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La festa di sant’antonio a orte scalo e padova: tradizioni, storie e pellegrinaggi nel 2025

La figura di Sant’Antonio di Padova è centrale nella devozione popolare, con celebrazioni annuali a Orte Scalo e Padova, richiamando migliaia di fedeli attratti dalla sua spiritualità e miracoli.

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L'articolo esplora il profondo culto di sant’Antonio di Padova, con particolare attenzione alle celebrazioni a Orte Scalo e Padova, la vita e i miracoli del santo francescano, e il significato attuale della sua predicazione e del suo esempio per la famiglia e la trasmissione della fede. - Unita.tv

La figura di sant’antonio di padova occupa un posto centrale nella devozione popolare italiana ed europea, con celebrazioni che si svolgono ogni anno in molte città. Tra queste, orte scalo, in provincia di viterbo, e padova si distinguono per riti, eventi e un forte legame con la vita e le opere del santo francescano. La festa del 13 giugno richiama migliaia di fedeli, attratti dalla spiritualità e dai racconti legati a sant’antonio.

Il culto di sant’antonio a orte scalo: origini e celebrazioni

Ad orte scalo, sant’antonio è il santo patrono scelto dalla comunità dopo un episodio drammatico: un giovane fu ferito mortalmente con un coltello alla schiena. Mentre i medici lottavano in ospedale per salvarlo, la madre, originaria di padova, prese a pregare sant’antonio con fede, promettendo in voto alla parrocchia di donare una statua del santo qualora il figlio si fosse salvato. La grazia arrivò e sant’antonio divenne il protettore ufficiale del paese.

La parrocchia dedicata a sant’antonio, posta sul colle di san bernardino, si trova nell’ex chiesa dei santi giuseppe e marco e ospita anche il convento e il collegio serafico, testimoni di una presenza francescana forte nel tempo. La festa patronale si sviluppa ogni anno con momenti religiosi e civili: il triduo di preghiere, la processione serale del 12 giugno per le vie del paese, e il giorno successivo tre messe solenni. Alla funzione principale delle 11 presiede il vescovo della diocesi di civita castellana, mons. marco salvi, con la distribuzione del pane benedetto a fine celebrazione.

Il comitato dei quarantenni organizza le attività conviviali, lo stand gastronomico, spettacoli e fuochi d’artificio, coinvolgendo l’intera comunità. Anche i bambini hanno spazi dedicati con giochi, mentre la “tredicina” è recitata dai devoti privatamente nelle case. Le vetrate neogotiche della chiesa raccontano parti della vita del santo, rafforzando la devozione locale.

Sant’antonio vi si rappresenta sempre con alcuni simboli ricorrenti: il bambino in braccio, che simboleggia l’abbraccio a Dio; il libro, riferimento alla scrittura e alla conoscenza del vangelo; il giglio, segno della sua purezza; le pagnotte di pane, segno di carità verso i poveri; infine il saio francescano, a ricordare la sua fiducia nella provvidenza.

Sant’antonio: vita, opere e miracoli del francescano nato a lisbona

Fernando di buglione, futuro antonio di padova, nacque a lisbona il 15 agosto 1195 in una famiglia nobile con radici crociate. Entrò giovanissimo nel monastero di san vincenzo tra i canonici regolari di sant’agostino, poi si spostò a coimbra, dove studiò teologia e filosofia. Ordinato sacerdote nel 1219, abbandonò l’ordine per seguire uno stile di vita più austero, ispirato alle gesta dei martiri francescani in marocco.

Nel 1220 partì come missionario verso l’Africa ma una febbre costrinse la nave a fermarsi in sicilia, a messina, dove venne curato dai frati locali. Dopo la convalescenza si recò ad assisi e incontrò san francesco, che gli affidò il compito di predicatore. Antonio si stabilì in romagna, dando inizio a una lunga serie di missioni e sermoni. A rimini diede prova di essere un predicatore straordinario, attirando l’attenzione con un famoso miracolo: invitò i pesci a “ascoltare” la parola di Dio, e migliaia emersero dal mare.

Fra i tanti episodi si ricorda pure la sfida con un eretico, in cui una mula si inginocchiò davanti all’ostia consacrata, confermando la devozione e la fede di antonio. La sua parola fermò gli eretici, motivo per cui fu chiamato “il martello degli eretici”. Tra il 1223 e il 1227 fondò la scuola teologica francescana a bologna e assunse la carica di custode a limoges, in francia. Nel 1231 si ammalò a camposampiero e morì nel convento dell’arcella, a padova.

