Il comune di Viterbo approva nuovi contributi culturali ma divide il consiglio sul contrasto all’omotransfobia
Il comune di Viterbo approva il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e un nuovo regolamento per le associazioni culturali, ma si divide sulla mozione contro l’omotransfobia.

Il comune di Viterbo ha approvato nuove misure per sostenere le associazioni culturali e rimuovere le barriere architettoniche, ma si è diviso sul contrasto all’omotransfobia, con la maggioranza che si è astenuta su una mozione del Pd. - Unita.tv
Il comune di Viterbo ha approvato due nuove proposte riguardanti il sostegno alle associazioni culturali e il piano per eliminare le barriere architettoniche in città. Tuttavia, nella stessa seduta consiliare, è emersa una frattura netta sul tema del contrasto all’omotransfobia, con la maggioranza che si è astenuta su una mozione del Pd. I fatti sono accaduti il 12 giugno 2025 durante il consiglio comunale, in un clima che ha alternato unanimità e divisioni politiche.
Il piano peba per abbattere le barriere in città
Insieme al tema cultura, il consiglio comunale ha dato il via libera all’aggiornamento del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche . La proposta ha riscosso il consenso unanime di tutti i gruppi politici presenti, andando a confermare la necessità di rimuovere ostacoli fisici che impediscono la piena fruizione degli spazi pubblici da parte di persone con disabilità.
Il Peba coinvolge non solo interventi sugli edifici ma anche azioni mirate a favorire la mobilità e l’accesso alle infrastrutture cittadine. La revisione periodica del piano consentirà di tenere conto delle nuove esigenze emerse e di aggiornare gli interventi in funzione delle risorse disponibili e delle priorità segnalate dai cittadini.
Questa votazione ha creato un momento di convergenza tra maggioranza e opposizione, che si sono trovate d’accordo nell’avanzare un percorso concreto verso una città più accessibile.
Il nuovo regolamento per i contributi alle associazioni culturali
Il consiglio comunale di Viterbo ha discusso e approvato una versione aggiornata del regolamento che disciplina i contributi alle associazioni per spettacoli e iniziative culturali. L’obiettivo dichiarato dall’assessore Alfonso Antoniozzi è quello di estendere il sostegno a realtà fino ad oggi escluse dal finanziamento pubblico, togliendo quelle restrizioni che limitavano la partecipazione.
Il regolamento ora prevede due distinti bandi: uno riservato alle realtà culturali già consolidate e un altro per associazioni più nuove, con requisiti meno stringenti ma anche un importo di contributo inferiore. Questa separazione vuole evitare che le associazioni più esperte possano “soffocare” le altre nella distribuzione dei fondi, garantendo un equilibrio più equo.
La proposta di differenziare i bandi e creare due capitoli di spesa distinti nel bilancio comunale ha trovato l’ideazione della consigliera Luisa Ciambella, che lo ha sostenuto con convinzione durante l’assemblea. Ogni tre anni sarà previsto un aggiornamento del piano. Lo scopo è mantenere monitorata e eventualmente riequilibrare la ripartizione delle risorse.
Lo scontro politico sulla mozione contro l’omotransfobia
Il clima di accordo è stato però spezzato subito dopo dalla discussione e dal voto sulla mozione presentata dal Pd contro l’omotransfobia. La proposta mirava a impegnare il comune in azioni di contrasto a discriminazioni e violenze basate sull’orientamento sessuale.
Nel voto, la maggioranza si è astenuta, permettendo di fatto il mancato raggiungimento del consenso per l’approvazione. La decisione ha provocato reazioni di critica da parte dell’opposizione, che ha accusato la maggioranza di mancare di coraggio e di lasciare aperti spazi per comportamenti discriminatori.
L’astensione ha segnato una frattura evidente nella politica locale, evidenziando un divario su un tema sensibile come i diritti civili e la lotta all’intolleranza. L’episodio ha acceso un dibattito profondo che continuerà a influire sui rapporti tra le forze politiche in città.
Il consiglio comunale di Viterbo ha quindi mostrato un volto duplice: capace di approvare progetti condivisi ma anche di evidenziare tensioni su questioni etiche e sociali, un segnale che la discussione pubblica nel 2025 resta vivace e impegnativa.