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La lotta allo sfruttamento dei braccianti e dei rider al centro di un incontro a Viterbo

A Viterbo, la conferenza sul caporalato ha presentato il libro di Raffaella Aloisi, evidenziando le problematiche dei braccianti e rider, con interventi di esperti e sindacalisti per affrontare sfruttamento e precarietà.

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A Viterbo, il 12 giugno 2025, il Teatro San Leonardo ha ospitato una conferenza sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro, con la presentazione del libro di Raffaella Aloisi che affronta le nuove forme di precarietà tra braccianti agricoli e rider, evidenziando le sfide sociali e le iniziative locali per tutelare questi lavoratori. - Unita.tv

A Viterbo, il 12 giugno 2025, il Teatro San Leonardo ha ospitato una conferenza dedicata al caporalato e allo sfruttamento del lavoro, con la presentazione del libro di Raffaella Aloisi “Dai braccianti ai rider. Il metodo del caporalato e le nuove frontiere dello sfruttamento”. L’evento ha messo insieme esperti, sindacalisti e istituzioni per affrontare una questione ancora molto presente nel territorio e più in generale nel paese.

Il contesto del caporalato fra braccianti e rider a viterbo

Il libro di Raffaella Aloisi parte da due figure rappresentative delle nuove forme di sfruttamento: i braccianti agricoli e i rider. Nel viterbese, sono circa 9 mila i braccianti, con una forte concentrazione di 1.300 persone sul territorio del comune di Viterbo, zona in cui si trovano anche grandi aziende agricole oggetto di indagini per sfruttamento del lavoro. La presenza dei rider è molto visibile soprattutto la sera in luoghi come il Sacrario o San Faustino. Questi lavoratori segnano il volto attuale della precarietà e del lavoro sottopagato nel territorio. Il sindacato UILA-LegaComunale di Viterbo si è fatto portavoce di queste problematiche, dando voce a chi spesso resta “invisibile” negli equilibri economici locali.

Genesi e motivazioni del libro di raffaella aloisi

Il caso satnam singh

Raffaella Aloisi, avvocata esperta in diritti del lavoro e civili, ha spiegato che il libro nasce da due esigenze collegate. La prima è il drammatico episodio del 19 giugno 2024, quando il giovane bracciante indiano Satnam Singh è morto dissanguato dopo un incidente sul lavoro. Il datore di lavoro lo aveva abbandonato con il braccio amputato davanti alla sua baracca. Aloisi ha voluto raccontare Satnam non come un “bracciante extracomunitario” o “operatore invisibile”, ma come una persona con sogni e sacrifici, vittima di un sistema che spesso ignora la dignità umana. Il libro vuole mantenere viva la memoria e l’attenzione su situazioni che ancora si verificano, in particolare nella realtà agricola di Viterbo e dintorni.

Precarietà e invisibilità lavorativa, il quadro sindacale

Alice Mocci, segretaria nazionale UILA con delega alle politiche migratorie e alla sicurezza sul lavoro, ha integrato la discussione soffermandosi sull’invisibilità sociale dei lavoratori precari. Le campagne sindacali come “zero morti sul lavoro” e “no ai lavoratori fantasma” evidenziano come la precarietà incida non solo sull’ambito lavorativo ma anche nella vita quotidiana: difficoltà ad accedere a mutui, finanziamenti o affitti sono realtà concrete per molti. Per questo il sindacato denuncia quanto la fragilità lavorativa si traduca in esclusione sociale e mancanza di diritti fondamentali.

Le iniziative del comune di viterbo per il lavoro agricolo

Patrizia Notaristefano, assessora all’agricoltura del comune di Viterbo, ha illustrato le misure intraprese dall’amministrazione per migliorare le condizioni dei braccianti. Il comune ha aderito a un progetto promosso dall’UILA che mira a riconoscere e rispettare i diritti di questi lavoratori attraverso un “registro del lavoro di qualità”. Per iscriversi a questo registro, le aziende devono rispettare normative specifiche a tutela dei dipendenti. L’assessora ha sottolineato che, in vista della candidatura di Viterbo a capitale europea della cultura 2033, è urgente dare dignità anche a chi contribuisce all’economia locale con fatica quotidiana. Il Comune intende promuovere percorsi che coinvolgano trasporti, abitazioni e inserimento culturale per integrare i lavoratori stranieri nella comunità.

Il ruolo delle politiche migratorie e i problemi normativi

Luca Di Sciullo, presidente del centro studi e ricerche IDOS, ha evidenziato le difficoltà create dalla gestione delle migrazioni in Italia negli ultimi trent’anni. Dall’adozione del testo unico sulle immigrazioni, le regole sono diventate più restrittive, limitando l’accesso regolare al lavoro e la permanenza nel paese. Di Sciullo ha ricordato come il permesso di soggiorno per cercare lavoro sia stato abolito, obbligando gli immigrati ad aspettare che un datore di lavoro li “selezioni” dall’estero senza un contatto precedente. Questo sistema ha creato procedure complicate e contribuisce a mantenere gli immigrati in una condizione di precarietà, facilitando situazioni di sfruttamento e irregolarità.

Il supporto alle donne braccianti e lo sportello antiviolenza

Marta Nori, presidente dell’associazione Kyanos e componente del centro antiviolenza Penelope di Viterbo, ha parlato dello sportello specifico aperto nel 2024 contro la violenza di genere sulle braccianti agricole. Si tratta del primo sportello in Italia dedicato a questa categoria, che tiene anche uno sportello psicologico per i ragazzi immigrati. In pochi mesi lo sportello ha preso in carico 12 donne provenienti dal territorio. Nori ha sottolineato che la donna nel lavoro precario spesso subisce una doppia marginalizzazione: come lavoratrice e come vittima di violenze di genere. Lo sportello intende fornire un sostegno concreto e mirato, riconoscendo le difficoltà che caratterizzano questa realtà.

Il sindacato e le sfide nel tessuto urbano di viterbo

A chiudere la conferenza è intervenuto Antonio Biagioli, segretario generale UILA-LegaComunale di Viterbo, che ha ricordato l’importanza del contratto provinciale di lavoro sottoscritto recentemente. Tra i risultati ottenuti c’è l’attivazione dello sportello psicologico per i lavoratori agricoli, un supporto fondamentale. Biagioli ha evidenziato che i problemi dei braccianti si riflettono anche nella vita urbana, interessando quartieri come San Faustino e Pilastro. Le difficoltà non riguardano solo la retribuzione, ma anche accesso ai servizi, trasporti e abitazioni. Il sindacato continua a lavorare per affrontare queste criticità, segnalando che il problema dello sfruttamento si intreccia con dinamiche sociali più ampie. L’incontro si è concluso con un momento di confronto e un firmacopie del libro, confermando la sensibilità e l’attenzione che queste tematiche richiedono.