Il papa gregorio IX lo canonizzò nel 1232, meno di un anno dopo la morte, la più rapida canonizzazione della storia. Da allora antonio divenne celebre anche per i miracoli attribuiti a lui: guarigioni, esorcismi, profezie ma anche opere caritatevoli verso i poveri e gli affamati. Bonaventura da bagnoregio raccontò di aver trovato intatta la lingua del santo durante la traslazione del corpo, reliquia conservata tuttora a padova.

Il giugno antoniano 2025: eventi e pellegrinaggi a padova e dintorni

La città di padova mantiene un forte legame con sant’antonio, attirando ogni anno devoti da tutto il mondo. Quest’anno ricorre la 19a edizione del giugno antoniano con il tema “pellegrini di speranza con sant’antonio”. La manifestazione si svolge tra padova, san giorgio delle pertiche e camposampiero, dal 23 maggio al 28 giugno con 32 eventi culturali.

La “tredicina a sant’antonio” parte il 31 maggio e si conclude il 12 giugno, con messe e pellegrinaggi dalla diocesi del veneto. Il 12 giugno si tiene la sacra rappresentazione del transito del santo, uno spettacolo storico in costume che ricostruisce le ultime ore della vita di antonio, partendo dalla chiesa di san carlo borromeo fino al santuario dell’arcella. Alle 21:30 comincia il concerto delle campane di padova, che sancisce l’inizio ufficiale della solennità del 13 giugno.

La giornata clou vede la basilica aperta dalle 5.30 fino alle 22.30, con messe quasi ogni ora per permettere a tutti i fedeli di partecipare. La celebrazione delle 10 è presieduta dal delegato pontificio mons. diego giovanni ravelli, alle 11 si svolge la santa messa pontificale con mons. claudio cipolla vescovo di padova, e alle 17 la santa messa solenne guidata dal ministro provinciale padre giovanni voltan. Al termine della messa del pomeriggio parte la processione con la statua del santo e le reliquie del mento e del dito, seguita da migliaia di fedeli e dalle autorità.

La reliquia della lingua resta nel santuario per ragioni di conservazione ma viene venerata nella cappella dedicata. Palazzo della ragione e i musei civici padovani offrono ingresso gratuito dal 10 al 13 giugno, omaggiando i pellegrini e gli appassionati.

La predicazione di sant’antonio: parole e spiritualità nella tradizione francescana

Il carisma di sant’antonio passa anche attraverso i suoi sermoni, raccolti in testi come i “sermones” scritti per aiutare i frati a predicare meglio e diffondere la fede. Non era solo la cultura biblica a distinguerlo, ma soprattutto la passione con cui desiderava la parola di Dio nel cuore.

Antonio si definiva come uno strumento dello spirito santo, paragonandolo a un arpista divino che anima il cuore del predicatore e gli trasmette la forza per parlare. La sua predicazione nasceva dalla preghiera e dall’ascolto, con silenzio e povertà come caratteristiche fondamentali. Il santo sentiva di essere “minore” nella comunità, per potersi umilmente mettere al servizio della parola di Dio.

I sermoni univano studio e spiritualità, offrendosi come modestia e strumento di grazia per la conversione degli ascoltatori. Le parole di antonio erano dirette, ricche di immagini semplici e potenti, capaci di toccare i cuori e di stimolare impegno nella carità.

Sant’antonio e la famiglia: un messaggio attuale per la trasmissione della fede

Nel contesto odierno, caratterizzato da cambiamenti sociali e culturali, la famiglia rimane il primo luogo dove la fede può crescere e passare alle nuove generazioni. Papa leone XIV ha ricordato come la fede si trasmetta insieme alla vita, nella condivisione quotidiana di affetti e momenti semplici. I genitori sono i primi educatori dei loro figli, segnando profondamente il cammino spirituale con l’amore concreto.

Anche papa francesco richiama spesso il ruolo fondamentale di ogni famiglia nel promuovere valori cristiani. Sant’antonio continua a rappresentare un esempio di dedizione, tanto nella predicazione quanto nell’attenzione ai bisogni del prossimo, modelli preziosi per le famiglie che oggi vogliono affrontare le sfide della fede.

Il santo si presenta come mediatore e guida per i tempi attuali, con il suo equilibrio tra intelligenza, silenzio, azione e preghiera. Il suo esempio rimane fonte di ispirazione per chi desidera vivere una spiritualità radicata e partecipata, capace di educare e coinvolgere anche le nuove generazioni.