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Palazzo Calabresi a Viterbo torna al centro del dibattito per un uso istituzionale stabile e concreto

La mozione dell’opposizione chiede al Comune di Viterbo di collaborare con Regione e Provincia per un utilizzo stabile di Palazzo Calabresi, fondamentale per la candidatura a Capitale europea della cultura 2033.

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Palazzo Calabresi a Viterbo torna al centro del dibattito politico con una mozione che chiede un uso stabile a fini istituzionali, puntando al rilancio culturale e urbano in vista della candidatura della città a Capitale europea della cultura 2033. - Unita.tv

Palazzo Calabresi, edificio storico situato vicino a palazzo dei Priori nel cuore di Viterbo, è tornato sotto i riflettori grazie a una mozione dell’opposizione in consiglio comunale. Il documento chiede all’amministrazione comunale di attivarsi con Regione e Provincia per individuare un utilizzo stabile del palazzo a fini istituzionali. Un tema che si colloca in un contesto di valorizzazione culturale e urbana della città, in particolare in vista della candidatura di Viterbo a Capitale europea della cultura 2033.

Storia e passaggi chiave del recupero di palazzo Calabresi

Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 il Comune di Viterbo aveva investito circa 500 milioni di lire per recuperare il piano terra e alcuni locali di palazzo Calabresi. Questi interventi rappresentavano un investimento importante per il patrimonio architettonico storico cittadino. Tuttavia, una complessa vicenda ereditaria ha determinato il passaggio della proprietà dalla gestione comunale a quella regionale, complicando la realizzazione di progetti di utilizzo stabile. Da allora, il palazzo ha visto solo interventi sporadici e l’interesse verso la sua valorizzazione è stato discontinuo.

Nel corso degli anni, alcuni progetti di recupero, come quelli avviati durante la giunta Michelini, sono rimasti irrealizzati. Nel 2022, un accordo tra Regione e Provincia ha tentato di rilanciare la gestione della struttura, ma senza ancora una definizione chiara della sua destinazione. Questa storia segnata da incertezze ha rallentato un’effettiva valorizzazione e un impiego concreto di palazzo Calabresi nel tessuto istituzionale cittadino.

La nuova mozione dell’opposizione e la richiesta di un impegno comune

La mozione presentata da un gruppo di consiglieri comunali di opposizione, tra cui Giulio Marini, Elpidio Micci, Laura Allegrini e altri, chiede un nuovo impulso al recupero funzionale di palazzo Calabresi. Gli esponenti politici invitano la sindaca a farsi parte attiva per riavviare il dialogo con Regione e Provincia, con l’obiettivo di riportare il palazzo all’interno del sistema istituzionale della città. Il valore strategico dell’immobile e la sua posizione adiacente a palazzo dei Priori sono elementi che, secondo la mozione, rendono l’edificio un tassello fondamentale per il rilancio del centro storico di Viterbo.

I promotori sottolineano come oggi, in un momento di riflessione sulla valorizzazione urbana e culturale, l’occasione per Palazzo Calabresi rappresenti una vera opportunità da non perdere. Un recupero stabile e funzionale potrebbe sostenere le iniziative legate alla candidatura come Capitale europea della cultura, rafforzando il rapporto tra patrimonio storico e istituzioni cittadine. L’appello mira a spingere la giunta a superare gli ostacoli che per decenni hanno bloccato una destinazione chiara ed efficace per l’immobile.

Palazzo Calabresi e la valorizzazione del centro storico di Viterbo

Palazzo Calabresi svolge un ruolo chiave nella configurazione urbana del centro storico, affacciandosi nei pressi di palazzo dei Priori e rappresentando un elemento architettonico e istituzionale rilevante. Il suo recupero e la sua messa a disposizione per funzioni istituzionali possono contribuire a dare una spinta concreta al rilancio complessivo della zona. Spazi pubblici restituiti a un utilizzo stabile possono attrarre nuovi servizi e attività legate al governo cittadino e alla cultura.

La candidatura di Viterbo a Capitale europea della cultura nel 2033 ha già innescato alcuni processi di riqualificazione e investimento nel patrimonio storico. Palazzo Calabresi si inserisce in questo contesto come un punto focale per consolidare e rafforzare l’identità storica della città. Il recupero stabile potrebbe incrementare la frequenza e la fruizione di spazi istituzionali nel centro città, migliorando la vivibilità e la coesione dello spazio pubblico. Una gestione coordinata con Regione e Provincia potrebbe assicurare risorse e una programmazione che tenga conto delle esigenze amministrative e culturali di Viterbo.

I protagonisti della mozione e il ruolo del consiglio comunale

La mozione è stata firmata da dieci consiglieri comunali dell’opposizione, ognuno dei quali ha un interesse condiviso nel rilancio di un edificio simbolo della città. Tra questi figurano nomi noti come Giulio Marini, Elpidio Micci e Laura Allegrini. Il documento è stato presentato nel corso della seduta del consiglio comunale di Viterbo del 2025, esprimendo una volontà collettiva di stimolare l’esecutivo a intervenire senza ulteriori ritardi.

Il coinvolgimento diretto del consiglio comunale mira a mettere sotto pressione la giunta cittadina affinché agisca da tramite nella definizione delle competenze e nello sviluppo di un progetto condiviso con Regione e Provincia. La mozione indica anche un interesse comune a superare i problemi del passato che hanno impedito concretizzazioni durature. La richiesta è che palazzo Calabresi torni a essere un punto di riferimento istituzionale stabile per la città, fornendo spazi adeguati e funzionali alle esigenze amministrative.

Il confronto in consiglio e le risposte dell’amministrazione saranno fondamentali per capire se la mobilitazione possa tradursi in un progetto concreto. Palazzo Calabresi attende da tempo una svolta che dia senso e una nuova vita alla sua storia quasi centenaria.