La regione lazio avvia la riforma della legge sul governo del territorio e le politiche della casa con modifiche sostanziali
La regione Lazio avvia il dibattito sulla legge 171, che semplifica le procedure urbanistiche e introduce incentivi per la rigenerazione urbana, migliorando l’autonomia dei comuni e l’efficienza edilizia.

La Regione Lazio avvia la revisione della legge 171 per semplificare la gestione del territorio, potenziare la rigenerazione urbana e aggiornare le politiche abitative, introducendo incentivi e maggiore autonomia ai comuni. - Unita.tv
La regione lazio ha dato il via al dibattito sul testo di legge 171, un provvedimento che punta a semplificare le procedure e introdurre incentivi nel governo del territorio e nelle politiche abitative. Il testo, nato da un lavoro iniziato dall’ex assessore Pasquale Ciacciarelli, viene ora ripreso dall’attuale assessore Giuseppe Schiboni, che ha illustrato le modifiche e le novità inserite attraverso una serie di emendamenti. La legge promette di apportare cambiamenti importanti anche alla normativa sulla rigenerazione urbana, un ambito finora poco praticato ma ricco di potenziale per il rinnovamento dei comuni della regione.
Le novità principali della proposta di legge 171 sul governo del territorio
L’iniziativa legislativa contiene elementi volti a semplificare il funzionamento degli enti pubblici e degli operatori privati nel contesto urbanistico. Giuseppe Schiboni, assessore a Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito e Urbanistica, ha spiegato che i testi presentati intendono alleggerire la burocrazia e velocizzare le decisioni che riguardano i territori. L’obiettivo, ha detto, è quello di offrire risposte più rapide e concrete alle esigenze dei comuni e dei cittadini, rispettando le linee guida impartite dal presidente Francesco Rocca e dalla maggioranza attuale.
L’approccio adottato si concentra sull’introduzione di discipline chiare per gestire funzioni pubbliche e attività private legate all’urbanistica e alla gestione del territorio. Schiboni ha sottolineato come il testo si presenti come un complesso organico di misure coordinate, allontanandosi da interventi spot per creare una rete normativa coerente e sistematica.
Modifiche alla legge sulla rigenerazione urbana per rilanciare i territori
Tra i cambiamenti più rilevanti si segnalano quelli che interessano la legge regionale 7/2017 sulla rigenerazione urbana. Questa norma, finora poco adottata, viene ora riscritta per restituire ai comuni più autonomia. Un emendamento chiave consente infatti ai singoli enti locali di decidere se applicare la legge, escludendo determinate aree o settori dal suo ambito. Si apre quindi uno spazio di libertà decisionale utile nelle diverse realtà territoriali.
La proposta amplia le possibilità di intervento previste nei programmi di rigenerazione. Tra gli elementi introdotti vi sono nuove trasformazioni possibili su immobili e spazi urbani, maggior libertà nelle delocalizzazioni tra zone individuate dal comune, modifiche alle destinazioni d’uso per recuperare edifici esistenti e riattivare funzioni urbanistiche. Altri interventi riguardano l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico degli edifici, oltre a ristrutturazioni e demolizioni selettive per adeguare aree e immobili alle nuove necessità.
Il recupero dei sottotetti e le procedure per la valorizzazione degli immobili pubblici
Un punto che ha suscitato interesse riguarda la revisione delle norme sul recupero dei sottotetti nelle abitazioni private. Questa misura si presenta come una risposta concreta alle esigenze di contenere il consumo di nuovo suolo, recuperando spazi esistenti. Il provvedimento intende favorire un uso più razionale e sostenibile del patrimonio edilizio privato in chiave urbanistica.
Nuove procedure disciplinano anche le deliberazioni comunali per la valorizzazione degli immobili pubblici. La legge 133/2008 viene integrata prevedendo che, con apposite delibere, i comuni possano aumentare la capacità edificatoria o cambiare la destinazione d’uso di proprietà pubbliche, affinché siano sfruttate al meglio. Un secondo aspetto riguarda la valutazione ambientale: la proposta unifica in un solo percorso, contemporaneo, le procedure di VIA e VAS , migliorando i tempi e la chiarezza delle autorizzazioni.
Infine, viene rivisto l’aggiornamento del Piano territoriale paesistico regionale , riducendo da cinque a tre anni la sua cadenza per garantire un monitoraggio e un adeguamento più frequenti alle mutate condizioni territoriali.
Adeguamenti al piano casa e canone calmierato dopo oltre un decennio
Il testo propone aggiornamenti anche nell’ambito dell’edilizia residenziale sociale, disciplina regolata dalla legge regionale 21/2009, meglio nota come Piano Casa. Trascorsi quattordici anni dall’entrata in vigore della norma, si interviene per ricalibrare il valore dei canoni calmierati per gli alloggi di edilizia pubblica o agevolata. I parametri vengono adeguati ai valori attuali del mercato immobiliare, mutati nel tempo.
Oltre a questo adeguamento, la proposta introduce cambiamenti riguardanti la vendita di tali immobili ai soggetti che hanno i requisiti per richiederne l’acquisto. Queste modifiche puntano a rendere più chiari i criteri e a facilitare trattative e passaggi di proprietà, mantenendo sempre l’obiettivo di garantire un accesso equo e regolato alla casa popolare.
Le novità approdate in consiglio regionale segnano una svolta nelle politiche urbanistiche e abitative del lazio, avviando un processo legislativo che il governo regionale segue con attenzione e che nelle prossime settimane sarà oggetto di approfondimenti e discussioni. La legge mira a rivedere con praticità strumenti che finora non avevano dato i risultati attesi, puntando a risposte più efficaci per i comuni e per i cittadini.