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Processo per maltrattamenti a viterbo, la testimonianza della sorella: nessuna violenza vista

Un manovale rumeno è accusato di maltrattamenti verso la moglie, ma la sorella testimonia a favore di un conflitto familiare legato a relazioni extraconiugali. Il processo riprenderà nel 2026.

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Un uomo di origine rumena è accusato di maltrattamenti aggravati sulla moglie in un processo a Viterbo, mentre la sorella lo difende sostenendo che i conflitti familiari derivano da gelosie e relazioni extraconiugali, non da violenza fisica. - Unita.tv

Tra viterbo e un piccolo centro della tuscia si svolge un procedimento giudiziario che vede coinvolto un manovale di origine rumena, accusato di maltrattamenti aggravati ai danni della moglie dalla quale ha avuto cinque figli. La sorella dell’uomo, sentita in aula, ha fornito un quadro della situazione che mette in discussione le accuse di violenza, ma conferma tensioni familiari legate a relazioni extraconiugali e litigi frequenti. Il processo andrà avanti all’inizio del 2026.

La testimonianza della sorella che difende il fratello

A sorpresa, la sorella del manovale ha preso la parola dicendo di non aver mai assistito ad episodi violenti nei confronti della moglie. Ha raccontato che il motivo principale dei conflitti era la relazione extraconiugale della cognata, che aveva conosciuto un uomo tramite tiktok durante un periodo in cui la responsabilità economica ricadeva soltanto sul marito. Ha detto: “mia cognata aveva una relazione con un altro uomo, ma io non ho mai visto mio fratello usare violenza o rivolgerle offese”.

La donna ha descritto una situazione familiare complicata, con divisioni sempre più evidenti causate dalla lontananza affettiva e dalla gelosia. Ha aggiunto di aver consigliato la cognata a stare attenta e a pensare al bene dei figli, che però sono stati testimoni di uno scontro crescente che ha spinto la madre a lasciare la casa. Secondo lei, molte tensioni derivavano da motivi di gelosia e frustrazione, non da violenza fisica esplicita.

Questa versione ricostruisce un quadro diverso rispetto all’accusa, sottolineando un conflitto senza episodi chiaramente violenti. La testimonianza della sorella assume così un peso rilevante nel dibattito, anche se non scarta del tutto la presenza di litigi accesi e dispute familiari.

Il contesto sociale e familiare del caso nella tuscia

Il caso prende vita in un contesto di provincia, nei pressi di viterbo, dove ancora il ruolo della famiglia resta centrale e le difficoltà private si riflettono facilmente nel tessuto sociale. La convivenza di una coppia con cinque figli genera responsabilità concrete e spesso accentua tensioni, specie se una delle due parti vive situazioni di disagio emotivo o relazionale.

La vicenda e le accuse di maltrattamenti

L’uomo, assistito dall’avvocato patrizia ruzzi, deve rispondere di presunti maltrattamenti consumati tra il 2022 e il 2023. L’accusa parte dalla denuncia della moglie, rappresentata dall’avvocato alessandro calogiuri, che ha richiesto l’allontanamento dell’indagato dalla casa familiare. Dalle carte emerge che la convivenza era segnata da frequenti liti e tensioni. Secondo la versione della donna, le violenze sarebbero iniziate proprio negli anni recenti, portandola a cercare aiuto in tribunale.

L’allontanamento dall’abitazione ha avuto un ruolo cruciale per la sicurezza della moglie e dei figli. Il provvedimento è stato disposto per tutelare le persone coinvolte in questa situazione di dissidio familiare. La procura sta vagliando le prove raccolte durante le indagini per definire il quadro reale dei rapporti tra i coniugi. Non sono ancora emersi dettagli precisi sulle modalità delle presunte violenze.

Impatto dei social nelle dinamiche familiari

Non a caso, la presenza dei social come tiktok ha inciso nella vicenda, mettendo in moto nuovi elementi di conflitto legati a relazioni extraconiugali che hanno destabilizzato ulteriormente la famiglia. Questo segnala un cambiamento nel modo in cui le famiglie tradizionali affrontano situazioni di crisi in epoca digitale.

Le indagini giudiziarie in corso cercano di delineare con cura i contorni di questa storia, anche partendo dalle testimonianze degli altri familiari e vicini di casa. Si resta in attesa delle prossime udienze, fissate per i primi mesi del 2026, che dovranno chiarire le responsabilità effettive e verificare la verità sul presunto maltrattamento.