Sindaco di bassano in teverina vittima di insulti e accuse sui social da un cittadino di roma
Il sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, testimonia contro un uomo di Roma accusato di stalking e diffamazione, evidenziando una lunga serie di attacchi online dal 2014.

Il sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, ha testimoniato contro un uomo di Roma che da anni lo perseguita con diffamazioni e stalking sui social, nonostante diverse condanne. - Unita.tv
Il sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, si è presentato davanti al giudice Jacopo Rocchi per testimoniare contro un uomo originario di Roma che da anni lo perseguita con insulti e accuse sui social. La vicenda si protrae dal 2014 e ha già portato a diverse condanne per l’imputato per reati come diffamazione e stalking.
La testimonianza del sindaco di bassano in teverina
Alessandro Romoli ha spiegato al giudice di essere vittima dal 2014 di continui attacchi online da parte di questo cittadino. Le accuse nei suoi confronti sono gravi e diffuse attraverso social network: viene definito “mafioso” insieme ad altri amministratori locali e viene anche accusato di connivenza con i carabinieri. Secondo l’imputato, Romoli e gli altri non avrebbero mai dato seguito alle denunce presentate, una ricostruzione sempre smentita dal sindaco.
Una situazione di tormento
Romoli ha descritto una situazione diventata un vero tormento a causa dei messaggi offensivi e diffamatori a ripetizione. Gli insulti e le allusioni si sommano da anni e valgono anche come forma di pressione contro la sua attività amministrativa. In aula ha ribadito la sua estraneità a ogni accusa, sottolineando inoltre la correttezza dei procedimenti seguiti dagli organi locali.
Il passato dell’imputato e le condanne precedenti
L’uomo che ha preso di mira Romoli è arrivato nel borgo di Bassano in Teverina fuggendo da Roma, dove viveva in un contesto più caotico. In questi anni, ha accumulato numerose denunce relative a diffamazione, stalking e calunnia. Sono già tre le condanne riportate, l’ultima due anni fa, che testimoniano un atteggiamento perseguitorio e offensivo ripetuto nel tempo.
Il problema continua
Nonostante le misure legali adottate, gli episodi di aggressione verbale continuano, ampliandosi anche al mondo social. Romoli ha citato una nuova accusa mossa dall’imputato tramite i social network, in cui si contestava l’assunzione in Comune di un ragazzo disabile. L’uomo sosteneva falsamente che la nomina fosse legata a favoritismi personali di Romoli e all’idea che il ragazzo possedesse auto di proprietà, supportando quindi una presunta incompatibilità con il suo ruolo.
Le accuse infondate riguardo all’assunzione comunale
Il caso dell’assunzione contestata riguarda un procedimento pubblico regolare, che il sindaco ha voluto chiarire con forza. L’iter di reclutamento ha rispettato tutte le norme di legge e non ci sono stati favoritismi di alcun tipo. L’imputato ha invece diffuso informazioni non corrette, provocando danni all’immagine del Comune e creando un clima di sospetto ingiustificato nella comunità locale.
Questa nuova accusa non fa che aggravare una situazione già complicata, in cui la linea tra critiche politiche e campagne diffamatorie si è ormai totalmente dissolta. La testimonianza di Romoli punta quindi a smascherare una strategia di molestie sistematiche e a portare in tribunale la verità sui fatti.
La prosecuzione del processo e i prossimi sviluppi
Il processo con al centro queste accuse riprenderà in autunno, quando si discuteranno le varie prove e le posizioni delle parti in causa. Il giudice Jacopo Rocchi sovrintende il procedimento che da anni vive una lenta evoluzione, vista la complessità della questione e la molteplicità di episodi denunciati.
L’impatto sulla comunità
La presenza del sindaco Romoli come testimone vittima conferma il carattere pesante di questa causa. I fatti raccontati riguardano la vita amministrativa e privata di un piccolo centro della Tuscia che si trova coinvolto in una lunga battaglia giudiziaria, con riflessi anche sull’opinione pubblica.
Questo caso mette in luce come si manifestano i conflitti tra cittadini e amministratori, quando le contestazioni superano ogni limite e si trasformano in azioni persecutorie e denunce infondate. Nel corso dei prossimi mesi si attendono sviluppi decisivi per accertare responsabilità e tutelare chi ricopre ruoli pubblici.