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A roma il convegno sulla sicurezza sul lavoro concentra l’attenzione su micro e piccole imprese

Il convegno di Roma ha messo in luce l’importanza della sicurezza sul lavoro per micro e piccole imprese, evidenziando interventi concreti e strategie per ridurre gli incidenti nel settore agricolo.

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Il convegno di Roma ha evidenziato l'importanza della sicurezza sul lavoro nelle micro e piccole imprese italiane, con particolare attenzione al settore agricolo, puntando su formazione, prevenzione e investimenti per ridurre gli infortuni e promuovere una cultura condivisa della sicurezza. - Unita.tv

La sicurezza sul lavoro resta una priorità per l’Italia, soprattutto nel contesto delle micro e piccole imprese. A roma, un convegno promosso da AIC, insieme alla federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP e ANPIT, ha affrontato il tema con un focus preciso sulle difficoltà e sulle soluzioni per ridurre gli incidenti in queste realtà produttive. Tra istituzioni, esperti e imprenditori, il dibattito ha puntato a identificare interventi concreti e condivisi per migliorare le condizioni lavorative nel 2025.

Il settore agricolo sotto la lente d’ingrandimento

L’attenzione al mondo agricolo è stata centrale, vista la frequenza e la gravità degli infortuni registrati in questo ambito. Giuseppino Santoianni, presidente nazionale di AIC, ha evidenziato che nel 2024 si sono verificati più di 24.000 incidenti nel settore agricolo. Tra i rischi principali figurano ribaltamenti di trattori e cadute dall’alto. La fascia d’età più interessata dagli incidenti va dai 44 ai 64 anni. I lavoratori stranieri coprono una quota significativa, circa il 20,8%, del totale degli infortuni. Sebbene ci sia stata una lieve diminuzione nelle denunce, lo scenario resta preoccupante.

Santoianni ha invitato a sfruttare al meglio i 357,5 milioni di euro messi a disposizione da Inail negli ultimi cinque anni per la sicurezza in agricoltura. Questi fondi devono tradursi in azioni concrete sul campo. Luciano Guglielmetti, responsabile di AIC lazio, ha chiesto un rafforzamento dell’iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità. Questa rete è un sistema volontario d’accreditamento, nato con un decreto del 2015 e gestito da Inps, che identifica le aziende agricole rispettose di legalità, contributi e sicurezza.

Al momento, solo il 3% delle aziende agricole iscritte al registro delle camere di commercio ha aderito a questa rete. Guglielmetti ha proposto interventi fiscali e contributivi premiali per incentivare l’iscrizione, oltre al riconoscimento della qualifica di “azienda etica”. Questa iniziativa vorrebbe trasformare la legalità in un vantaggio economico e rafforzare il valore sociale delle imprese che puntano a una filiera trasparente e sicura.

Micro e piccole imprese, dove si concentrano gli infortuni

Nel corso del convegno è stato rimarcato da più parti che il 90% degli infortuni si registra nelle aziende con meno di 10 dipendenti. In questo frammento di mercato, la gestione della sicurezza deve cambiare approccio per risultare efficace: serve personalizzazione e strumenti accessibili. Il prof. Michele Lepore ha presentato una nuova applicazione progettata per facilitare gli imprenditori più piccoli nel monitoraggio e nella gestione delle misure di sicurezza. L’app offre soluzioni mirate, rendendo i processi meno complicati e più pratici.

La presidente dell’assemblea capitolina, Svetlana Celli, ha definito la questione una vera e propria emergenza quotidiana. Ha ricordato che “solo l’azione combinata di istituzioni, imprese e lavoratori potrà cambiare l’approccio alla prevenzione, trasformandola da un concetto teorico in una prassi reale.” Nel ricco dibattito sono poi intervenuti esponenti di ANPIT. Federico Iadicicco ha ribadito il valore della cultura della sicurezza come principio fondamentale, non solo come obbligo. Massimiliano Scorza ha fatto leva sulla formazione esperienziale, che è in grado di raggiungere anche le realtà con limiti di risorse, dando così gambe a una consapevolezza reale nelle imprese.

