è accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.

A Ronciglione è ripreso il processo per la morte di Paco Fabrini, noto attore, con l’imputato accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso; il procedimento è ancora in corso. - Unita.tv
Sono ripresi a Ronciglione, in provincia di Viterbo, i lavori del processo che vede imputato un uomo di 44 anni per la morte di Paco Fabrini. Fabrini, conosciuto anche per il ruolo di Rocky nella serie di film con Tomas Milian, morì in un incidente stradale avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2017 all’incrocio tra la Cassia bis e la tangenziale. L’automobilista è accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. Il caso ha attirato l’attenzione per i dettagli delle dichiarazioni in aula e il lungo tempo trascorso dalla tragedia.
Il procedimento giudiziario e le novita dell’ultima udienza
Il processo ha subito una svolta con la revoca della costituzione di parte civile di cinque familiari della vittima, che hanno chiuso la questione risarcitoria tramite un accordo con l’assicurazione. L’udienza del 2025 si è concentrata soprattutto sulla ricostruzione della dinamica dell’incidente e sulle dichiarazioni dell’imputato.
Il giudice Jacopo Rocchi ha seguito con attenzione la deposizione, rilevando la lucidità dell’uomo nonostante la gravità delle accuse. È stata fissata una nuova udienza per il prossimo anno, durante la quale sarà ascoltata anche la testimonianza di un uomo del luogo che ha confermato di aver indicato il luogo dell’incidente ai soccorritori. Data la presenza dell’aggravante per omissione di soccorso, il processo non rischia la prescrizione.
La ricostruzione dei fatti e la versione dell’imputato
La sera dell’incidente poco dopo le 23.40, Fabrini si trovava nei pressi di Ronciglione quando subì un violento schianto. L’uomo alla guida dell’auto coinvolta nel sinistro sostiene di non averlo investito direttamente. Durante il suo interrogatorio, ha spiegato di essere stato il primo a intervenire sul luogo, trovando Fabrini a terra vicino al suo scooter ancora acceso. Ha descritto l’area dove si trovava un gruppo di giovani a bordo di un suv nero, usciti da una serata allo stadio Olimpico di Roma e presumibilmente legati all’incidente. Secondo la sua versione, i ragazzi si sarebbero allontanati rapidamente senza prestare soccorso.
L’imputato ha spiegato di aver fermato il traffico e di aver chiesto aiuto a una vicina di casa, la quale gli ha indicato il civico esatto dove si trovava l’incidente. Ha spento il motore acceso del motorino per evitare rischi di incendio senza alterare la scena e ha atteso l’arrivo dei soccorsi. Dopo diversi minuti e senza poter fare altro ha lasciato il luogo per tornare a Roma. Il giorno seguente ha collaborato con i carabinieri, fornendo la sua testimonianza, prima che la sua vettura venisse sequestrata.
Il profilo di paco fabrini e il contesto della tragedia
Paco Fabrini era residente a Ronciglione da anni. Non solo attore, era anche cuoco e pizzaiolo, un uomo radicato nella comunità locale. La sua fama deriva soprattutto dalla partecipazione a film con Tomas Milian, dove interpretava Rocky, il figlio del celebre Nico Giraldi. La sua morte ha lasciato un segno tra chi lo conosceva e tra i fan del cinema italiano.
La notte dell’incidente è rimasta nel ricordo per le circostanze drammatiche e per il lungo iter giudiziario che ne è seguito. I fatti raccontati dagli imputati e le successive indagini hanno acceso un dibattito sulle responsabilità dirette e sull’importanza di prestare soccorso, tema centrale alla base delle aggravanti contestate.
Il principio di presunzione di innocenza nel processo penale
In base a quanto previsto dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno viene considerato colpevole fino a sentenza definitiva. Questo principio guida tutto il procedimento e ha un valore fondamentale anche in questo caso. L’imputato mantiene il diritto di difendersi e di presentare la propria versione dei fatti senza subire condanne preventive.
La giustizia è chiamata a valutare ogni elemento raccolto durante le indagini e le testimonianze, quindi pronunciare il verdetto dopo aver esaminato con attenzione tutte le prove. La complessità del caso e le opinioni discordanti rendono il processo ancora aperto e in attesa di una decisione definitiva in tribunale.