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Nazionale italiana, sconfitta a oslo e primi passi verso la qualificazione ai mondiali 2026

Dopo la sconfitta contro la Norvegia, il ct Luciano Spalletti e la Figc si confrontano a Coverciano per riorganizzare la nazionale in vista della partita decisiva contro la Moldova.

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Dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia, a Coverciano si è svolto un confronto tra FIGC, ct Spalletti e la squadra per riflettere e pianificare la ripresa in vista delle qualificazioni mondiali del 2026. - Unita.tv

La pesante sconfitta subita contro la Norvegia a Oslo ha acceso un dibattito acceso dentro e fuori il campo. A Coverciano, sede tradizionale del centro tecnico federale, è arrivato il momento di fare il punto su quanto accaduto e di confrontarsi apertamente sul percorso che attende gli azzurri verso i mondiali del 2026. Per capire come reagire immediatamente, senza perdere terreno prezioso, in vista della gara di recupero contro la Moldova a Reggio Emilia. I riflettori sono puntati sulle prossime scelte del ct Luciano Spalletti e sulle strategie della federazione.

La giornata di confronto a coverciano per riflettere sulla sconfitta di oslo

Il giorno dopo la debacle in Norvegia si è aperto con un incontro fra Gabriele Gravina, presidente della Figc, Luciano Spalletti e la nazionale. Il confronto in programma ha l’obiettivo di riprendere in mano un gruppo scosso, chiarire le responsabilità e organizzare i prossimi appuntamenti. La sconfitta per 3-0 rappresenta una battuta d’arresto seria nel cammino di qualificazione, soprattutto per il modo in cui è arrivata e per la sua portata psicologica. Gli effetti si misureranno nei prossimi mesi, ma l’intento è quello di trasformare questo momento in stimolo per la squadra.

Spalletti e la partita di ripartenza

Spalletti dovrà capire come scavalcare i limiti evidenziati a Oslo e come rimettere in campo la nazionale più compatta e concentrata. A quel punto, la partita con la Moldova diventa un banco di prova fondamentale per ridare slancio a un progetto che deve ancora dimostrare molto. La federazione, dal canto suo, ha il compito di sostenere il ct e di mantenere la pressione sotto controllo, per evitare di compromettere ulteriormente i nervi degli azzurri.

Analisi della sconfitta: le parole di andrea abodi e la reazione della politica sportiva

Andrea Abodi, ministro dello sport e dei giovani, ha usato parole forti ma pragmatiche per commentare il risultato. Secondo lui, la norvegia ha mostrato una superiorità netta, riportando la nazionale in una situazione simile a quella vissuta durante gli europei dello scorso anno. Abodi ha ricordato che nonostante il k.o., la strada verso i mondiali resta aperta. Cinque mesi, ha evidenziato, sono un tempo sufficiente per recuperare e dimostrare che questa lezione è servita.

Le emozioni sono ancora alte sia dentro sia fuori il campo. Abodi ha puntato sull’aspetto mentale ed emotivo, sottolineando come ora tocchi soprattutto ai giocatori e allo staff dimostrare con i fatti una reazione concreta. Attende risposte forti, che devono arrivare dal campo ma anche dall’attaccamento della squadra al progetto. Tutto questo mentre i tifosi restano in attesa di segnali concreti e capaci di ridare speranza.

La lettura di dino zoff: possesso palla senza incisività e la necessità di voltare pagina

Dino Zoff, leggenda vivente del calcio italiano, ha fatto una valutazione severa ma pragmatica su quanto accaduto a Oslo. Ha descritto la partita come una prestazione dominata dal possesso palla sterile e da passaggi poco incisivi, che non hanno impensierito l’avversario nel modo giusto. Secondo Zoff, la Norvegia ha saputo sfruttare le occasioni con grande freddezza e ha messo a segno tiri in porta con efficacia, un aspetto che all’Italia è mancato del tutto.

Assenze e impatto sulla squadra

Zoff non ha nascosto che le assenze di diversi giocatori chiave hanno influito negativamente, penalizzando la solidità e la competitività della squadra. Tuttavia, ha invitato a non perdere la calma: il cammino verso la qualificazione è ancora lungo e c’è spazio per correggere rotta e recuperare chi manca. Ha definito un terzo mondiale perso come una vera tragedia, ribadendo la necessità di ripartire da zero concentrandosi proprio sulla prossima sfida contro la moldova e sul recupero degli uomini infortunati.

Il parere di roberto donadoni: stanchezza e debolezza mentale condannano la nazionale

Roberto Donadoni offre una lettura più critica sulla condizione fisica e mentale della squadra. Nel suo ragionamento, l’Italia appare sostanzialmente priva di forze e svuotata in un contesto in cui è richiesta grande freschezza per mantenere un gioco corale e continuo, come quello voluto da Spalletti. Donadoni evidenzia come l’assenza di un leader capace di risolvere la partita da solo renda ancora più fragile la nazionale in momenti di crisi.

Il peso della stagione

L’ex ct ricorda anche le tante partite che i giocatori hanno affrontato durante la lunga stagione, comprese competizioni come il mondiale per club, e come questo abbia tolto energie fisiche e mentali. Il carico di lavoro aumenta la fatica, e influisce sulla qualità della prestazione. Donadoni spiega che subire un gol precoce rende ogni gara ancora più complicata da gestire, soprattutto per una squadra priva di energie e di serenità psicologica.

Claudio lotito punta il dito sui vertici del calcio italiano dopo la sconfitta

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha risposto all’onda lunga della sconfitta rilanciando un’analisi dura sugli organi dirigenti del calcio nazionale. Lotito prende spunto dalla sua esperienza personale all’interno di un club in crisi per mettere in relazione responsabilità e risultati, indicando chiaramente che chi sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità. Si tratta di un ragionamento che sposta l’attenzione anche sui vertici federali dopo la disfatta.

Un dramma per il calcio italiano

Alla luce del possibile mancato accesso ai mondiali per la terza volta consecutiva, Lotito definisce questo evento un dramma per il sistema calcistico italiano. Richiama con forza come la perdita di credibilità danneggi inevitabilmente tutto il movimento e il nome dell’Italia nel calcio internazionale. Sottolinea che la sua posizione è legata alla necessità di chiarezza e pulizia, affinché si possa uscire da una crisi che rischia di allargarsi.