Due incidenti nella ferrovia roma-viterbo il 10 giugno 2025: problemi ai treni Firema e Alstom e disagi per i pendolari
Il 10 giugno 2025, la ferrovia Roma-Viterbo ha subito gravi disagi a causa di incidenti con i treni Firema e Alstom, evidenziando criticità nella manutenzione e gestione del servizio.

Il 10 giugno 2025 la linea Roma-Viterbo ha subito gravi disagi a causa di due incidenti tecnici che hanno bloccato i treni Firema e Alstom, evidenziando problemi di manutenzione, gestione e comunicazione, con forte malcontento tra i pendolari. - Unita.tv
Il 10 giugno 2025 la ferrovia Roma-Viterbo ha subito una giornata di forti disagi a causa di due incidenti distinti che hanno coinvolto i treni Firema e Alstom. Questi eventi hanno bloccato la linea per diverse ore, causando disservizi gravi e malumori fra i passeggeri. L’associazione TrasportiAmo ha raccolto segnalazioni e testimonianze che rivelano criticità nella manutenzione e nell’organizzazione del servizio, alimentando tensioni tra utenti e gestori.
I due incidenti e l’impatto sulla linea ferroviaria roma-viterbo
Il primo guasto ha coinvolto un treno Firema intorno alle 13.40, poco dopo la stazione di Monte Antenne. Il convoglio, partito da Flaminio in ritardo, si è fermato a causa della caduta della linea di contatto, provocata probabilmente da un cedimento strutturale o da un malfunzionamento del pantografo. Il personale ha evacuato i passeggeri, tra cui anziani e persone con difficoltà, facendo attraversare i vagoni e scendere su un prato. Nonostante le difficoltà, tutti hanno raggiunto la stazione vicina in sicurezza.
L’interruzione ha paralizzato la ferrovia per quasi quattro ore. Le comunicazioni sono state insufficienti e i treni sostitutivi pochi, tanto che si è reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine per gestire la folla. Questo blocco ha causato la cancellazione di molte corse, aggravando i problemi di chi doveva raggiungere lavoro o scuola.
Parallelamente, nella tratta superiore tra Catalano e Viterbo, c’è stato un secondo incidente simile che ha coinvolto il treno Alstom UdT 304. Questo episodio è rimasto invece in gran parte nascosto ai passeggeri, poiché non è stato diffuso nessun avviso ufficiale né segnalazioni su canali pubblici. Il treno è rimasto fermo a Viterbo per tutta la serata senza spiegazioni chiare, alimentando ulteriori dubbi sulla gestione del servizio in quella zona.
Criticità tecniche e possibili cause dei guasti
Il primo incidente è legato alla caduta della linea di contatto, elemento critico per la corrente elettrica che alimenta i treni. Nella tratta Flaminio-Catalano, la catenaria è a contrappesi con regolazione automatica, ma il pantografo montato sul Firema, un modello FS modificato a doppio strisciante, presenta problematiche note nella relazione con la linea di alimentazione. Questi difetti sono stati riconosciuti dentro l’azienda da tempo, ma le soluzioni non si sono concretizzate.
Nel caso del treno Alstom, il pantografo è a doppio strisciante ma progettato per una linea a filo singolo senza contrappesi. La presenza di una catenaria a contrappesi crea quindi un problema più articolato. La mancata notifica ai viaggiatori di questo secondo guasto e la lunga sosta a Viterbo generano domande sulla presenza e la disponibilità dei macchinisti e del personale d’esercizio in loco.
La combinazione di impianti non perfettamente adatti e carenze gestionali sembra alimentare questi guasti frequenti, con impatti pesanti sui pendolari. Servirebbero interventi mirati per migliorare l’affidabilità e l’adeguatezza delle infrastrutture e dei mezzi.
Reazioni dei pendolari e misure delle autorità sul territorio
Gli utenti del servizio ferroviario Roma-Viterbo hanno espresso forte malcontento e preoccupazione per la continua inaffidabilità. Un passeggero a bordo del Firema fermatosi a Monte Antenne ha descritto l’esperienza come “un insulto” verso chi paga il biglietto e deve affrontare ansie quotidiane per raggiungere i propri impegni.
Il Comitato pendolari Ferrovia RomaNord ha sottolineato l’esasperazione della clientela e il calo di attenzione verso la tratta tra Catalano e Viterbo, dato che il secondo incidente è passato in gran silenzio. Questo contrasta con le mitigazioni scarse e la distribuzione insufficiente di navette sostitutive che non hanno garantito un rientro regolare per i viaggiatori.
Durante la giornata è stato anche segnalato un blitz di Ansfisa, l’autorità di sicurezza ferroviaria, che ha coinvolto il personale operativo. Ci sarebbero anche disposizioni Cotral rivolte a macchinisti e capitreno, che potrebbero influire sulle procedure di esercizio e sulla gestione emergenziale dei mezzi.
La combinazione di questi fattori contribuisce a un quadro complesso, in cui le difficoltà tecniche si sommano a limiti organizzativi e a una comunicazione carente verso l’utenza. Resta da capire quali passi verranno compiuti per evitare futuri disagi e ripristinare un servizio affidabile sulla Roma-Viterbo.