Morto un operatore ecologico di 40 anni a valmontone, la cgil chiede interventi per la sicurezza sul lavoro
Un operatore ecologico di 40 anni è deceduto a Valmontone a causa di un incidente sul lavoro. La cgil chiede interventi urgenti per migliorare la sicurezza nel settore dell’igiene ambientale.

Un operatore ecologico di 40 anni è morto schiacciato dal mezzo di lavoro a Valmontone; la CGIL denuncia i rischi del lavoro in solitaria e chiede interventi urgenti per migliorare la sicurezza nel settore dell’igiene ambientale. - Unita.tv
Un operatore ecologico di 40 anni è deceduto mentre stava svolgendo la sua attività a Valmontone. Il drammatico incidente, avvenuto durante le operazioni con il mezzo di lavoro, ha provocato lo schiacciamento fatale dell’uomo. La causa esatta è ancora in fase di accertamento. La cgil ha espresso cordoglio nei confronti della famiglia e dei colleghi, sottolineando l’urgenza di interventi concreti per evitare altre tragedie simili nel settore.
Dettagli dell’incidente e condizioni dell’operatore
Il tragico episodio si è verificato a Valmontone, una cittadina nella provincia di Roma, dove l’uomo operava come operatore ecologico. Stando alle prime ricostruzioni, il lavoratore sarebbe rimasto schiacciato dal mezzo che stava utilizzando, durante un’attività ordinaria. Non sono ancora chiari i dettagli precisi dell’accaduto, né i motivi che hanno portato a questa dinamica. Le autorità locali e i tecnici competenti stanno indagando per determinare le cause. L’intervento tempestivo dei soccorsi non ha però evitato il decesso, confermando la gravità dell’incidente.
L’uomo aveva 40 anni e lavorava in un settore, quello dell’igiene ambientale, noto per i rischi sul lavoro soprattutto quando non si rispettano le norme di sicurezza. Le condizioni operative spesso prevedono l’uso di macchinari pesanti in contesti urbani, con pericoli legati alla gestione del mezzo e alla mancanza di supporto durante le operazioni.
Modalità operative a rischio nel settore
Le condizioni operative spesso prevedono l’uso di macchinari pesanti in contesti urbani, con pericoli legati alla gestione del mezzo e alla mancanza di supporto durante le operazioni.
La posizione della cgil sulla sicurezza e l’organizzazione del lavoro
La cgil ha rilasciato un comunicato per esprimere il proprio cordoglio e per denunciare alcune criticità del modello di lavoro nel comparto dell’igiene ambientale. Nel testo si evidenzia che episodi come questo avvengono “perché si lavora da soli”. La prassi del mono operatore, diffusa in numerose aziende del campo, viene definita un’organizzazione del lavoro sbagliata che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori.
Quando un solo operatore gestisce il mezzo di lavoro senza un collega che possa controllarne la sicurezza, aumentano i pericoli. Infatti, nel momento in cui si scende dal veicolo, non c’è alcuno che possa tenere sotto controllo la situazione, aumentando così il rischio di incidenti gravi come quello accaduto a Valmontone.
La cgil critica questa gestione, sostenendo che si tratta di una scelta che abbassa i costi del servizio a spese della salute dei lavoratori. La sindacato ricorda che da tempo affronta questo problema e si impegna a mobilitarsi per modificare queste pratiche.
Rischi del lavoro in solitaria
“Quando un solo operatore gestisce il mezzo di lavoro senza un collega che possa controllarne la sicurezza, aumentano i pericoli.”
Richieste ufficiali della cgil a regione lazio e anci per modifiche urgenti
Dopo l’incidente e il cordoglio espresso, la cgil si sta muovendo per ottenere risposte e interventi concreti. Il sindacato ha annunciato una lettera indirizzata alla Regione Lazio e all’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, chiedendo un incontro urgente. L’obiettivo è discutere le condizioni lavorative nel settore dell’igiene ambientale e il modello che privilegia il risparmio economico rispetto alla sicurezza.
La richiesta mira a porre fine a un metodo che mette a rischio la vita di diversi operatori, con la speranza di introdurre norme più rigide e controlli più stringenti. La cgil punta a sottolineare che non si deve più accettare come normale la perdita di vite umane a causa di modalità lavorative pericolose.
Appello alla responsabilità delle istituzioni
Si tratta di un appello che intreccia aspetti di tutela della salute sul lavoro con la responsabilità delle istituzioni pubbliche coinvolte nella regolamentazione e nel finanziamento dei servizi di igiene ambientale nel territorio laziale. A Valmontone così come in altre realtà, il tema della sicurezza rimane al centro di un dibattito accesso e fondamentale.