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Arcigay Viterbo critica il consiglio comunale per il rigetto della mozione contro omo-bi-transfobia

Il consiglio comunale di Viterbo rigetta la mozione del Partito Democratico contro l’omo-bi-transfobia, suscitando critiche da Arcigay Viterbo per la mancanza di dialogo con le associazioni locali.

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Il consiglio comunale di Viterbo ha respinto una mozione del Partito Democratico contro l'omo-bi-transfobia, suscitando critiche da Arcigay Viterbo per la mancanza di dialogo con le associazioni locali e le contraddizioni con la partecipazione al Tusciapride. - Unita.tv

La recente seduta del consiglio comunale di Viterbo ha visto un acceso dibattito intorno alla mozione presentata dal partito democratico, mirata a contrastare l’omo-bi-transfobia. L’Arcigay Viterbo – Peter Boom APS ha espresso disappunto per il modo in cui la proposta è stata trattata, sottolineando una mancanza di dialogo con le associazioni del territorio e la contraddizione con la partecipazione della maggioranza al Tusciapride. Il confronto mette in luce tensioni e divisioni sulla gestione dei diritti LGBT+ in città e solleva dubbi sull’approccio adottato dalle istituzioni locali verso un tema delicato e urgente.

Rigetto della mozione e reazioni dell’arcigay viterbo

Durante l’ultima riunione del consiglio comunale di Viterbo, la mozione elaborata dal partito democratico contro l’omo-bi-transfobia non ha ottenuto il sostegno necessario, suscitando forte delusione fra le associazioni per i diritti LGBT+. Il direttivo di Arcigay Viterbo – Peter Boom APS ha evidenziato come un tema così cruciale meritasse un approccio ben diverso, improntato alla partecipazione e al rispetto per il ruolo delle realtà associative locali, impegnate quotidianamente nella promozione di inclusione e diritti.

L’amministrazione comunale, secondo l’associazione, ha scelto di respingere la proposta, nonostante la recente partecipazione di diversi rappresentanti della maggioranza proprio agli eventi del Tusciapride, manifestazione simbolo di sostegno alla comunità LGBT+. Questa contraddizione tra le parole e i fatti sta provocando scontento in una comunità che richiede attenzione e un confronto costruttivo. La mozione rigettata affrontava temi sensibili per la tutela delle persone LGBT+ ma non ha ricevuto alcuna proposta alternativa che potesse rappresentare una sintesi condivisa dal consiglio.

Critiche alle modalità di presentazione della mozione

Il dibattito ha avuto anche un risvolto critico interno, con la consigliera Perazzini che ha definito la mozione più uno strumento politico che un’iniziativa volta a produrre risultati concreti per i diritti della comunità LGBT+. Questa osservazione riflette il sospetto che la mozione sia stata avanzata senza un adeguato confronto preliminare con le associazioni del territorio, elementi fondamentali per garantire che le iniziative rispondano davvero alle esigenze della comunità.

Arcigay Viterbo ha puntato il dito contro questa strategia, evidenziando che citare le associazioni nel testo senza averle contattate rappresenta una mancanza di rispetto. Le realtà locali lavorano da tempo sul campo e avrebbero potuto fornire contributi rilevanti per costruire un documento condiviso, evitando così di ridurre la questione a un gioco politico lontano dalle persone coinvolte. La modalità unilaterale scelta, insomma, ha creato tensioni e difficoltà nel dare corpo a un percorso serio e inclusivo.

Mancanze nel coinvolgimento delle associazioni e paralelli con il tusciapride 2025

Il direttivo dell’Arcigay ha inoltre richiamato l’attenzione sulla somiglianza tra questa vicenda e la gestione dell’organizzazione del Tusciapride 2025. Anche in quella occasione, infatti, l’evento è stato promosso principalmente da una sola associazione, senza un reale coinvolgimento delle altre realtà del territorio che avrebbero potuto rappresentare con maggiore efficacia le diverse istanze della comunità LGBT+.

Questa scelta sembra limitare la pluralità di voci necessaria per sostenere iniziative di ampio respiro ed efficaci nella difesa dei diritti. Le associazioni locali avrebbero dovuto partecipare attivamente, offrendo un contributo capace di tradurre necessità e richieste in progetti concreti e condivisi. La mancanza di coordinamento rischia di indebolire la risposta collettiva contro le discriminazioni.

L’impegno di arcigay viterbo per un percorso condiviso

Arcigay Viterbo ha ribadito il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione, sottolineando la distanza da pratiche che usano le battaglie LGBT+ come terreno di scontro politico. Il direttivo si è dichiarato disposto a collaborare con tutte le forze politiche e soprattutto con le associazioni specializzate, per costruire un percorso che parta dal confronto e dall’ascolto reale della comunità.

Il rispetto per le persone LGBTQIA+ non deve diventare strumento di politiche divisive o fini propagandistici. Al contrario, deve rappresentare il fondamento su cui basare iniziative partecipate e responsabili, capaci di produrre cambiamenti concreti. L’impegno si traduce nell’azione quotidiana sul territorio, orientata a favorire inclusione e tutela dei diritti senza forzature o improvvisazioni.

La discussione intorno alla mozione del consiglio comunale di Viterbo mette in evidenza le sfide che ancora si incontrano nel dialogo pubblico su temi sensibili come quelli dell’omo-bi-transfobia. Il dibattito acceso mostra quanto sia fondamentale mantenere aperte le porte al confronto con tutte le realtà coinvolte, evitando di ridurre questi argomenti a mere battaglie politiche.