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Lavoro minorile in Italia, il rapporto unicef evidenzia aumenti rischi e infortuni dal 2019 al 2024

Aumento del lavoro minorile in Italia tra i 15 e i 17 anni, con un incremento degli incidenti sul lavoro e delle denunce di infortunio, secondo il rapporto dell’UNICEF Italia.

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Il rapporto UNICEF evidenzia un aumento del lavoro minorile in Italia tra i 15 e i 17 anni dal 2019 al 2024, con crescita degli infortuni e criticità nella tutela normativa e nella prevenzione. - Unita.tv

Il lavoro minorile in italia ha mostrato un incremento negli ultimi anni, concentrandosi soprattutto sulla fascia di età tra i 15 e i 17 anni. L’unicef italia ha presentato il 3° rapporto statistico dedicato a questo fenomeno, esaminando le condizioni di sicurezza e i pericoli legati all’attività lavorativa dei minori. I dati raccolti dal 2019 al 2024 mettono in luce sia il numero crescente di giovani lavoratori sia l’aumento degli incidenti sul lavoro, richiamando l’attenzione sulle criticità ancora presenti nelle normative e nella prevenzione.

Aumento costante del lavoro minorile post-pandemia

Secondo il report unicef, dopo gli anni segnati dalla pandemia, la ripresa delle attività lavorative ha portato a un aumento progressivo dei giovani occupati tra i 15 e i 17 anni. Nel 2021, si contavano 51.845 minori impiegati, cifra salita a 69.601 nel 2022 e raggiunta quota 78.530 nel 2023. Le stime per il 2024 indicano una ulteriore crescita, con 80.991 minorenni occupati. Questa espansione coinvolge diverse categorie: lavoratori dipendenti , operai agricoli e collaboratori o professionisti iscritti alla Gestione separata INPS.

Le regioni dove si registra la maggiore presenza di minori lavoratori sono il Trentino Alto Adige , seguito dalla Valle d’Aosta e Abruzzo . Anche Marche, Puglia e Sardegna segnalano percentuali significative, intorno al 6-7%. Questi dati indicano una distribuzione geografica variegata, con un’alta densità di giovani lavoratori soprattutto nelle regioni settentrionali e alcune zone del centro-sud.

Incremento under 20 occupati

Estendendo il range d’età fino ai 19 anni, il numero totale di under 20 occupati è cresciuto passando da 310.400 nel 2021 a 415.495 nel 2023, di cui 258.000 maschi e 157.000 femmine. L’incremento nel quinquennio coperto dal rapporto supera il 35% rispetto al 2019, sottolineando una espansione rilevante della partecipazione giovanile al mercato del lavoro.

Denuncia degli infortuni e dati sugli incidenti mortali tra i minori lavoratori

Una novità importante del rapporto riguarda l’analisi dettagliata delle denunce di infortunio tra i lavoratori minorenni, dato che per la prima volta si concentra sui casi tra i 15 e 17 anni. Le denunce sono aumentate da 5.816 nel 2020 a 18.825 nel 2023. Sono stati registrati 6 incidenti mortali in ambito lavorativo o in itinere nel periodo 2019-2023 riguardanti questa fascia di età.

A livello nazionale, dal 2019 al 2023 sono state presentate 330.864 denuncie di infortunio tra i lavoratori fino a 19 anni, suddivise in 204.369 casi riguardanti minori di 14 anni e 126.495 per giovani tra 15 e 19 anni. La parte più recente del quinquennio ha visto un aumento delle denunce, con 50.860 casi per i minori di 14 anni e 32.197 per la fascia superiore nel solo 2023. Gli infortuni mortali nelle due fasce d’età nel periodo analizzato sono stati 84, con la maggioranza concentrata tra i 15 e 19 anni . Sei regioni – Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Calabria – hanno rappresentato il 55% degli incidenti mortali, mostrando concentrazione geografica dei casi più gravi.

Il rapporto precisa che non tutte le morti riconosciute come infortuni sul lavoro sono incluse nelle statistiche ufficiali, poiché alcune non soddisfano criteri di documentazione o tutela. Gli infortuni mortali accertati positivamente su minori di 15 anni sono stati 2, mentre i casi confermati nella fascia 15-19 anni sono stati 44.

Dati regionali sugli incidenti mortali

Le sei regioni principali risultano al centro della maggior parte degli incidenti mortali tra i lavoratori minorenni.

Aggiornamenti normativi e tutela dei minori lavoratori

Dal settembre 2023, l’INAIL ha esteso la propria tutela anche agli studenti di ogni ordine e grado durante lo svolgimento di attività scolastiche o nel tragitto da e verso la scuola. Questo ha permesso di raccogliere dati più precisi sulle denunce di infortunio di giovani impegnati in contesti educativi. Nel 2022, le segnalazioni di incidenti per gli studenti sono state 61.086, in aumento rispetto al 2021 ma ancora inferiori a quelle del 2019. Nel 2023, le denunce hanno raggiunto quota 70.215, con un ulteriore aumento nel 2024 a 77.883 casi, legato proprio all’estensione della copertura assicurativa.

Questi sviluppi normativi rappresentano un passo significativo nella prevenzione degli infortuni e nella tutela della salute dei minorenni. Il report sottolinea però che, nonostante alcune misure di sicurezza siano già in vigore, non risultano ancora sufficienti a garantire una protezione totale ai giovani lavoratori. È stato presentato un Documento di valutazione del rischio specifico per il lavoro minorile, ancora non obbligatorio per legge, ma considerato necessario per affrontare i rischi nei luoghi di lavoro frequentati dai minori.

Caratteristiche delle retribuzioni e suddivisione regionale delle denunce di infortunio

Nel periodo 2018-2023, la retribuzione media settimanale dei lavoratori under 19 ha mostrato un aumento sia tra i maschi, passati da 297 a 326 euro, sia tra le femmine, salite da 235 a 262 euro. La crescita percentuale è stata più alta per le donne , anche se gli uomini mantengono salari medi superiori.

Analizzando la distribuzione regionale delle denunce di infortunio tra i 15 e 17 anni nel quinquennio 2019-2023, Lombardia detiene la quota più elevata con il 20,89%, seguita da Veneto , Emilia-Romagna , Piemonte e Trentino Alto Adige . Questi territori raggruppano quasi il 60% dei casi denunciati nel paese. I numeri potrebbero riflettere una maggiore attenzione e registrazione degli incidenti in determinati territori, non necessariamente un rischio più alto.

Importanza della raccolta dati

La raccolta puntuale delle denunce aiuta a comprendere dove concentrare le misure di sicurezza ma indica anche quanto la tutela e il controllo sulla segnalazione siano variabili sul territorio nazionale.