Viterbo, respinta la mozione contro l’omofobia: divisi i consiglieri comunali sul tema
Il consiglio comunale di Viterbo respinge la mozione del Partito Democratico contro l’omofobia, suscitando critiche dai giovani democratici per la mancanza di azioni concrete a sostegno dei diritti LGBTQIA+.

Il consiglio comunale di Viterbo ha respinto la mozione del Partito Democratico contro l’omofobia, suscitando critiche dai giovani democratici per la mancata traduzione degli impegni in azioni concrete. - Unita.tv
La seduta del consiglio comunale di viterbo dell’11 giugno 2025 ha visto il confronto acceso sulla mozione contro l’omofobia proposta dal gruppo del Partito Democratico. Nonostante il testo avesse l’obiettivo di contrastare discriminazioni e promuovere iniziative dedicate, la maggioranza del consiglio ha deciso di respingerla. La decisione ha sollevato critiche tra i giovani democratici, che hanno sottolineato la discrepanza tra impegni pubblici e azioni concrete.
Mozione contro l’omofobia: contenuti e aspettative
La mozione, depositata il 5 giugno 2025, prevedeva innanzitutto il riconoscimento del 17 maggio come giornata internazionale contro l’omofobia, una data significativa che ricorda la depatologizzazione dell’omosessualità da parte dell’OMS. Il documento impegnava l’amministrazione comunale di viterbo a istituire un tavolo di confronto tra giunta e associazioni LGBTQIA+ del territorio, con lo scopo di coordinare iniziative e politiche condivise. Un altro punto importante riguardava la promozione di campagne di sensibilizzazione nelle scuole cittadine per prevenire comportamenti discriminatori e favorire un clima inclusivo tra i giovani.
I promotori ritenevano che l’approvazione di questa mozione avrebbe rappresentato non solo un simbolo di solidarietà, ma un primo passo concreto da parte delle istituzioni per riconoscere e contrastare le difficoltà che subiscono quotidianamente persone LGBTQIA+. La mozione puntava infine a dare avvio a un percorso collaborativo che avrebbe potuto rafforzare la rete di sostegno sul territorio, coinvolgendo attori pubblici e privati.
I risultati del voto e posizioni dei consiglieri
Durante la seduta il Partito Democratico ha votato compatto a favore della mozione. I consiglieri di Fratelli d’Italia e una parte del gruppo misto hanno espresso voto contrario. Il gruppo di Viterbo 2020 ha preferito astenersi in massa. Alla fine, i voti favorevoli sono stati quattro, contrari cinque, mentre il resto si è astenuto. Così la mozione non ha raggiunto il numero necessario per essere approvata.
Non è stata espressa una motivazione chiara sul rigetto: nessuno ha sollevato obiezioni specifiche sul testo o sulle proposte contenute. I consiglieri contrari hanno però dichiarato di condividere i principi della mozione, senza però tradurre questa condivisione in un voto favorevole. È mancato un dibattito politico profondo e aperto sulle iniziative anti–omofobia, cosa che ha alimentato critiche e delusione tra chi aveva promosso il documento.
La scelta di astenersi di numerosi rappresentanti ha fatto emergere la complessità del tema nel consiglio comunale, rivelando un atteggiamento di prudenza o distacco che ha sorpreso tanti osservatori. Quel che più ha colpito è stata la discrepanza fra le dichiarazioni pubbliche di sostegno a tali cause e la concreta opposizione o indifferenza nel voto.
Reazioni e critiche dei giovani democratici
Il gruppo dei giovani democratici di viterbo ha commentato senza mezzi termini il risultato. In una nota hanno definito la situazione come un esempio di ipocrisia, rimarcando come spesso chi si mostra disponibile a sostenerle queste battaglie in pubblico poi non agisca realmente nelle sedi istituzionali.
La loro denuncia evidenzia una spaccatura fra parole e fatti, sottolineando la responsabilità dei consiglieri che non hanno preso una posizione chiara. Resta il rammarico per una occasione persa di dare un segnale forte contro le discriminazioni. Per loro, il voto contrario o l’astensione hanno significato un mancato riconoscimento delle necessità di chi è vittima di pregiudizi basati sull’orientamento sessuale o identità di genere.
I giovani democratici puntano a mantenere alta l’attenzione sul tema, chiedendo un impegno concreto per trasformare le parole in azioni tangibili. In questo quadro, il confronto aperto e la trasparenza diventano strumenti indispensabili per costruire politiche più inclusive a viterbo.
Prospettive e futuro dell’impegno civile a viterbo
Dopo il voto del consiglio emerge la difficoltà di tradurre in pratica le istanze contro l’omofobia nelle amministrazioni locali. In questa fase sembra necessario un rilancio del dialogo tra istituzioni, gruppi politici e associazioni specializzate nel sostegno alle persone LGBTQIA+.
L’istituzione di un tavolo permanente, come proposto nella mozione, avrebbe permesso di avviare progetti condivisi sul territorio. Anche l’attenzione alle scuole rimane un tema cruciale per prevenire atteggiamenti discriminatori fin dalla giovane età.
Nel contesto di viterbo, la domanda è quale sarà il prossimo passo per chi opera nel sociale e per i rappresentanti politici disponibili a sostenere diritti civili. Le tensioni e le divisioni viste in consiglio fanno capire che il percorso non sarà semplice, ma non vanno sottovalutate le spinte provenienti dalle nuove generazioni e dalle associazioni attive.
Viterbo resta così davanti a una sfida che coinvolge tutta la cittadinanza: tradurre consenso diffuso a parole in impegni politici reali e tangibili. Solo così potranno cambiare le condizioni di chi vive l’esclusione e subisce discriminazioni quotidiane.