Filippo pozzato vittima di una caduta in bici con frattura allo scafoide durante una discesa in altopiano di asiago
Filippo Pozzato, ex ciclista professionista, ha subito una frattura durante una caduta sull’altopiano di Asiago, richiamando l’attenzione sulla sicurezza stradale e il rispetto tra utenti della strada.

Filippo Pozzato, ex ciclista professionista, si è infortunato con una frattura alla mano durante una caduta sull’altopiano di Asiago e lancia un appello alla sicurezza e al rispetto sulle strade. - Unita.tv
L’ex ciclista professionista vicentino filippo pozzato ha subito una caduta durante una discesa in bicicletta sull’altopiano di asiago che gli ha causato una frattura allo scafoide della mano. Il campione 44enne, noto per la vittoria alla milano-sanremo 2006 e varie tappe al tour de france e giro d’Italia, ha raccontato l’incidente tramite i suoi profili social. Il fatto ha posto l’attenzione sulla sicurezza stradale, richiamata dallo stesso pozzato in un appello rivolto a tutti gli utenti della strada.
La dinamica dell’incidente durante la discesa verso laverda
L’episodio è avvenuto mentre filippo pozzato stava percorrendo in bicicletta la discesa dall’altopiano di asiago, esattamente nel tratto compreso tra santa caterina di lusiana e laverda. Insieme a un amico, il ciclista si è trovato a dover affrontare un’improvvisa situazione. Un anziano residente in quella zona è uscito di casa e ha attraversato la strada senza guardare, apparentemente ignaro della presenza dei ciclisti. Pozzato ha frenato bruscamente cercando di evitare la collisione, ma non è riuscito a impedirla. Entrambi sono caduti a terra e il campione ha avvertito subito un forte dolore alla mano destra.
Esito e conseguenze dell’infortunio
La frattura allo scafoide è stata accertata solo dopo gli esami medici effettuati in ospedale, e subito dopo gli è stato applicato un tutore per immobilizzare l’arto. Questo tipo di infortunio può richiedere tempi lunghi per la guarigione, vista la scarsa irrorazione sanguigna di quella zona, per cui si prospetta un lungo periodo di riposo forzato per pozzato.
L’importanza del rispetto reciproco sulle strade secondo pozzato
Dopo l’accaduto, filippo pozzato ha deciso di usare la propria esperienza per lanciare un messaggio più ampio legato alla sicurezza stradale, che ha pubblicato sui social. Ha ricordato che su strade e piste ciclabili convivono più tipologie di utenti: ciclisti, automobilisti e pedoni. Ha sottolineato che ogni persona deve fare attenzione non solo per se stessa ma anche per gli altri, promuovendo una cultura del rispetto reciproco che eviti situazioni di pericolo.
Sul suo profilo, pozzato ha affermato che “la sicurezza stradale non è solo una questione individuale ma un dovere civile, capace di tutelare la vita di molte persone.” Ha chiesto a chi usa le strade, a qualunque titolo, di mantenere alta la guardia e responsabilità, specialmente nei luoghi abitati o nelle zone dove il traffico può essere più imprevedibile. Il suo richiamo vuole spronare anche gli enti pubblici e la comunità a garantire condizioni più sicure per tutti.
Un messaggio per tutti gli utenti della strada
“Bisogna promuovere una cultura del rispetto e della prudenza, affinché nessuno si faccia male inutilmente,” ha aggiunto pozzato.
Il percorso sportivo e la carriera di filippo pozzato
Filippo pozzato, originario di sandrigo , è stato uno dei ciclisti italiani più noti degli ultimi vent’anni, con una carriera ricca di successi e partecipazioni al massimo livello del ciclismo su strada. Nel 2006 si è aggiudicato la milano-sanremo, una delle classiche più prestigiose, e nella sua bacheca si trovano anche tappe vinte al tour de france e al giro d’Italia, che testimoniano la sua tenuta in gare di alto profilo e su percorsi impegnativi.
La passione dopo il ritiro
Dopo il ritiro dalle competizioni agonistiche, pozzato ha mantenuto vivo il legame con la bicicletta, tanto che spesso partecipa ad eventi e attività legate al ciclismo. L’infortunio subito durante un’uscita amatoriale conferma i rischi a cui sono esposti ciclisti anche al di fuori delle corse professionali, specialmente in situazioni di traffico misto e in zone poco protette. La sua vicenda richiama l’attenzione non solo degli appassionati ma anche di chi gestisce la viabilità nelle aree rurali e montane.