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Un concerto a viterbo unisce dante e musica polifonica nel giubileo della speranza

Un concerto nella chiesa di Santa Barbara a Viterbo nel 2025 celebra l’anno giubilare della speranza, unendo musica polifonica e letture dalla Divina Commedia per un viaggio spirituale.

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A Viterbo, la chiesa di Santa Barbara ospita nel 2025 un concerto polifonico ispirato al viaggio dantesco, inserito nell’anno giubilare della speranza, unendo musica sacra e letture della Divina Commedia per un’esperienza spirituale e riflessiva. - Unita.tv

A Viterbo, nel 2025, la chiesa di Santa Barbara ospita un evento musicale che si inserisce nell’ambito dell’anno giubilare della speranza. Il concerto, intitolato “un canto per il giubileo, dalla selva oscura all’eterna luce”, ripercorre con musica e parole il viaggio dantesco attraverso inferno, purgatorio e paradiso. Protagoniste saranno composizioni polifoniche di grandi autori, accompagnate da letture delle terzine più significative della Divina Commedia.

Il luogo e il contesto dell’evento

La chiesa di Santa Barbara, situata nel centro storico di Viterbo, accoglie mercoledì alle 21 questa serata dedicata alla musica sacra e alla letteratura medievale. L’iniziativa fa parte del programma dell’anno giubilare della speranza, che prevede una serie di appuntamenti mirati a riflettere sul tema della fede e della redenzione. La scelta della location non è casuale: il luogo ha una storia legata alla devozione e alla tradizione religiosa, rendendo più profondo il significato della manifestazione.

L’atmosfera intima della chiesa si presta a valorizzare le esecuzioni polifoniche, che spesso richiedono spazi raccolti per far emergere i dettagli vocali e strumentali. Inoltre, il contesto storico e culturale di Viterbo aggiunge un ulteriore livello di suggestione, legando passato e presente attraverso l’arte e la spiritualità.

Il programma musicale: un percorso tra i grandi maestri

Il concerto presenta una selezione di brani polifonici firmati da compositori famosi come Bach, Palestrina, Josquin des Prez, Lotti e Rota. Queste musiche abitano epoche diverse, ma condividono la capacità di evocare la dimensione sacra attraverso voci intrecciate con maestria. Il repertorio include pezzi che si adattano perfettamente al tema del viaggio spirituale, giocando con contrasti e armonie per rappresentare la sofferenza, la speranza e la luce finale.

La varietà stilistica contribuisce a mantenere vivo l’interesse del pubblico. Dai contrappunti barocchi di Bach alle melodie rinascimentali di Palestrina, il concertista propone un’esperienza che attraversa secoli di storia musicale. Le composizioni di Rota, noto per l’impatto emotivo delle sue opere, arricchiscono il programma con una nota contemporanea che si lega con continuità al passato.

Dante e la divina commedia come filo narrativo

Durante la serata, letture selezionate dalle terzine della Divina Commedia guideranno l’ascoltatore nel viaggio attraverso inferno, purgatorio e paradiso. Il testo di Dante, parte integrante della cultura italiana, diventa qui strumento di narrazione spirituale. Le parole del poeta accompagnano la musica, dando corpo al tema della conversione e della purificazione.

Dante viene raccontato mentre attraversa mondi in cui si manifestano diversi volti di Dio: giudice severo che punisce, padre misericordioso che perdona, e infine ospite accogliente nella “eterna luce”. La scelta di far dialogare musica e letteratura crea un’esperienza immersiva, dove suono e poesia si intrecciano per raccontare la dimensione ultraterrena.

Significato e ricadute dell’evento sul pubblico

Questo concerto propone più di un semplice intrattenimento musicale. Inserito nell’anno giubilare della speranza, invita i presenti a un momento di riflessione sulla fede e sul senso del cammino umano. Il pellegrinaggio di Dante diventa metafora di un percorso personale di esame e trasformazione.

I partecipanti possono vivere questa serata come una pausa nel ritmo quotidiano, un’occasione per ascoltare messaggi antichi ma ancora attuali. La combinazione di suoni e versi aiuta a mettere a fuoco l’idea di una luce finale, un luogo dove il “gioir s’insempra”, ovvero dove la gioia si rinnova senza fine. L’incontro con questa dimensione di speranza si inserisce nel clima di attesa e fiducia che caratterizza il giubileo in corso.

L’iniziativa conferma la capacità degli eventi culturali e religiosi di unire persone diverse, creando ponti tra passato e presente. Una notte di musica e dante come invito a meditare, a interrogarsi su quello che si lascia alle spalle e su quello che si desidera trovare.