Nazionale italiana di calcio, Donadoni: squadra stanca e mentalmente scarica dopo la sconfitta a Oslo
La sconfitta dell’Italia a Oslo mette in luce le difficoltà fisiche e mentali della squadra di Luciano Spalletti, evidenziando la necessità di un gruppo fresco e coeso per ottenere risultati.

L'articolo analizza la sconfitta dell'Italia a Oslo, evidenziando come la mancanza di energie e la lunga stagione abbiano compromesso la freschezza fisica e mentale della squadra, secondo l'ex ct Roberto Donadoni, che sottolinea l'importanza dell'unità del gruppo nel sistema di gioco di Spalletti. - Unita.tv
La sconfitta dell’Italia a Oslo ha evidenziato una squadra affaticata e priva di energie, incapace di reggere il ritmo imposto dall’avversario. Roberto Donadoni, ex ct azzurro, ha analizzato la gara sottolineando come il sistema di gioco di Spalletti richieda un gruppo unito e fresco, condizioni difficili da mantenere dopo una stagione lunghissima e senza adeguati periodi di recupero.
Il ruolo del gruppo nella nazionale di spalletti
La nazionale guidata da Luciano Spalletti si basa su un modello che coinvolge tutto il collettivo, con un gioco di squadra che richiede impegno continuo in ogni reparto. Donadoni ha spiegato che questo approccio valorizza il gioco corale, ma allo stesso tempo rende la squadra vulnerabile quando manca la freschezza fisica e mentale.
Gestione corale e dipendenza dalla freschezza
La gestione del gruppo è centrale nel progetto attuale, perché gli azzurri non dispongono di calciatori capaci di risolvere le partite con giocate individuali. Quando le energie calano, la fluidità delle azioni cala e aumentano le difficoltà nel mantenere una pressione costante sugli avversari. L’ex allenatore ha ricordato che nel gioco di Spalletti la determinazione e la partecipazione di tutti sono indispensabili per ottenere risultati e senza quella spinta collettiva il rendimento si approssima a livelli bassi.
Le difficoltà fisiche e mentali dopo una lunga stagione
Il problema maggiore resta l’usura fisica e mentale di un gruppo che ha affrontato una stagione molto lunga. Molti giocatori ritornano dal campionato e da competizioni internazionali come il Mondiale per club senza il tempo di recuperare veramente. Donadoni ha indicato che la mancanza di riposo e la frequenza elevata delle partite riducono drasticamente la qualità del lavoro di preparazione nei ritiri nazionali.
Impatto del calendario fitto su salute e rendimento
L’assenza di pause significative non permette al corpo di assimilare il carico di lavoro e questo si traduce in una condizione atletica non ottimale. A livello mentale, la stanchezza si manifesta in cali di concentrazione e reazioni meno pronte in campo. È difficile mantenere alta la motivazione in un contesto in cui la continuità del lavoro è compromessa dalla sequenza incessante di impegni ufficiali e amichevoli.
Le conseguenze immediate della partita a oslo
Dall’inizio complicato dell’incontro, con la rete subita dopo pochi minuti, è stato chiaro che la nazionale non ha saputo reagire con efficacia. Donadoni ha sottolineato come un avvio negativo pesi ancora di più quando la squadra è scarica. Nella partita di Oslo, il ritmo e l’aggressività dell’avversario hanno messo in difficoltà gli azzurri che, senza energie, si sono mostrati fragili e incapaci di rimontare.
Limiti nel recupero e adattamento
Il risultato ha evidenziato limiti nel recupero delle forze e nell’adattamento tattico durante la gara. Essere consapevoli della situazione non basta se non si riesce a trovare soluzioni rapide sul campo. Donadoni ha evidenziato come in queste condizioni l’unità del gruppo diventi l’unica ancora di salvezza e la chiave per superare momenti difficili come quello attuale.