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A caprarola si chiude la prima edizione di incontri in biblioteca con focus su arte e storia locale

La rassegna “Incontri in biblioteca” a Caprarola ha esplorato il patrimonio culturale locale, culminando con una conferenza sul simbolismo del palazzo Farnese e l’importanza della cultura per la comunità.

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La rassegna “Incontri in biblioteca” a Caprarola ha valorizzato il patrimonio artistico locale, con una conferenza finale sul simbolismo alchemico del palazzo Farnese, e annuncia una seconda edizione nel 2026. - Unita.tv

La rassegna “Incontri in biblioteca – Arte, cultura e storia a Caprarola” si è conclusa con un evento che ha raccolto pubblico e consensi al palazzo Farnese. Diverse settimane di appuntamenti dedicati alla conoscenza del patrimonio artistico e culturale della zona hanno messo in luce aspetti poco noti e approfondito tematiche legate alla storia del territorio. Queste iniziative rappresentano un momento importante per stimolare interesse e approfondimenti su un patrimonio spesso sottovalutato.

La conferenza finale al palazzo farnese: simbolismo e miti tra arte e architettura

L’ultimo incontro ha visto protagonista il professor Sigfrid Hobel, chiamato a parlare del simbolismo mito-ermetico e dei richiami alchemici racchiusi negli affreschi e nella struttura del palazzo Farnese a Caprarola. L’analisi si è sviluppata in un excursus storico e iconografico, mettendo in evidenza come ogni elemento decorativo non sia casuale ma funzionale a una narrazione nascosta.

L’alchimia e il mito nelle decorazioni

Hobel ha spiegato come l’edificio riproduca idee legate all’alchimia e al mito, elementi tangibili nell’uso di simboli ermetici che compaiono nei dettagli delle pitture e nell’architettura stessa. Questi elementi mostrano un livello di raffinata cultura rinascimentale, che lega la costruzione del palazzo a codici esoterici diffusi in quel periodo.

La conferenza ha fornito uno sguardo nuovo sul palazzo dando al pubblico strumenti per interpretare l’arte e lo spazio in modo più profondo, evidenziando la complessità del lavoro artistico e la volontà di chi ha commissionato l’opera di comunicare attraverso simboli sottili e spesso criptici. L’approfondimento ha reso l’incontro molto seguito e partecipato, a conferma di quanto il tema affascini anche chi non è esperto in materia.

Bilancio e ringraziamenti del centro studi e ricerche di caprarola

Al termine della rassegna Luciano Passini, presidente del Centro Studi e Ricerche di Caprarola, ha fatto un’analisi positiva dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di aver coinvolto varie realtà del territorio e un pubblico attento.

Ha dato spazio ai ringraziamenti verso il comune di Caprarola e la comunità montana dei Monti Cimini, rappresentati rispettivamente dal sindaco Angelo Borgna e dal commissario Eugenio Stelliferi, sottolineando il loro sostegno economico e istituzionale come elemento indispensabile.

Programmi futuri e disponibilità materiali

Passini ha poi confermato la volontà di organizzare una seconda edizione della rassegna nel 2026, auspicando una collaborazione ancora più stretta fra istituzioni, studiosi e cittadinanza. Questa intenzione fa capire come l’appuntamento con la cultura sia destinato a diventare un momento stabile e ricorrente nel calendario locale.

Tutti i materiali prodotti durante gli incontri – relazioni, documenti e video – sono stati raccolti e resi disponibili nel sito ufficiale del Centro Studi, consentendo a chiunque abbia partecipato o non abbia potuto essere presente di accedere ai contenuti. Questo archivio digitale rappresenta uno strumento utile per continuare a esplorare i temi trattati durante la rassegna.

La cultura come elemento chiave dell’identità e sviluppo locale

L’esperienza di questa prima edizione conferma come la valorizzazione della cultura a Caprarola non sia solo un’attività di svago ma un vero e proprio impegno per la comunità. La rassegna ha portato interesse verso il patrimonio artistico e lo ha reso accessibile, favorendo un senso di appartenenza e di conoscenza approfondita del territorio.

Per un piccolo centro come Caprarola, queste iniziative rappresentano un modo per rafforzare l’identità locale, puntando su storia e arte come leve di crescita sociale ed economica. La scelta di ospitare incontri in location storiche come il palazzo Farnese aggiunge valore e contesto imprescindibile per capire il senso del lavoro svolto.

Prospettive per il futuro

La prosecuzione del progetto nel 2026 permetterà di costruire un percorso duraturo, destinato ad attrarre attenzione e a consolidare la reputazione culturale della zona nel panorama più ampio della provincia di Viterbo e non solo. La partecipazione e l’impegno dimostrati durante i diversi appuntamenti confermano l’interesse verso percorsi di approfondimento sul patrimonio locale.