Il convegno di roma: un confronto su sicurezza e responsabilità

Il 2025 si è aperto a roma con un peso fondamentale posto sulle spalle delle micro e piccole imprese, considerate il cuore della produzione italiana, per la lotta contro gli infortuni sul lavoro. Il convegno “Medie, piccole e microimprese a confronto per una sicurezza sul lavoro più efficace”, promosso dall’associazione italiana coltivatori , ha raccolto rappresentanti delle istituzioni, professionisti del settore e delegati delle imprese con lo scopo di ragionare su modalità di prevenzione più adatte a questa fascia produttiva. L’evento si è svolto sotto il patrocinio dell’assemblea capitolina, che ha esteso un appello al tessuto produttivo nazionale affinché prevalga uno spirito di collaborazione e impegno collettivo.

Uno degli interventi di rilievo è stato quello del senatore Tino Magni, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in italia. Magni ha sottolineato come “la sicurezza non debba più essere vista come un semplice costo da affrontare, ma come una priorità culturale diffusa”, che coinvolge in particolare i settori dell’agricoltura e delle fabbriche. Ha stimato che l’intelligenza artificiale e la tracciabilità rappresentino strumenti potenti, non solo contro lo sfruttamento ma anche nella prevenzione degli incidenti, indicando la necessità di politiche mirate che premiano chi rispetta le norme e puniscono gli inadempienti.

Parallelamente, l’onorevole Rizzetto, presidente della 11ª commissione lavoro pubblico e privato della camera, ha dichiarato che “la sicurezza richiede nuove strategie e deve diventare un processo partecipato tra tutti i soggetti coinvolti.” Ha evidenziato il ruolo fondamentale della legge che riconosce la partecipazione dei lavoratori nella gestione dell’impresa, con un rilievo speciale per la cultura della prevenzione da introdurre nei percorsi scolastici, arricchita da esperienze e testimonianze dirette, per sviluppare una consapevolezza concreta fin dalla giovane età.

Investimenti e strategie di inail per la prevenzione negli ambienti di lavoro

Guglielmo Loy, presidente del Comitato di indirizzo e vigilanza Inail, ha descritto la prevenzione come una sfida enorme, considerati i più di 3,5 milioni di luoghi di lavoro in Italia, molti dei quali sono microimprese a rischio elevato. Ha indicato nella formazione, nell’informazione e negli incentivi i pilastri su cui puntare per ridurre gli incidenti. L’Inail dovrebbe investire risorse adeguate per incidere sulla cultura della sicurezza e raggiungere tutte le realtà, comprese quelle più piccole e vulnerabili.

Il ruolo della prevenzione e della formazione nel sistema sicurezza

In diversi interventi è emerso il bisogno di consolidare la figura del consulente per la sicurezza, soprattutto nelle piccole imprese dove spesso la presenza di esperti esterni è limitata. Giuseppe Di Terlizzi, della federazione TSRM e PSTRP, ha evidenziato la necessità di stabilire criteri minimi per qualificare questi professionisti e potenziare i dipartimenti di prevenzione delle ASL, che devono avere un ruolo concreto sia nella lotta agli incidenti sia nel supporto quotidiano per le imprese.

Antonella Milieni, rappresentante dell’Ispettorato nazionale del lavoro, ha sottolineato che la sicurezza va oltre il semplice fatto morale. È legata strettamente alla produttività e alla sostenibilità sociale. Ha detto che “l’Ispettorato intende orientarsi più verso il dialogo e l’assistenza piuttosto che la repressione.” Le attività di promozione della legalità e la formazione agli enti, datori di lavoro e associazioni sono aumentate nel 2024, con 955 incontri organizzati, in crescita rispetto ai 753 dell’anno precedente. Queste iniziative hanno coinvolto oltre 79.000 persone, favorendo una diffusione più ampia delle novità normative e delle buone pratiche.