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Un progetto educativo sul sup all’istituto alberghiero di ladispoli per studenti e benessere

Il progetto “vivere il mare” all’istituto alberghiero di Ladispoli, guidato da Roberta Mariani, utilizza il sup per promuovere abilità sportive e crescita personale tra gli studenti.

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Il progetto "Vivere il mare" all’istituto alberghiero di Ladispoli ha introdotto il stand up paddle come strumento educativo per promuovere benessere psicofisico, consapevolezza emotiva e rispetto per l’ambiente, grazie alla guida della campionessa Roberta Mariani. - Unita.tv

Il sup, o stand up paddle, ha trovato spazio in un percorso formativo dedicato agli studenti dell’istituto alberghiero di ladispoli. Un progetto sviluppato con il supporto di esperti del settore e pensato per offrire non solo abilità sportive, ma anche momenti di crescita personale. Il percorso ha utilizzato il sup come strumento per favorire il contatto con la natura e l’ascolto di sé in un contesto scolastico.

Il progetto “vivere il mare” e la collaborazione con roberta mariani

All’inizio del 2025 è partito il progetto “vivere il mare” all’istituto alberghiero di ladispoli, nato dalla collaborazione tra la scuola e l’associazione ASD Marina di Cerveteri – SUPfit. Roberta Mariani, campionessa europea di sup, psicologa, coach e istruttrice, ha guidato gli incontri pratici e teorici. L’iniziativa è stata coordinata dalla prof.ssa Angela di Sabatino, che ha seguito gli studenti del quinto turistico durante le lezioni.

Nel cuore dell’inverno gli studenti hanno affrontato le prime lezioni teoriche in aula. In particolare si è lavorato sulle emozioni, la conoscenza di sé e i rischi legati alla pratica in mare come le correnti, il vento e le condizioni meteo marine. Questi incontri hanno costruito la base necessaria prima di affrontare le attività pratiche in acqua, culminate con due uscite in sup durante le quali i ragazzi hanno potuto testare quanto appreso, scoprendo la loro capacità di equilibrio e il coraggio di confrontarsi col mare.

La prof.ssa di Sabatino ha sottolineato il successo del progetto, ringraziando la dirigente scolastica prof.ssa Loredana Saetta, Roberta Mariani e la classe che ha preso parte all’esperienza. Ha evidenziato inoltre come il sup rappresenti oggi uno sport diffuso tra i giovani per i benefici fisici e mentali che garantisce, oltre all’importanza del contatto diretto con l’ambiente naturale.

Il valore educativo del sup per studenti immersi nella realtà digitale

La scelta di proporre il sup all’interno dell’istituto alberghiero non è casuale. Lo sport si presta a conciliare attività motoria, benessere psicologico e sensibilità ambientale. Per molti studenti, abituati a vivere una quotidianità dominata dagli schermi e dal ritmo frenetico, questa esperienza ha rappresentato un momento di pausa e riflessione. La pratica in acqua permette di rallentare la mente, ascoltare le proprie sensazioni e ritrovare un equilibrio spesso compromesso dalla vita moderna.

Il sup aiuta a sviluppare coordinazione e forza muscolare in maniera equilibrata, risultando accessibile anche a chi non ha precedenti esperienze sportive. Inoltre, praticarlo in gruppo favorisce la collaborazione e il rispetto reciproco. Secondo la coordinatrice del progetto, il rapporto con l’acqua e il paesaggio marino stimola una coscienza più profonda verso la natura, insegnando il rispetto degli ecosistemi in modo diretto e viscerale.

L’esperienza ha superato il semplice apprendimento tecnico, diventando uno spazio dove i giovani si sentono accolti e motivati. Il sup ha fornito una metodologia educativa aperta a valori fondamentali come la cura di sé, la relazione con gli altri e il rispetto dell’ambiente.

Le parole di roberta mariani: un approccio basato sulle emozioni e sulla relazione

Roberta Mariani ha spiegato come l’obiettivo dell’esperienza non fosse solo insegnare a pagaiare, ma offrire uno spazio dove i ragazzi potessero ritrovare calma, tranquillità e divertimento. Durante un primo sondaggio fra gli studenti, la maggior parte non ha indicato solo la tecnica come scopo ma ha espresso un desiderio più profondo: “stare bene e imparare a gestire se stessi nelle diverse situazioni della vita.”

L’istruttrice ha raccontato episodi in cui le studentesse si sono sentite accolte ed ascoltate, testimonianze dirette del successo del metodo usato. Questi momenti hanno confermato che il sup si è trasformato in un contesto dove l’apprendimento si fa relazionale e coinvolgente.

La creazione di un ambiente sicuro ha favorito una partecipazione attiva e la crescita personale. Questa forma di educazione, centrata sulle emozioni e l’umano, si è rivelata efficace per coinvolgere i ragazzi e sostenerli in un percorso di benessere complessivo.

Prospettive future e continuità del progetto

L’esperienza positiva del 2025 si chiude con la promessa di riproporre il progetto, a testimonianza dell’importanza attribuita a queste pratiche all’interno del percorso formativo scolastico.