Spalletti lascia la panchina azzurra: il suo addio e le possibili scelte per il futuro ct
Luciano Spalletti è stato esonerato dalla nazionale italiana di calcio prima delle qualificazioni mondiali, lasciando un’eredità di risultati altalenanti e aprendo la strada a un nuovo allenatore.

Luciano Spalletti è stato sollevato dall’incarico di commissario tecnico della nazionale italiana di calcio dopo due anni di risultati altalenanti; lascia con un atteggiamento rispettoso e sostiene il possibile successore Claudio Ranieri in vista delle qualificazioni mondiali. - Unita.tv
Luciano Spalletti è stato sollevato dall’incarico di commissario tecnico della nazionale italiana di calcio, in un momento delicato per la squadra, appena prima di due partite fondamentali per le qualificazioni mondiali. L’allenatore lascia il ruolo dopo due anni pieni di risultati altalenanti e ha manifestato il suo sostegno per chiunque prenderà il suo posto, mostrando un atteggiamento rispettoso e conciliatore nonostante l’addio improvviso.
Il rapporto con la federazione e la gestione dell’esonero
Spalletti ha spiegato perché ha deciso di annunciare pubblicamente la sua rimozione prima della partita successiva, in linea con una conferenza stampa già programmata. Il ct ha raccontato di aver mantenuto un rapporto trasparente e cordiale con il presidente della federazione, Gabriele Gravina, che aveva già manifestato dei dubbi sulla prosecuzione del suo incarico.
L’allenatore ha rifiutato l’idea di tacere la decisione per motivi di discrezione, preferendo piuttosto affrontare la situazione apertamente anche per rispetto degli appassionati di calcio italiani. Ha rivelato che la scelta di comunicare subito la notizia è stata dettata dalla volontà di evitare “bugie” o nascondimenti durata diversi giorni, restando fedele a un principio di sincerità.
La risoluzione del contratto è stata firmata senza attriti, e Spalletti ha voluto precisare che il suo rapporto con Gravina resta di buona amicizia e stima reciproca. L’ex commissario tecnico sostiene che dal confronto con la federazione è uscita la scelta necessaria per dare un nuovo impulso alla nazionale.
Riflessioni finali sulla gestione azzurra di spalletti
Il percorso di Spalletti con la nazionale italiana si è caratterizzato per momenti di grande intensità emotiva e sportiva, con l’allenatore impegnato a costruire una squadra competitiva nonostante gli ostacoli legati a infortuni e impegni di club. Ha mostrato rispetto per i calciatori a disposizione, insistendo nel credere nel valore della rosa chiamata a disputare i prossimi mondiali.
Con la sua uscita si apre una fase nuova per l’Italia, che dovrà affrontare le prossime sfide con un nuovo staff tecnico. I futuri incontri di qualificazione decideranno molto sul cammino azzurro verso la rassegna iridata.
Spalletti lascia un’eredità fatta di esperienza e di una certa concretezza, ma anche di scelte controverse e difficoltà a mantenere un rendimento costante. Il mandato è finito nel clima acceso delle qualificazioni, ma l’attenzione resta tutta puntata sul futuro della nazionale, ormai in mano a chi dovrà rilanciarla.
La stagione di spalletti alla guida dell’italia
Spalletti è arrivato a guidare la nazionale con l’obiettivo di riportarla ai grandi palcoscenici internazionali. Nel corso dei due anni al comando, l’Italia ha attraversato momenti difficili, con risultati che non hanno soddisfatto le aspettative. L’ultimo periodo, segnato dalle sconfitte nelle partite decisive, ha portato alla decisione della federazione di cambiare allenatore.
L’ex ct ha dichiarato di non aver rassegnato le dimissioni di propria iniziativa, ma di aver accettato la risoluzione contrattuale per rispetto nei confronti della federazione e di chi lo aveva scelto. Nonostante i risultati deludenti, Spalletti rimane convinto del valore dell’attuale rosa di calciatori e nutre speranze per la qualificazione ai prossimi mondiali. Ha sottolineato come le sconfitte in questo periodo lo abbiano toccato più delle vittorie e ha ammesso di non sapere quali errori specifici abbia commesso durante il suo mandato.
Inoltre, ha voluto evidenziare le difficoltà legate agli infortuni di giocatori chiave e a condizioni particolari che hanno influenzato la preparazione della squadra, come la recente finale di Champions League che ha sottratto energie ad alcuni atleti. Secondo lui, questi fattori hanno inciso sui risultati.
Le ipotesi sul successore: ranieri in pole position
Tra i nomi che circolano come possibili successori di Spalletti, quello di Claudio Ranieri è al momento il più quotato. L’ex ct azzurro ha confermato di nutrire grande stima nei confronti di Ranieri, definendolo un professionista con un’esperienza internazionale molto ampia. Ha ricordato il ruolo delicato ricoperto da Ranieri alla guida della Roma — dove ha saputo intervenire in momenti difficili e ottenere risultati efficaci — come esempio della sua capacità di gestire squadre in situazioni complesse.
Spalletti ha dichiarato che, qualora fosse Ranieri il suo successore, farà il tifo per lui e gli augurerà ogni fortuna. Ha anche ribadito la fiducia nella federazione perché scelga la persona più adatta a guidare l’Italia verso la qualificazione ai mondiali 2026.
Questa opinione rafforza l’idea che la federazione stia puntando su un allenatore esperto in grado di vivere la pressione di un appuntamento così importante e di gestire un gruppo di alto profilo come la nazionale azzurra.