La carovana juppiter parte da roma verso londra con il tema del cambiamento per il giubileo della speranza
La carovana europea dell’associazione Juppiter, partita da Roma per il Giubileo della Speranza, promuove cambiamento e inclusione sociale attraverso un viaggio che unisce giovani e istituzioni a Londra.

La carovana europea organizzata dall’associazione Juppiter, partita da Roma e diretta a Londra, promuove il Giubileo della Speranza attraverso un percorso di inclusione, crescita personale e cittadinanza attiva, unendo giovani di diverse realtà in un viaggio simbolico tra storia, cultura e solidarietà europea. - Unita.tv
La partenza da Roma ha segnato l’avvio della carovana europea organizzata dall’associazione Juppiter, dedicata al Giubileo della Speranza. Il progetto si sviluppa attorno al tema del cambiamento, scelto come simbolo per questo cammino collettivo che unisce adolescenti, giovani con disabilità, educatori e comunicatori. L’arrivo nella capitale britannica, Londra, segna un momento importante per questa iniziativa, inserita in un contesto dove si intrecciano storia, cultura e trasformazioni contemporanee. Il viaggio è supportato dal ministero degli Affari Esteri, con l’obiettivo di rafforzare la cittadinanza attiva e il senso di solidarietà europea.
Il viaggio e le tappe iniziali: da piazza del viminale all’ambasciata italiana di londra
La partenza è avvenuta da piazza del Viminale a Roma, luogo simbolico per il raccolto di tutte le energie coinvolte nel progetto Juppiter. Il gruppo è formato da giovani provenienti da contesti diversi, con l’obiettivo di vivere un’esperienza di crescita collettiva, attenta all’inclusione sociale e alla consapevolezza delle proprie radici europee.
Arrivati a Londra, i partecipanti hanno fatto tappa presso l’ambasciata d’Italia, dove hanno incontrato l’ambasciatore Inigo Lambertini. L’accoglienza si è svolta durante un momento ufficiale in cui è stato ribadito il valore dell’iniziativa Back Home, che punta a creare un terreno di dialogo tra giovani e istituzioni, per promuovere modelli di cittadinanza inclusiva e responsabile. L’intervento dell’ambasciatore si è rivolto soprattutto al gruppo di ragazzi e ragazze, invitandoli a considerare questo viaggio come un’opportunità di crescita personale e collettiva.
Il presidente di Juppiter, Salvatore Regoli, anche impegnato in contemporanea a Milano, ha commentato l’importanza di un cambiamento che non cancelli l’identità, ma che aiuti a trovare nuove forme di partecipazione sociale e culturale. L’incontro all’ambasciata ha fatto quindi da base per la prosecuzione del percorso a Londra, con una tappa nei luoghi più rappresentativi della città e del suo patrimonio storico.
A londra tra storia e riflessioni: la visita all’abbazia di westminster e il significato del cambiamento
La giornata londinese ha visto i partecipanti visitare l’Abbazia di Westminster, uno dei simboli storici più noti della capitale. Durante la visita, ragazzi e accompagnatori si sono soffermati sulla lettura di un antico epitaffio anglicano del XII secolo, che custodisce un messaggio ancora attuale:
“Quando ero giovane e pieno di sogni, volevo cambiare il mondo. Poi ho capito che dovevo cominciare da me stesso. E quando ho cambiato me stesso, è cambiata la mia famiglia, è cambiato il mio paese, ed è cambiato il mondo”.
Questo passo ha stimolato una riflessione sul vero senso del cambiamento, che non è una trasformazione imposta dall’esterno, ma una crescita personale, capace di incidere direttamente sulle proprie relazioni e sull’ambiente circostante. Il messaggio è stato preso come un filo conduttore per il progetto Back Home, che mira a rafforzare l’idea di responsabilità individuale come base per una società più coesa e solidale.
Le parole di riconoscimento da parte dell’ambasciatore Lambertini hanno sottolineato quanto queste iniziative possano ispirare la comunità italiana all’estero e contribuire a un dialogo costruttivo tra generazioni. L’accoglienza e il calore riservati ai giovani partecipanti hanno confermato l’interesse istituzionale per percorsi dedicati all’inclusione e alla crescita civile.
La carovana in movimento: dalla manica a calais e le tappe lungo la via francigena
Parallelamente al viaggio dei partecipanti, l’Associazione Nazionale Autieri d’Italia ha organizzato uno spostamento terrestre da Roma verso Calais, in Francia. Le autovetture, fornite da Audi – l’Automobile Roma, sono state scortate dalla Lamborghini Urus della Polizia di Stato, garantendo sicurezza e visibilità per la carovana. Questo collegamento tra le diverse fasi del cammino si propone di unire simbolicamente terre e popoli lungo un percorso che rappresenta la coesione europea.
Il tragitto attraverso la Manica rappresenta un passaggio significativo, che collega l’Italia all’Inghilterra superando un confine naturale, in un momento in cui si rafforzano le relazioni bilaterali e i vincoli culturali tra gli Stati membri. La scelta di proseguire la spedizione verso Canterbury e Stonehenge si inserisce in una logica di valorizzazione di siti con forte peso storico e culturale. Canterbury, punto iniziale della via Francigena, assume un valore simbolico come porta d’accesso a un cammino che unisce culture e tradizioni diverse.
Stonehenge, invece, continua ad attirare curiosità per il suo fascino misterioso, rendendo ogni tappa un’occasione per fermarsi a riflettere sulle radici profonde della storia europea. In questo modo, l’itinerario richiama l’attenzione su temi di memoria comune e di identità condivisa, elementi fondamentali per comprendere il presente e costruire un futuro basato sulla solidarietà.
Il valore del giubileo della speranza per un’europa in dialogo e crescita
Il Giubileo della Speranza, intorno a cui ruota questa iniziativa, si propone come momento di incontro e rinnovamento per chi partecipa al cammino. L’esperienza di Back Home, in particolare, incarna la volontà di far emergere le fragilità individuali trasformandole in punti di forza, capaci di sostenere progetti corali a livello europeo.
Il coinvolgimento di giovani in contesti diversi, anche con disabilità, testimonia la volontà di includere voci spesso marginalizzate nel dibattito pubblico e civile. L’attenzione all’ambiente simbolico di Londra e della via Francigena rafforza la dimensione europea del progetto, mostrando come storie e luoghi possano diventare strumenti per generare dialogo e relazioni.
Il percorso della carovana racconta così un’Europa capace di trovare nuove forme di comunità, radicata nelle proprie storie e aperta alle sfide del presente. La combinazione di momenti istituzionali e visite culturali esplicita la volontà di coniugare azioni concrete e riflessioni profonde, in un viaggio che rappresenta un’esperienza di crescita per tutti i partecipanti.