Alessandra Croci lascia la vicepresidenza della terza commissione a Viterbo, tensioni con il presidente Gioiosi
Alessandra Croci lascia la vicepresidenza della terza commissione del consiglio comunale di Viterbo per dedicarsi al Giubileo, suscitando dubbi su possibili tensioni con il presidente Gioiosi.

Alessandra Croci si dimette da vicepresidente della terza commissione del consiglio comunale di Viterbo per concentrarsi sulle attività legate al Giubileo, ma il suo silenzio e presunte tensioni con il presidente Gioiosi alimentano dubbi sulle vere motivazioni. - Unita.tv
Alessandra Croci ha ufficializzato la sua decisione di lasciare la carica di vicepresidente della terza commissione del consiglio comunale di Viterbo, incarico che include la gestione degli affari generali. La notizia è stata comunicata durante l’ultima seduta del consiglio dal presidente Marco Ciorba, ma la diretta interessata non ha preso la parola, alimentando diverse interpretazioni su cosa abbia realmente spinto alle dimissioni.
Dimissioni formalizzate durante il consiglio comunale di viterbo
L’11 giugno 2025, durante una delle sedute del consiglio comunale, il presidente Ciorba ha comunicato l’addio di Alessandra Croci alla vicepresidenza della terza commissione. La comunicazione è stata essenzialmente formale, senza commenti aggiuntivi o interventi da parte della stessa Croci. La decisione era già trapelata nei giorni precedenti attraverso alcuni articoli di stampa locali. Nel gruppo politico Viterbo 2020, Croci ricopriva anche ruoli collegati al Giubileo, evento per cui si sarebbe voluta concentrare maggiormente, come spiegato in una nota ufficiale inviata dal suo partito. Questo impegno specifico sembrerebbe aver influenzato la scelta di sacrificare il ruolo in commissione.
Motivazioni ufficiali e dubbi sulla reale causa
La scelta di Alessandra Croci viene motivata dal desiderio di dedicarsi alle attività del Giubileo, incarico ritenuto prioritario al momento. L’ufficialità della spiegazione non sembra però convincere totalmente gli osservatori. La terza commissione si riunisce con una frequenza ridotta, e la carica di vicepresidente non comporta impegni così gravosi da giustificare un addio improvviso. A far dubitare è soprattutto il silenzio di Croci durante la seduta, che non ha nemmeno preso la parola per chiarire la decisione. Questo silenzio ha fatto circolare altre ipotesi sulle reali motivazioni, spostando il discorso su dinamiche interne e rapporti personali.
Possibili tensioni con il presidente gioiosi alla base della decisione
Tra i retroscena più discussi c’è la convivenza difficile tra Alessandra Croci e il presidente Gioiosi, figura di rilievo nella stessa commissione. Le voci su rapporti tesi tra i due emergono da tempo, anche se non sono mai state confermate apertamente dai diretti interessati. Alcuni ambienti del consiglio comunale vedono in queste tensioni una possibile causa della decisione di Croci, segnalando conflitti non solo istituzionali ma anche legati a divergenze personali. Il fatto che questa non sia la prima volta che si parla di difficoltà nel rapporto tra Croci e Gioiosi rende l’ipotesi più plausibile. Resta però l’assenza di una dichiarazione ufficiale o di un ulteriore comunicato da parte di Viterbo 2020 che possa chiarire la posizione della vicepresidente dimissionaria.
Le prospettive per la terza commissione e le attività legate al giubileo
La terza commissione del consiglio comunale di Viterbo continuerà il suo lavoro senza la vicepresidenza di Croci, che ha deciso di dedicare tempo e risorse al coordinamento delle iniziative legate al Giubileo. Questo evento, con deleghe specifiche affidate proprio a Croci, richiede attenzione e presenza sul territorio. La scelta di lasciare la carica istituzionale sembra orientata a una concentrazione maggiore su questo impegno, che resta prioritario secondo quanto comunicato dal suo gruppo. Si attendono sviluppi sul fronte istituzionale, in particolare chi sostituirà la vicepresidenza e come verranno gestite eventuali tensioni interne alla commissione. La situazione resta sotto osservazione dalla politica locale, in attesa di aggiornamenti ufficiali.