Il museo aperto: convegno regione lazio per la cultura accessibile e inclusiva
La Regione Lazio ha ospitato un convegno sull’accessibilità museale, promuovendo l’inclusione delle persone con disabilità attraverso strategie e collaborazioni tra istituzioni, esperti e associazioni.

La Regione Lazio ha organizzato un convegno sull’accessibilità museale, promuovendo inclusione e partecipazione delle persone con disabilità attraverso strategie, workshop e collaborazioni tra istituzioni e esperti. - Unita.tv
La Regione Lazio ha ospitato un convegno dedicato all’accessibilità museale, rivolto a migliorare l’inclusione e la partecipazione dei cittadini. L’evento si è focalizzato sulle strategie adottate per rendere i musei spazi accessibili alle persone con disabilità, promuovendo il dialogo tra istituzioni, esperti del settore e associazioni. L’incontro ha rappresentato un momento di scambio di idee e progetti concreti per favorire la fruizione culturale di tutti.
La giornata del convegno e i protagonisti istituzionali
Il 2025 ha visto svolgersi presso la sede della Regione Lazio il convegno “Il museo aperto. Percorsi e metodologie per l’accessibilità e la partecipazione. Esperienze a confronto”. Presenti all’evento due assessori chiave: Simona Renata Baldassarre, che ha la delega alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia nonché Servizio civile, e Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona. Il convegno è stato patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, il che ha sottolineato l’importanza di adottare standard elevati nell’accessibilità culturale.
Simona Baldassarre ha ribadito il concetto di museo come spazio aperto e inclusivo, necessario per garantire la partecipazione attiva delle persone con disabilità in ambito culturale e sociale. Ha inoltre ricordato il finanziamento di oltre 3 milioni di euro dedicato ai servizi culturali sul territorio regionale, a sostegno di progetti concreti per migliorare le modalità di fruizione museale. Queste risorse sono state assegnate tramite un avviso pubblico, riflettendo l’impegno della Regione a potenziare le strutture culturali e renderle più accessibili.
Massimiliano Maselli ha rappresentato l’aspetto sociale e di inclusione, portando l’attenzione sul ruolo che i musei devono avere all’interno delle comunità locali, come luoghi capaci di accogliere e valorizzare tutte le persone, senza barriere fisiche o culturali. Il convegno ha costituito un’opportunità per consolidare la collaborazione tra diversi attori, fondamentali per costruire un’offerta culturale più inclusiva.
Focus sui contenuti: esperienze a confronto e workshop specialistici
Il programma della giornata ha dato grande spazio al confronto tra realtà museali e istituti regionali, elementi che compongono l’organizzazione museale regionale . Durante il convegno, i partecipanti hanno potuto ascoltare storie di buone pratiche legate all’accessibilità e all’inclusione, così da comprendere come certe metodologie si traducano in azioni concrete all’interno di musei e sistemi culturali.
Quattro workshop, guidati da professionisti con esperienza nel settore museale e dell’accessibilità, hanno approfondito tematiche specifiche. Questi laboratori si sono concentrati su modalità operative per migliorare la partecipazione di persone con disabilità, non solo dal punto di vista fisico ma anche cognitivo e sensoriale.
I workshop hanno toccato aspetti come la progettazione di spazi senza barriere, l’adozione di tecnologie assistive, e la formazione del personale museale sulle necessità di visitatori con diverse abilità. Questi momenti formativi hanno permesso di condividere strumenti pratici, evidenziando esempi già messi in atto in musei della regione. La partecipazione di esperti ha reso il convegno un’occasione concreta per approfondire soluzioni innovative sul campo.
Le collaborazioni alla base dell’evento e le istituzioni coinvolte
La realizzazione del convegno ha visto il coinvolgimento diretto di diverse realtà istituzionali e associative della Regione Lazio. Coordinatore dell’evento è stato Luca Fegatelli, direttore regionale con deleghe per Cultura, Politiche giovanili, Famiglia, Pari Opportunità e Servizio civile. La sua presenza ha garantito un coordinamento efficace tra i vari soggetti interessati.
La Consulta regionale per i problemi della disabilità e dell’handicap ha dato il suo contributo garantendo che le voci delle persone interessate fossero presenti e ascoltate. Accanto a questa figura, ha svolto un ruolo fondamentale la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, che ha portato competenze tecniche e formative dedicate al settore museale.
L’organizzazione scientifica è stata curata dall’area comunicazione e promozione dei servizi culturali della Regione Lazio, insieme a ICOM Italia – Coordinamento regionale Lazio. Queste collaborazioni hanno unito competenze diverse, mescolando esigenze sociali con aspetti tecnici e culturali, per costruire un modello sostenibile e ripetibile di museo accessibile in tutta la regione.
Un modello di museo accessibile per il futuro
L’esperienza della Regione Lazio rappresenta un punto di riferimento per altre realtà interessate a migliorare l’accesso alla cultura per tutti. Il dialogo con associazioni e soggetti portatori di interesse apre nuove possibilità per musei aperti, che non si limitino alla semplice esposizione di opere ma diventino luoghi di partecipazione viva e inclusione sociale.