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Il governo punta sullo sport sociale per contrastare le disuguaglianze e rilanciare il sud italia

Il governo italiano promuove lo sport sociale come strumento di coesione e prevenzione al Sud, investendo fondi del Pnrr per migliorare l’accesso e le infrastrutture nei piccoli comuni.

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Il governo italiano punta allo sport sociale come strumento di prevenzione e coesione, investendo fondi PNRR soprattutto nel Sud per migliorare infrastrutture e favorire l’inclusione dei giovani nelle aree più marginali. - Unita.tv

Il governo italiano ha messo lo sport sociale al centro delle sue politiche, considerandolo uno strumento chiave per affrontare problematiche di degrado e marginalità, con particolare attenzione alle aree del Sud più in difficoltà. Questa strategia punta a migliorare l’accesso allo sport per i giovani, sfruttando i fondi del Pnrr e collaborando strettamente con le regioni e il ministero dell’Interno. Uno degli obiettivi è sviluppare infrastrutture sportive nei piccoli comuni e nelle periferie, con l’intento di favorire coesione sociale e prevenire fenomeni di disagio sul territorio.

Sport sociale come strumento di prevenzione e coesione soprattutto al sud

Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, ha evidenziato che lo sport sociale non è solo un’attività ricreativa, ma un elemento fondamentale per prevenire forme di degrado e criminalità, specie nelle zone più vulnerabili del Paese. In particolare, al Sud, dove persistono ritardi infrastrutturali e organizzativi, si accentuano le differenze con il resto del territorio nazionale. Queste disparità rischiano di alimentare disagio sociale e isolamento, ma lo sport può rappresentare un antidoto concreto e immediato.

Il ministro ha spiegato che migliorare l’offerta sportiva coincide con una vera e propria azione preventiva, capace di anticipare problemi sociali gravi. Lo sport, in questo senso, diventa una risorsa strutturale per le comunità, contribuendo a recuperare o potenziare spazi abbandonati o mal gestiti. L’approccio scelto dal governo mira a intervenire soprattutto nelle periferie e nei contesti con segnali evidenti di disgregazione, rendendo visibile il legame stretto tra benessere sociale e attività sportiva diffusa.

Collaborazione con regioni e ministero dell’interno per l’uso dei fondi pnrr

La gestione efficace dei fondi assegnati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ha un ruolo centrale nel progetto sportivo del governo. Abodi ha sottolineato come il ministero per lo sport stia lavorando a stretto contatto con le regioni per garantire che i finanziamenti vengano spesi rapidamente e nelle aree più esposte al rischio di marginalizzazione.

Parte dei fondi è co-gestita insieme al ministero dell’Interno, con un focus specifico sulle periferie urbane. Questi territori rappresentano zone critiche, spesso caratterizzate da povertà diffusa e scarso accesso a servizi, dove la mancanza di strutture sportive denuncia un certo abbandono. Investire nello sport, perciò, diventa un modo per intervenire sulle cause profonde del disagio sociale, agendo in modo mirato e preventivo.

Attraverso questa sinergia, il governo intende implementare un piano di interventi che sappia incidere sull’intero ciclo di vita dello sport locale, dalla riqualificazione degli impianti alla promozione di attività sportiva di base per i giovani. L’obiettivo è trasformare i fondi europei in risorse concrete, rispondendo alle esigenze reali delle comunità.

Investimenti nei piccoli comuni del sud e il progetto ‘sport illumina’

Tra le iniziative più concrete annunciate, spicca lo sviluppo di nuovi playground nei comuni del Sud con meno di 10.000 abitanti. Questi spazi rappresentano punti di aggregazione fondamentali per i giovani e la comunità, specialmente in aree dove le opportunità di svago e socializzazione sono limitate.

Il progetto “Sport Illumina”, gestito in collaborazione con “Sport e Salute”, si lega a queste attività, con l’intento di fornire supporto sociale attraverso l’impiantistica sportiva. L’attenzione ai piccoli centri riflette la consapevolezza di un divario territoriale ancora marcato e la necessità di una pianificazione che vada oltre le grandi città.

Il governo ha inoltre previsto un investimento di circa un miliardo di euro destinato agli oratori e al miglioramento delle strutture scolastiche per la pratica sportiva. Questa cifra segna un momento senza precedenti nella storia repubblicana, indicando una volontà di lungo termine per costruire una rete sportiva più ampia e accessibile.

Gli interventi puntano a integrare scuola, territorio e attività sociale in una strategia capace di sostenere i giovani in modo concreto, creando occasioni di incontro e crescita personale attraverso lo sport. Questa operazione è vista come parte di un piano complessivo che guarda al futuro e cerca di superare le disparità attraverso attività concrete e risorse reali.