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la chiesa di santa maria di foro cassio a vetralla svela un orientamento celeste legato alla luna e non al sole

Un recente studio di Stefano Cavalieri rivela che la chiesa di Santa Maria di Foro Cassio a Vetralla è orientata verso la luna, sfidando le tradizionali letture delle chiese medievali.

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La chiesa romanica di Santa Maria di Foro Cassio a Vetralla presenta un orientamento astronomico unico, allineato alla luna anziché al sole, trasformandosi in un dispositivo luminoso che unisce architettura, astronomia e spiritualità medievale. - Unita.tv

Nel cuore di vetralla, provincia di viterbo, la chiesa romanica di santa maria di foro cassio ha catturato l’attenzione grazie a un recente studio che ne ha svelato un orientamento insolito. La costruzione, posta lungo l’antica via cassia, si differenzia da molte altre per il suo allineamento astrale. L’indagine, avviata nel 2025 da stefano cavalieri, esperto in archeoastronomia, mostra come la struttura non sia rivolta al sole, ma piuttosto a un fenomeno molto più raro e misterioso legato alla luna. Questo articolo descrive i dettagli dello studio e i risultati che cambiano la lettura tradizionale delle chiese medievali.

Un orientamento non solare ma lunare nella chiesa di foro cassio

Da tempo si ipotizzava che santa maria di foro cassio fosse orientata verso l’alba del solstizio d’estate. Un articolo precedente aveva indicato questa tesi, basata sulla tradizione che molte chiese guardano al sole nei giorni più significativi dell’anno. Però, le misurazioni recenti, realizzate da stefano cavalieri in collaborazione con il gruppo “foro cassio – volontari per l’accoglienza” e con il supporto dell’assessore alla cultura daniela venanzi, hanno evidenziato una discrepanza di oltre quattro gradi rispetto al sorgere solare nel solstizio estivo.

Questo scarto, piccolo ma significativo, sposta l’attenzione dalla luce solare a quella lunare. L’asse della chiesa, infatti, si allinea con il lunistizio estremo superiore, ovvero il punto più a nord in cui può alzarsi la luna nel suo ciclo di quasi 19 anni. In pratica, santa maria di foro cassio non segue il percorso abituale del sole ma sembra progettata per osservare e accogliere la luce della luna in particolari momenti dell’anno.

L’orientamento ideale per un edificio sacro si definisce nel momento in cui, nel giorno scelto per la fondazione o il culto, la luce penetra direttamente e perpendicolarmente nell’abside. Nel solstizio d’estate, la luce del sole risulta troppo inclinata per raggiungere questo effetto, mentre in notti specifiche la luce lunare si fa perfettamente perpendicolare e illuminante.

Effetti di luce e simbolismi nell’interno della chiesa romanica

All’interno di santa maria di foro cassio la geometria architettonica sembra voler sottolineare questo rapporto con la luna attraverso due oculi posti sopra il catino absidale. Questi due fori hanno misure diverse: uno più piccolo e profondo, l’altro più grande e superficiale. Lo studio ha osservato che, durante le prime luci dell’alba del solstizio di giugno, la luce entra prima dall’oculo a sinistra, poi a destra, creando una coreografia luminosa che culmina in un gioco di ombra e luce sul volto del Cristo crocifisso.

Nel dettaglio, la luce solare e quella lunare si alternano procedendo sull’immagine del Cristo, con la luna che precede, mentre il sole segue poco dopo. L’effetto ricorda una sorta di eclissi simbolica. In questa danza celeste, la rappresentazione della passione di Cristo sulla controfacciata trova il suo riflesso diretto. La presenza simultanea di sole e luna rimanda a un evento astronomico e iconografico di grande valore simbolico, testimoniato a livello visivo dall’architettura.

Anche l’ingresso della chiesa presenta un orientamento particolare. Il portale mostra una deviazione di quasi un grado, che in contesti astronomici può equivalere a un errore di dieci giorni nel solstizio d’inverno. La posizione sembra bilanciare le traiettorie solari e lunari, con il riflesso del sole al tramonto che attraversa un rosoncino posto sotto le capriate della facciata, proiettando luce sopra l’abside e poi spegnendosi gradualmente, come documentato da una fotografia scattata a dicembre 2024 dal dottor andrea natali.

Un dispositivo architettonico trasformato in meridiana lunare

Santa maria di foro cassio appare così non solo come un edificio di culto medievale ma come un dispositivo ottico che traduce i movimenti celesti in fenomeni luminosi utilizzabili durante l’anno. Le caratteristiche dell’orientamento indicano una progettazione consapevole di eventi astronomici in relazione a date liturgiche importanti. L’ipotesi più affascinante riguarda un collegamento con la celebrazione della pasqua, il cui calendario si basa sui cicli lunari, o con il plenilunio vicino al solstizio d’estate, date di enorme rilievo religioso nel medioevo.

Per i calcoli sono state utilizzate planimetrie storiche del 1995 della studiosa elisabetta perugi, mentre per le rilevazioni astronomiche hanno trovato impiego modelli analemici, strumenti utili a verificare i movimenti del sole e della luna nel tempo e nello spazio.

Questo progetto conferma quanto nell’epoca medievale costruire un luogo sacro significasse anche misurare il cielo sopra le nostre teste. Le chiese erano luoghi dove terra e cielo si incontravano, dove la luce non solo illuminava l’ambiente ma diventava parte stessa del racconto e della liturgia.

La continuazione di questo studio sarà presentata in una conferenza futura e pubblicata per ampliare la conoscenza su questa connessione unica fra architettura, astronomia e spiritualità.