Italia calcio in cerca di nuovo ct a un anno dai mondiali: gattuso favorito ma spunta anche mancini
La nazionale italiana di calcio cerca un nuovo commissario tecnico dopo l’addio di Luciano Spalletti, con Gennaro Gattuso e Roberto Mancini tra i candidati principali per rilanciare il progetto verso i mondiali 2026.

La nazionale italiana di calcio cerca un nuovo ct dopo l’esonero di Spalletti, con Gattuso e Mancini tra i principali candidati, in vista dei Mondiali 2026. - Unita.tv
La nazionale italiana di calcio vive un momento di grande fermento. L’addio improvviso di luciano spalletti ha lasciato la panchina vuota proprio a un anno dall’inizio dei mondiali 2026. La federazione italiana gioco calcio deve decidere in fretta chi guiderà la squadra e quali strategie adottare per rilanciare un progetto che negli ultimi tempi ha mostrato molte difficoltà. Tra i candidati più accreditati spiccano alcuni nomi noti, come gennaro gattuso e roberto mancini, mentre altri profili restano in secondo piano. Le scelte di questa fase saranno decisive per il futuro degli azzurri.
La situazione attuale della nazionale dopo l’esonero di spalletti
Luciano spalletti è stato esonerato dalla guida della nazionale italiana di calcio in modo sorprendente, lasciando un vuoto tecnico e di leadership. Il ct ha guidato la squadra in un momento delicato, ma i risultati non hanno convinto la federazione a proseguire il rapporto. A pochi mesi dalle qualificazioni per i mondiali 2026, questa decisione ha scatenato discussioni su come e chi dovrà prendere il timone degli azzurri. La FIGC ha già tentato di avviare trattative con diversi allenatori, ma ha incontrato resistenze e ostacoli imprevisti. Claudio ranieri, ad esempio, ha rifiutato l’incarico a ridosso dell’offerta, creando ulteriori difficoltà nell’individuare un successore rapido e affidabile.
Priorità in questa fase di transizione
In questa fase di transizione la priorità è trovare un tecnico capace di ristabilire equilibri e motivazioni in una squadra che deve calarsi in un contesto mondiale estremamente competitivo. La pressione del tempo è forte, perché la preparazione per i prossimi impegni ufficiali deve partire quanto prima. Avere un ct con esperienza e carisma appare fondamentale per evitare altri scivoloni sia nell’immediato che per la qualificazione ai mondiali.
Il ritorno di gattuso come candidato principale
Gennaro gattuso si è imposto come il nome più caldo per la panchina della nazionale italiana dopo i diversi tentativi della federazione di ingaggiare altri allenatori. Ex campione del mondo con l’Italia nel 2006, gattuso ha alle spalle una carriera da tecnico con alti e bassi in club italiani ed esteri, che lo ha comunque messo alla prova su vari palcoscenici. A Coverciano sono tornate a circolare con forza le sue quotazioni proprio perché rappresenta una figura carismatica, in grado di accendere gli animi dei giocatori e di creare coesione.
Gattuso ha un carattere deciso e una storia legata a un’italianità che affascina la tifoseria e la dirigenza. La sua esperienza come allenatore non è lineare, ma la capacità di costruire ambienti solidi e di motivare i calciatori resta uno dei punti forti del tecnico calabrese. La FIGC vede in lui la soluzione più rapida, anche per motivi logistici e di tempo. La necessità di stabilità e di unità richiesta dal momento attuale rende la candidatura di gattuso particolarmente attrattiva.
Il sostegno del gruppo e della tifoseria
In più, gattuso gode di un seguito tra molti elementi della rosa, e questo potrebbe facilitare il processo di ricostruzione del gruppo azzurro. La nomina potrebbe anche rappresentare una risposta simbolica a una nazionale che ha bisogno di recuperare identità e compattezza in fretta. Non manca però chi segue con attenzione, anche fuori dall’Italia, le evoluzioni legate a questa trattativa, in attesa di vedere se il tecnico calabrese riuscirà a prendere in mano un’eredità tanto ingombrante.
Roberto mancini torna tra le ipotesi, ma con condizioni difficili
Tra i nomi rimbalzati nell’orbita del ct azzurro è tornato con forza quello di roberto mancini, l’allenatore che aveva guidato l’Italia alla vittoria degli europei 2021. Mancini si è dimesso nell’agosto del 2023 per accettare la panchina dell’Arabia Saudita, una decisione che aveva lasciato molti dubbi e qualche malumore nello staff federale e tra i tifosi. Ora, dopo alcuni mesi, la fonte più inaspettata che ha rilanciato questa ipotesi è rappresentata da sua madre, marianna puolo, che ha parlato in radio auspicando un ripensamento.
Dichiarazioni di marianna puolo sulla possibile riconciliazione
Marianna puolo ha dichiarato che roberto «quando va nei posti vince» e ha messo in evidenza come sia stato ostacolato da comportamenti non corretti nei suoi confronti nel passato. La sua intervista ha sottolineato anche che per un eventuale ritorno servirebbero delle scuse formali da parte della federazione, lasciando intendere l’esistenza di attriti invece mai del tutto risolti. Questa posizione rende complicata la possibile firma di mancini per la nazionale, ma non la esclude totalmente.
Il valore simbolico di un ritorno di mancini sarebbe enorme. Oltre a essere l’uomo del trionfo europeo, è stato lui a rilanciare la nazionale dopo l’Italia mancata ai mondiali 2018. Capace di infondere fiducia e di restituire una nuova dimensione a un gruppo in difficoltà, il tecnico jesino potrebbe rappresentare un punto di ripartenza molto importante. Eppure l’aspetto umano resta cruciale. Senza la distensione dei rapporti con la FIGC, difficilmente si potrà avanzare verso un accordo.
L’urgenza figc e la pressione del tempo verso i mondiali 2026
Il calendario non lascia spazi alla politica o ai ripensamenti. Con meno di un anno all’inizio dei mondiali 2026, la figc si trova davanti a una scelta che non ammette errori. Il nuovo commissario tecnico dovrà gestire la qualificazione, integrare nuovi talenti e rimettere in sesto una squadra che ha perso parte della sua brillantezza negli ultimi tempi. L’accoglienza dell’allenatore sarà decisiva per l’atmosfera interna, così come la capacità di attirare il supporto dei tifosi.
Criteri di selezione in vista del 2026
Il criterio di selezione appare più legato alla personalità che al semplice curriculum tecnico. La federazione cerca qualcuno capace di ridare coesione, orgoglio e risultati. Che sia gattuso, mancini, pioli o un nome ancora non pronunciato, la scelta deve accompagnarsi a una strategia chiara e credibile, perché gli azzurri non si possono permettere altri intoppi.
Il capitolo del nuovo ct non riguarda solo la rosa dei giocatori, ma coinvolge un mondo di appassionati e una nazione che vive di calcio. Le prossime settimane saranno decisive, e anche i primi segnali dovranno dimostrare concretezza e determinazione nell’affrontare una fase cruciale della storia del calcio italiano.