L’Italia invitata a respingere ogni tentativo di rallentare la riduzione delle emissioni di metano in europa
Il dibattito sull’emissione di metano in Europa si intensifica, con l’Italia chiamata a mantenere ferme le regole del Regolamento UE 2024/1787 per garantire efficacia e sicurezza energetica.

Il dibattito europeo sul regolamento UE 2024/1787 per la riduzione delle emissioni di metano si intensifica, con l’Italia chiamata a mantenere una posizione ferma per garantire l’efficacia delle norme e sostenere la transizione energetica e climatica. - Unita.tv
Il dibattito europeo sulla riduzione delle emissioni di metano si fa sempre più acceso a pochi giorni dalla riunione del COREPER prevista per il 15 giugno. In vista del Consiglio UE Energia del 16 giugno, emergono timori sulla possibile riapertura del Regolamento UE 2024/1787, in vigore da agosto 2024, che stabilisce le regole per contenere le emissioni di questo gas serra. Gli Amici della Terra hanno lanciato un appello deciso all’Italia e agli altri Stati membri, sollecitando a mantenere una linea ferma contro ogni proposta che potrebbe rinviare o indebolire l’efficacia di questo provvedimento.
La posizione dell’italia e il ruolo delle infrastrutture italiane del gas
L’Italia vanta la più grande rete industriale di gas naturale in Europa, con impianti e infrastrutture distribuiti su tutto il territorio. Nonostante ciò, il nostro paese si trova in una posizione delicata, soprattutto dopo che non sono state ancora nominate le Autorità competenti per l’attuazione del Regolamento entro la scadenza del 5 gennaio 2025. Questo ritardo ha portato l’Italia a una fase di pre-infrazione, cioè a un procedimento preliminare da parte della Commissione europea per inadempienze.
Gli Amici della Terra sottolineano che non esistono motivi validi per una marcia indietro sulla riduzione delle emissioni e che l’Italia dovrebbe confermare la posizione favorevole manifestata durante il processo legislativo. Un eventuale cambio di rotta rischierebbe di complicare la vita alle aziende che si stanno adattando alle nuove norme, compromettendo la reputazione del paese come esempio nella lotta alle emissioni di metano. In effetti, le imprese coinvolte nel settore hanno già iniziato investimenti e iniziative per rispettare il regolamento, con un impatto positivo sulla riduzione dell’inquinamento e sulla sicurezza energetica.
Importanza e caratteristiche del regolamento ue 2024/1787 sul metano
Il Regolamento europeo 2024/1787 rappresenta una misura chiave contro le emissioni di gas serra. Tra tutti i gas, il metano ha un effetto particolarmente potente sul riscaldamento globale nel breve periodo, con un potenziale di surriscaldamento molto più elevato del biossido di carbonio. Per questo, intervenire sul metano significa agire con rapidità su un fronte decisivo per limitare i danni ambientali.
La norma si basa su metodi scientifici e pratiche consolidate, come quelle adottate dall’Oil and Gas Methane Partnership , un programma volontario che impone alle imprese di misurare direttamente le emissioni e di rendicontarle in modo trasparente. Diverse aziende italiane, tra cui Eni, Snam e Italgas, hanno già aderito all’OGMP 2.0, mostrando un impegno concreto nell’affrontare questa sfida. Il regolamento si propone di spingere verso sistemi solidi di monitoraggio e verifica, fissando limiti di intensità delle emissioni che dovranno essere rispettati entro il 2030.
Rischi di una revisione anticipata e possibili soluzioni per semplificare il regolamento
Riaprire la discussione sul regolamento in questo momento, a meno di un anno dalla sua entrata in vigore, potrebbe generare contraddizioni e confusione nel mercato energetico europeo. Interrompere o rallentare l’attuazione producendo incertezze nei regolatori e nelle imprese rappresenta un rischio concreto. Se le regole si indeboliscono o si rimandano, gli investimenti in tecnologie per ridurre le emissioni potrebbero subire un colpo, riducendo l’efficacia della normativa.
Alcuni aspetti tecnici del regolamento restano da chiarire o potrebbero essere semplificati attraverso atti delegati della Commissione europea. Tali modifiche sarebbero sufficienti per migliorare l’applicazione senza cambiare radicalmente il quadro normativo già adottato. Questo approccio permetterebbe di mantenere la strategia europea volta a ridurre rapidamente le emissioni e a far leva sul mercato, considerato che l’UE è il principale importatore mondiale di gas naturale. La capacità dell’Europa di influenzare standard più severi a livello globale dipende dal rispetto pieno delle sue regole interne.
Impegno delle aziende italiane e impatto sui mercati internazionali del gas
Un numero crescente di aziende italiane ha iniziato a misurare e ridurre le proprie emissioni di metano iscrivendosi all’OGMP 2.0. Questo programma incoraggia pratiche di trasparenza e responsabilità, ponendosi come riferimento verso cui il Regolamento europeo si ispira. Il coinvolgimento delle imprese italiane come Eni, Italgas, Snam e altre denota un processo in atto, non solo per rispettare le leggi, ma anche per aumentare la competitività sul mercato internazionale.
Gli standard europei sul metano hanno anche una dimensione geopolitica. Da importatori di gas naturale, i paesi europei possono usare la loro posizione per spingere produttori dentro e fuori i confini UE a rispettare limiti sulle emissioni. Ciò aiuta l’Europa a difendere i propri obiettivi climatici e la sicurezza energetica lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Gli Amici della Terra ricordano che l’Italia e l’Europa sono a un crocevia decisivo. La decisione presa nelle prossime settimane potrebbe segnare il passo nei prossimi anni per l’impatto climatico e commerciale in ambito energetico. Restare saldi nell’applicazione delle norme è la scelta che maggiormente garantisce coerenza e efficacia.