Assolti quattro uomini accusati di usura e ricettazione dopo un processo durato 11 anni a Viterbo
Quattro uomini accusati di usura e ricettazione sono stati assolti dal tribunale di Viterbo, con la prescrizione del reato di ricettazione e l’assenza di prove per l’usura.

Quattro uomini accusati di usura e ricettazione a Viterbo sono stati assolti dopo un processo iniziato nel 2014, con la prescrizione del reato di ricettazione e la mancata prova dell’usura. - Unita.tv
Una vicenda giudiziaria iniziata nel 2014 si è conclusa con l’assoluzione piena di quattro uomini accusati di usura e ricettazione nel tribunale di Viterbo. Le accuse riguardavano un presunto giro di prestiti a strozzo e l’uso di ricettazione come reato connesso, che nel frattempo si è prescritto. Il processo ha visto coinvolto anche un imprenditore di San Lorenzo Nuovo, parte civile e imputato per ricettazione.
I fatti e le accuse di usura contro quattro uomini
Nel 2014, la procura di Viterbo avviò un’indagine su un gruppo di persone sospettate di aver praticato usura ai danni di un imprenditore locale. Secondo l’accusa, questi uomini avrebbero approfittato dello stato di bisogno dell’imprenditore di San Lorenzo Nuovo offrendo un prestito a condizioni gravemente onerose. Il prestito richiesto ammontava a 40 mila euro, con la promessa di restituzione entro sette mesi. Gli interessi applicati, stimati al 190%, avrebbero fatto lievitare il debito a circa 70 mila euro, superando ampiamente i limiti legali previsti per i prestiti personali.
Durante il processo, emerse come il ricorso a tassi di interesse così elevati rientrasse nell’ambito dell’usura, reato che prevede un limite massimo di interesse al 18,9% per quella categoria di finanziamenti. Questo elemento rappresentava il cuore dell’accusa contro i quattro indagati, indicati come artefici di un sistema di prestiti a strozzo ai danni di più persone, incluso l’imprenditore coinvolto come parte civile.
Le dinamiche del prestito e i dettagli emersi in aula
Le modalità di erogazione e di pagamento del prestito furono analizzate attentamente in tribunale. Una commercialista, chiamata a testimoniare a supporto della ricostruzione dei fatti, spiegò come i pagamenti fossero stati pianificati fin dal dicembre 2013. L’imprenditore avrebbe ricevuto l’importo iniziale quindi avrebbe cominciato a saldare l’importo con rate mensili da 10 mila euro a partire da gennaio. Era anche prevista una penale da 2.500 euro in caso di ritardo nei pagamenti.
La testimonianza della commercialista evidenziò una pressione economica molto forte su chi aveva contratto i debiti, in linea con la definizione di usura. L’andamento del processo ha però portato a risultati differenti rispetto alle ipotesi iniziali. La combinazione fra il comportamento degli imputati e la qualità delle prove presentate durante il dibattimento ha creato un quadro complesso su cui la giustizia ha dovuto pronunciarsi con attenzione.
Prescrizione del reato di ricettazione e assoluzione
Nel corso degli undici anni di processo, l’accusa collegata di ricettazione contro i quattro imputati si è prescritta. Questo fatto ha privato il tribunale della possibilità di giudicare quella specifica contestazione nel merito. Al tempo stesso, il procedimento penale si è concluso con un’assoluzione piena per quanto riguarda l’usura. La decisione è stata presa dal collegio giudicante del tribunale di Viterbo.
Parte civile nel processo, l’imprenditore che originariamente aveva denunciato gli eventi, ha assistito alla conclusione del lungo iter giudiziario con il riconoscimento della mancata prova del reato. Altri tre soggetti, anch’essi vittime di presunti usurai all’epoca, si erano costituiti parte civile durante il dibattimento, che si è concluso nelle ultime ore.
Elementi centrali della vicenda
Il procedimento ha quindi archiviato un capitolo giudiziario complesso, segnato da accuse pesanti e anni di analisi dei fatti. Restano come elementi centrali della vicenda le condizioni del prestito, il tasso di interesse superiore ampiamente alla norma, e la lunga attesa prima di una sentenza definitiva.