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Sopralluogo della procura nella facoltà di agraria dopo l’incendio al riello di viterbo

A una settimana dall’incendio alla facoltà di agraria di Viterbo, la procura avvia indagini per stabilire le cause e raccogliere elementi utili per il fascicolo aperto contro ignoti.

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La procura indaga sull’incendio che ha distrutto la palazzina B della facoltà di agraria di Viterbo, con sopralluoghi e perizie tecniche in corso per accertare cause e responsabilità. - Unita.tv

A una settimana dal rogo che ha devastato la facoltà di agraria di viterbo, la procura ha avviato le prime attività investigative con un’ispezione accurata all’interno della palazzina B di via camillo de lellis, nel quartiere riello. L’intervento mira a stabilire le cause dell’incendio e a raccogliere elementi utili per il fascicolo aperto per incendio colposo a carico di ignoti.

L’ispezione della procura e i rilievi tecnici sul luogo dell’incendio

La mattina del 12 giugno, la procuratrice facente funzioni paola conti si è recata sul posto con il consulente tecnico, l’ingegnere rodolfo fugger, incaricato di verificare le condizioni dell’edificio e individuare eventuali responsabilità. La visita è durata circa un’ora e ha riguardato diversi punti chiave della palazzina B. Il consulente avrà due mesi per completare la perizia tecnica da depositare in procura.

Durante il sopralluogo sono intervenuti anche agenti della squadra mobile, della polizia scientifica, operatori della asl e vigili del fuoco, questi ultimi hanno accompagnato i magistrati fino al tetto, area da cui si presume abbia avuto origine l’incendio. È emerso che, al momento del rogo, alcuni operai stavano applicando la guaina impermeabilizzante proprio sulla copertura del fabbricato, che è risultato gravemente danneggiato.

Danni alla palazzina b e controlli interni effettuati

L’incendio ha completamente distrutto i locali al secondo piano della palazzina, una zona interamente compromessa dal fuoco. Nel corso dell’ispezione, i tecnici hanno esaminato gli spazi interni per valutare il livello di distruzione e raccogliere indizi utili per stabilire le cause dell’incendio. Prima di entrare nell’edificio sono stati eseguiti accertamenti per escludere la presenza di materiali radioattivi o sostanze pericolose.

Il rettore dell’università della tuscia, stefano ubertini, e il prorettore alvaro marucci hanno seguito da vicino le operazioni, con l’intento di capire l’entità del danno e le implicazioni sulla ripresa delle attività accademiche. La presenza delle massime autorità accademiche sottolinea la gravità dell’evento e l’urgenza di risposte.

Raccolta dati e collaborazione fra magistratura, vigili del fuoco e polizia

Il lavoro del consulente rodolfo fugger è stato approfondito e si è svolto in stretta collaborazione con i vigili del fuoco e la polizia scientifica. Sono stati raccolti dati tecnici e testimonianze che aiuteranno a ricostruire la dinamica del rogo. Le informazioni acquisite permetteranno di completare la perizia e orientare le indagini sul profilo colposo ipotizzato.

L’indagine punta a capire se ci siano state eventuali negligenze o errori durante i lavori di manutenzione sul tetto che hanno scatenato l’incendio. Il fascicolo aperto per ora non indica responsabili, ma prosegue nella fase istruttoria per accertare le responsabilità.

Le prossime settimane saranno decisive per chiarire come è nato il fuoco e valutare i danni complessivi subiti dall’edificio, colpito duramente da questo episodio, che ha bloccato diverse attività didattiche e scientifiche.