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A Viterbo restano sospesi i lavori di messa in sicurezza a strada filante, cittadini preoccupati

A Viterbo, i lavori di messa in sicurezza di strada filante si sono interrotti dopo soli due giorni, lasciando i residenti in attesa di risposte e con disagi sulla viabilità.

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A Viterbo i lavori per mettere in sicurezza Strada Filante, interrotti dopo due giorni, lasciano i residenti in attesa e preoccupati per la riapertura della strada chiusa da una frana a marzo. - Unita.tv

A Viterbo, il cantiere avviato per mettere in sicurezza strada filante sembra essersi fermato dopo appena due giorni di attività. Il 3 giugno una ruspa ha iniziato i lavori, ma già il 10 giugno l’area è tornata deserta, lasciando i residenti con dubbi e disagi sulla viabilità. Le autorità comunali avevano rassicurato sulla tempestività dell’intervento, ma a quasi tre mesi dalla frana che ha chiuso la strada, il problema resta aperto. Il territorio attende risposte certe, mentre gli abitanti vivono una situazione di incertezza e disagio.

Il fermo dei lavori e la scomparsa del cantiere a strada filante

Il 3 giugno scorso, a strada filante è apparso un mezzo escavatore, simbolo di un inizio lavori su una zona già nota per i problemi di stabilità del terreno. Però dopo soli due giorni, il cantiere è sparito senza lasciare tracce di un intervento significativo. “I lavori si sono bloccati improvvisamente”, ha raccontato un residente, che si aspettava almeno una prosecuzione nel corso della settimana. Nei giorni successivi, fino al 10 giugno, nessuna traccia di operai o mezzi è stata più rilevata. Questa improvvisa interruzione ha riacceso dubbi sulla reale volontà e capacità di risolvere la questione.

L’amministrazione comunale aveva dichiarato di prendere in mano la situazione, soprattutto dopo che il proprietario dell’area aveva mostrato ritardi negli interventi necessari. Era stata annunciata la presa in carico del ripristino con fondi pubblici, con l’intento di rivalersi sul responsabile in un secondo momento. Ma quel passaggio pare non essersi ancora materializzato concretamente sul terreno. I cittadini chiedono spiegazioni e risposte più rapide, visto che il tempo passa e la strada rimane interdetta senza soluzioni visibili.

I precedenti della chiusura e le responsabilità individuate dopo la frana

La chiusura di strada filante risale al 23 marzo 2025, in seguito a una frana che ha reso pericoloso il transito veicolare e pedonale. Dopo quasi due mesi di divieto, il sindaco ha emesso un’ordinanza lo scorso 23 maggio per sollecitare la proprietà della ripa ad avviare immediati lavori di ripristino e messa in sicurezza. Il testo dell’ordinanza richiedeva interventi cautelativi e temporanei entro cinque giorni, fissando un termine chiaro che però non è stato rispettato.

In assenza di azioni da parte del privato, il comune ha previsto di intervenire in via sostitutiva, utilizzando risorse pubbliche per garantire la sicurezza della strada. L’obiettivo dichiarato era quello di riaprire almeno una carreggiata con un doppio senso alternato, riducendo i disagi per chi abita nella zona. Questo segnale aveva suscitato una certa fiducia tra i residenti, anche se limitata a un intervento tampone, non alla sistemazione definitiva.

L’ordinanza ha sottolineato la volontà di tutelare la sicurezza senza trascurare il disagio dei cittadini, ma l’assenza di progressi concreti ora mette in discussione la rapidità di tale impegno. I ritardi e la mancanza di visibilità sui lavori rendono difficile capire chi e quando potrà rimettere in funzione la strada.

Le richieste degli abitanti e la pressione politica sul tema

Da mesi, la zona di strada filante vive una limitazione importante della mobilità, con ricadute sull’attività quotidiana delle famiglie e dei residenti. Molti hanno espresso critica per una chiusura che appare sproporzionata rispetto alle dimensioni della frana, definita da qualcuno “due zollette di terra cadute”. Queste dichiarazioni riflettono il disagio reale percepito sulla tenuta del traffico e sulle alternative disponibili.

In ambito politico, gruppi come Fratelli d’Italia hanno sollecitato un intervento immediato, sottolineando la necessità di restituire mobilità e sicurezza quanto prima. Anche da parte del sindaco Chiara Frontini erano arrivate rassicurazioni, con promesse di una riapertura nel giro di pochi giorni e la conferma di un controllo serrato sull’esecuzione degli interventi.

La pressione pubblica si concentra sulla necessità di vedere passare dalle parole ai fatti, con un cantiere permanente e non “fantasma”. Il tempo trascorso dall’evento franoso e dall’ordinanza cresce, ma le opere non avanzano come richiesto dagli utenti e dai rappresentanti politici della città. Continuano a emergere dubbi sulla gestione e sul rispetto degli impegni concreti, in un contesto in cui la sicurezza resta al centro del dibattito.

Il quadro attuale a viterbo e le prospettive future per strada filante

Ad oggi, strada filante rimane chiusa e i lavori di messa in sicurezza sono bloccati o assenti. Le istituzioni hanno a disposizione strumenti e fondi per intervenire senza ulteriori ritardi, ma la situazione reale racconta un quadro di attesa e frustrazione. I residenti continuano a convivere con disagi e limitazioni importanti, mentre la strada non mostra segni di un imminente ritorno alla normalità.

L’intervento in sostituzione del privato dovrebbe garantire almeno una riapertura temporanea, ma pare esitare tra questioni burocratiche e problemi organizzativi. Nel frattempo la frana resta un pericolo, e la mancata prosecuzione delle opere alimenta l’incertezza.

Nel 2025, città come Viterbo affrontano sfide legate alla manutenzione del territorio e alla gestione delle emergenze ambientali. Anche strada filante rappresenta un esempio di come la sicurezza pubblica e la mobilità urbana restino temi da monitorare con attenzione, mettendo in evidenza l’importanza di interventi concreti e rapidi in risposta a fenomeni di dissesto. I prossimi giorni saranno cruciali per capire se la situazione potrà cambiare o si protrarrà ancora.