a Stoccolma gli ecr study day riflettono sul futuro dell’Europa secondo i partiti conservatori
Gli ecr study day a Stoccolma riuniscono i partiti conservatori europei per discutere il futuro dell’Unione europea, con interventi chiave come quello di Antonella Sberna sulla valorizzazione delle identità nazionali.

Gli ECR Study Day a Stoccolma hanno visto Antonella Sberna e altri leader conservatori discutere il futuro dell'Unione Europea, enfatizzando il valore delle identità nazionali, la riforma della politica di coesione e la necessità di un'Europa più competitiva e vicina ai cittadini. - Unita.tv
Gli ecr study day si tengono in questi giorni a Stoccolma, rappresentando un momento di confronto fra i partiti conservatori europei sul ruolo che intendono svolgere nella costruzione dell’Unione europea del futuro. L’evento offre diverse analisi e proposte sulla direzione politica, economica e culturale del continente nei prossimi anni. Tra gli interventi spicca quello di Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo e eurodeputata di Fratelli d’Italia/ECR, che ha fatto una ricognizione critica sullo stato attuale dell’Europa e sulle prospettive dei conservatori.
la visione di antonella sberna sul senso originario dell’unione europea
Antonella Sberna ha aperto il suo intervento puntando sul valore delle identità nazionali all’interno dell’Unione europea. Ha ricordato come ogni Stato membro sia portatore di patrimoni culturali, storici e sociali che definiscono chi siamo come Europei. Nel corso degli ultimi anni, secondo Sberna, c’è stata una progressiva perdita del senso originario dell’Ue, che rischia di allontanare cittadini e istituzioni dal progetto di integrazione.
Per l’eurodeputata, l’Europa deve tornare a concentrarsi su pochi obiettivi condivisi ma concreti. Questi dovrebbero servirsi a valorizzare le specificità nazionali, dando a Stati e territori spazio di crescita e prosperità. Sberna ha insistito sulla necessità di unire gli interessi degli Stati membri, senza cancellare le loro identità. Questo modello garantirebbe un’Unione europea più equilibrata e coesa, capace di rispettare differenze storiche e sociali.
Il ruolo della riforma della politica di coesione nella prospettiva conservatrice
Sberna ha portato come esempio della strada da seguire la riforma della politica di coesione proposta dal vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto. Secondo lei, si tratta di una revisione che si fonda su principi di flessibilità, semplificazione e autonomia per gli Stati membri. La riforma mira a lasciare più margine di manovra agli Stati nella gestione delle risorse e delle politiche di sviluppo, evitando approcci troppo rigidi e centralizzati.
Questa nuova impostazione, sottolinea Sberna, potrebbe migliorare la capacità operativa dell’Unione, rendendo possibile un’effettiva crescita economica e territoriale. Un sistema in grado di rispondere più rapidamente alle esigenze locali e alle diverse realtà economiche. Per i conservatori, mette in luce proprio questa autonomia rafforzata la chiave per un’Europa competitiva e rispettosa delle specificità.
La sfida della competitività e la prospettiva per le nuove generazioni
Nell’intervento a Stoccolma è stato rimarcato l’impegno a garantire competitività all’Unione europea. Sberna ha espresso preoccupazione per un futuro in cui le nuove generazioni potrebbero ereditare un sistema economico insostenibile. Per evitare questo scenario, serve una Ue più efficace e rapida nelle risposte, capace di coniugare sviluppo e tutela delle identità locali.
Secondo lei, l’Unione deve snellire i processi decisionali e avvicinarsi ai cittadini e ai territori per restare credibile. Questa vicinanza ai luoghi e alle persone è considerata fondamentale per recuperare fiducia e senso di appartenenza. La competitività, a suo avviso, non va sacrificata ma deve integrarsi con la dimensione sociale e culturale, per non perdere il contatto con le realtà di ogni Paese.
i contributi degli altri partecipanti e il dibattito moderato da arvid hallén
Oltre ad Antonella Sberna, il dibattito è stato animato da vari protagonisti del panorama politico europeo, fra cui Tobias Andersson, deputato e presidente della commissione per l’industria e il commercio, Dick Erixon, eurodeputato ECR/SD, e Sir Bernard Jenkin, parlamentare del Regno Unito. Il confronto ha toccato questioni legate all’industria, al commercio e alle politiche economiche dell’Ue.
La discussione si è svolta sotto la guida di Arvid Hallén, direttore delle politiche di OIKOS, che ha facilitato il dialogo fra le diverse sensibilità conservatrici presenti. Sono emersi punti di vista variegati ma con un comune interesse per la rivitalizzazione dell’Europa partendo dal rispetto delle identità nazionali e dai bisogni concreti degli Stati membri. Le proposte e riflessioni raccolte a Stoccolma puntano a influenzare il programma politico dei partiti ECR e la loro azione all’interno delle istituzioni europee.