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Tuscia pride a viterbo tra colori musica e sostegno alla comunità lgbtq+

Il Tuscia Pride a Viterbo celebra i diritti della comunità LGBTQ+, unendo cittadini in un corteo festoso che promuove inclusione, rispetto e dialogo, sostenuto anche da don Gianni Carparelli.

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Il Tuscia Pride a Viterbo celebra i diritti LGBTQ+ con una parata inclusiva sostenuta anche dal sacerdote don Gianni Carparelli, che promuove rispetto e dignità per tutti. - Unita.tv

La città di Viterbo si prepara ad accogliere il Tuscia pride, l’evento che ogni anno raduna persone di ogni età e provenienza per manifestare in difesa dei diritti della comunità LGBTQ+. Oggi, a partire dalle 15.30, il corteo partirà dalle Fortezze, tra musica e temi che invitano alla riflessione su inclusione e rispetto. L’iniziativa coinvolge cittadini, sostenitori e semplici curiosi, trasformando le strade del centro storico in un palcoscenico di colori e solidarietà.

Il corteo e le adesioni del tuscia pride a viterbo

Il Tuscia pride, con la sua parata festosa, rappresenta un momento atteso da molti nella provincia di Viterbo. La partenza è fissata per metà pomeriggio, dalle Fortezze, luogo simbolico della città. Durate le diverse edizioni, la manifestazione ha visto crescere la partecipazione delle persone, che si uniscono ai temi della celebrazione dell’identità e della lotta contro ogni forma di discriminazione. Tra i presenti ci sono famiglie, studenti, attivisti e chi, pur senza aderire direttamente, vuole testimoniare la propria apertura verso il mondo LGBTQ+. Il corteo animato da musica e influenze culturali percorre le vie principali, attirando anche chi passa per caso e si lascia coinvolgere dall’atmosfera vivace e impegnata.

Associazioni e dialogo

Diverse associazioni locali e nazionali supportano l’evento, offrendo risorse e spazi per dibattiti e momenti di confronto. L’evento è più di una celebrazione: è anche un’occasione per mettere in luce difficoltà e sfide che la comunità affronta quotidianamente, tra pregiudizi e esclusioni sociali. Allo stesso tempo, contribuisce a creare occasioni per dialogo e comprensione reciproca, importanti in un contesto che spesso rimane ancora chiuso su certi argomenti.

Il sostegno di don gianni carparelli alla manifestazione

Quest’anno il Tuscia pride riceve una particolare attenzione da don gianni carparelli, sacerdote noto per i suoi viaggi e il suo approccio aperto verso il mondo LGBTQ+. Don gianni ha espresso il suo sostegno dichiarando di vedere nella manifestazione un’opportunità per chi vive nell’ambito LGBTQ+ di affermare un’esistenza spesso negata o osteggiata dalla società. Ha osservato come la manifestazione si svolga in modo festoso, a volte con forme che potrebbero non piacere a tutti, ma ha invitato a leggere queste espressioni come un tentativo di superare la paura di essere emarginati.

Rispetto e dignità

Il sacerdote ha legato il suo pensiero al rispetto e al riconoscimento della dignità umana di ogni persona, indipendentemente da orientamento sessuale o identità di genere. Don gianni sostiene la necessità di concedere a tutti il diritto di essere presenti e trattati con rispetto, basando la sua posizione anche su una visione religiosa che valorizza ogni essere umano come immagine del divino. L’attenzione che riserva al mondo LGBTQ+ nasce anche dall’esperienza dei suoi viaggi, dove ha avuto modo di aiutare persone in difficoltà, inclusi membri della comunità queer.

Esperienze internazionali di don gianni carparelli con il mondo lgbtq+

Don gianni ha viaggiato molto, spaziando tra paesi come Brasile, Canada, Ecuador e India, compiendo attività a sostegno di persone con disagio sociale e culturale. In Canada, in particolare, ha fondato centri per l’assistenza di chi si trova in situazioni difficili, occupandosi anche di persone LGBTQ+. Ha mantenuto rapporti duraturi con queste realtà, ricevendo visite da amici e conoscenti che hanno condiviso con lui tappe importanti nelle loro vite, come unioni civili o relazioni di coppia.

Un ricordo significativo

Un episodio significativo riguarda un incontro privato con una coppia, durante il loro matrimonio civile, in cui don gianni ha pregato con loro offrendo una benedizione. Ricorda l’importanza di questo momento di vicinanza e accoglienza, spesso assente in altre esperienze di fede tradizionale. Per il sacerdote, questi gesti rappresentano l’affermazione di un rispetto che nasce dalla convinzione che ogni persona sia “immagine del Dio vivente”, come afferma richiamando un saluto spirituale dell’India: namasté.

Questo vissuto personale motiva il suo impegno nel sostenere iniziative come il Tuscia pride, che mettono in evidenza la necessità di riconoscimento e accettazione per chi spesso vive esclusione o discriminazione persino nelle comunità religiose. Don gianni invita a guardare oltre le differenze apparenti per concentrarsi sulla dignità di ogni individuo, richiamando un approccio basato sull’umanità e il rispetto reciproco.

Il Tuscia pride torna così a offrirsi come un momento di visibilità e confronto, unendo cittadini di Viterbo attorno a temi di diritti civili e libertà personali. Ogni anno si conferma come un appuntamento che scalda l’atmosfera cittadina, proponendo un messaggio che va oltre la festa, puntando a consolidare un tessuto sociale più aperto e inclusivo.