Luciano spalletti conferma: ha sbagliato nella gestione della nazionale ma non si dimette
Luciano Spalletti, dopo la vittoria contro la Moldavia, ammette le sue responsabilità nella gestione della nazionale italiana di calcio e propone regole più severe per i giocatori che rifiutano le convocazioni.

Il 16 marzo 2025 Luciano Spalletti ha ammesso errori nella gestione della nazionale italiana di calcio, ma ha deciso di non dimettersi, proponendo inoltre regole più severe per i giocatori che rifiutano la convocazione. - Unita.tv
La serata del 16 marzo 2025 ha segnato un momento difficile per la nazionale italiana di calcio. Dopo la vittoria sofferta con la Moldavia, il commissario tecnico Luciano Spalletti ha rilasciato dichiarazioni che hanno attirato attenzione e riflessione. Il tecnico ha riconosciuto pubblicamente le sue responsabilità sulla gestione della squadra, ma ha scelto di non rassegnare le dimissioni, mantenendo la propria posizione fino a nuove decisioni ufficiali. Il contesto è segnato anche dalle polemiche sul rifiuto di convocazione di alcuni giocatori, tema che Spalletti ha voluto ribadire con una proposta di regolamentazione più rigorosa.
Spalletti ammette gli errori ma non lascia la guida della nazionale
Luciano Spalletti ha preso parola immediatamente dopo la vittoria risicata contro la Moldavia, un match chiave per il percorso di qualificazione agli europei. Ha spiegato senza mezzi termini di aver allenato male la squadra, un’ammissione che non lascia spazio a interpretazioni. Ha sottolineato come questa consapevolezza lo porti a sentirsi responsabile, tanto da affermare che “sarebbe giusto lasciare l’incarico”. Ma ha chiarito, altrettanto nettamente, di non avere alcuna intenzione immediata di dimettersi.
Questa scelta sembra dettata dalla volontà di gestire in modo ordinato la fase conclusiva della stagione, evitando vuoti improvvisi nel comando tecnico. Spalletti è uscito dal campo da ultimo, con un passo lento e raccolto, rispondendo agli applausi del pubblico senza ulteriori gesti plateali. La scena ha lasciato trasparire un uomo consapevole delle difficoltà, ma determinato a portare a termine il proprio lavoro, almeno per ora.
Il caso acerbi e la critica alla convocazione dei calciatori che rifiutano la nazionale
Tra le questioni più dibattute delle ultime settimane c’è stata quella legata ad Acerbi, difensore che ha scelto di rinunciare alla nazionale, provocando un acceso confronto con lo staff tecnico. Spalletti ha brevemente commentato l’episodio, riconoscendo di aver sbagliato nel suo atteggiamento nei confronti del giocatore e di aver poi cercato un chiarimento diretto. Ha spiegato di averlo richiamato in squadra grazie alle ottime prestazioni in campionato e di aver trovato un dialogo costruttivo.
Inoltre, ha rilanciato l’idea di una regola che impedisca ai calciatori che rifiutano le convocazioni di poter tornare in nazionale in futuro. Questa proposta nasce dalla volontà di garantire una maggiore continuità alla squadra e di scoraggiare atteggiamenti che, secondo il tecnico, “creano malumori e disorganizzazione”. Il tema resta aperto e susciterà probabilmente ulteriori discussioni in federazione.
Il bilancio di una stagione complicata e il futuro della nazionale
Durante la conferenza stampa post partita, Luciano Spalletti ha mostrato amarezza per i risultati ottenuti finora, descrivendo la squadra come “logora” dopo una stagione lunga e intensa. Ha messo in evidenza le difficoltà fisiche e mentali avvertite dai giocatori, osservando che soltanto nelle rare fasi del match in cui il pubblico si è fatto sentire, la squadra ha risposto con una buona energia.
Spalletti ha voluto che al suo fianco rimanesse l’esperto portiere Gigi Buffon, presente ma silenzioso. Il tecnico ha evitato promesse o consigli su chi lo sostituirà, limitandosi a rivendicare l’onestà del proprio lavoro e a confermare che la squadra esce da questa sua gestione senza sostanziali miglioramenti rispetto all’inizio. Ha dichiarato di aver comunicato la notizia del suo possibile esonero prima ai giocatori, poi ai giornalisti, per il rispetto verso la squadra.
Situazione attuale e prospettive future
Il futuro della nazionale resta incerto, con la qualificazione agli europei che non è ancora garantita e con la necessità di trovare una guida in grado di rimettere ordine e motivazioni nel gruppo azzurro. Spalletti ha espresso l’augurio che il successore possa recuperare livelli più alti e che venga adottata la ferma regola verso chi rinuncia alla nazionale. La sua testimonianza lascia un quadro complesso, dove tattiche, personalità e situazioni esterne stanno pesando sul cammino della squadra.