Musica elettronica a viterbo, hands on con gli artisti di bolsena sonic al liceo santa rosa
Un progetto musicale di Bolsena Sonic ha coinvolto il liceo musicale Santa Rosa di Viterbo, offrendo agli studenti un’esperienza pratica e teorica sulla musica elettronica e le sue tecnologie.

Un progetto musicale promosso da Bolsena Sonic ha coinvolto studenti del liceo musicale Santa Rosa di Viterbo in workshop su musica elettronica, unendo teoria, pratica e tecnologia digitale per innovare la formazione musicale. - Unita.tv
Un progetto musicale nato dall’iniziativa Bolsena Sonic ha coinvolto ragazzi del liceo musicale Santa Rosa di Viterbo. L’evento, svoltosi il 3 e 4 giugno, ha unito esperienze pratiche a importanti lezioni teoriche. Oltre a rafforzare la conoscenza degli strumenti, ha messo in luce i legami con la tecnologia applicata alla musica elettronica. Ecco quanto è accaduto in questa due giorni dedicata alle nuove frontiere della musica elettronica.
Il progetto bolsena sonic e il coinvolgimento del liceo santa rosa
Bolsena Sonic si è sviluppato con un finanziamento europeo, e il comune di San Lorenzo ha patrocinato l’evento. La guida è stata affidata ad Adventurous Music Plateaux, realtà focalizzata sulla musica contemporanea. Al liceo Santa Rosa, unico istituto con indirizzo musicale nella provincia di Viterbo, si sono svolti incontri per le classi III e IV. La collaborazione tra AdagioSonoro, società attiva in consulenza e produzione culturale, e la scuola ha dato vita a un PCTO chiamato Musica Elettronica Bolsena Sonic 2025.
Lo scopo di questo percorso rivolto a circa 40 studenti era chiarire le connessioni tra teoria e pratica musicale, con particolare riguardo all’elettronica. Gli studenti già seguono corsi su strumenti classici come contrabbasso, fagotto e clarinetto. La novità è stata avvicinarli a tecnologie musicali, un insegnamento unico in questa scuola. La materia si basa su concetti di fisica acustica e onda sonora, ma pure sull’uso concreto di apparecchiature come microfoni, amplificatori e software per comporre e manipolare suoni elettronici.
La prima giornata di workshop: sperimentare suoni e risposte cerebrali
Il 3 giugno il duo Interiors, composto da Valerio Corsani al basso elettrico ed Erika Scherl al violino elettrico, ha mostrato come le sonorità elettroniche possano accompagnare e intensificare immagini visive, in particolare fotografie. Questi strumenti dialogano con il pubblico creando atmosfere emotive.
In seguito Bel Loren, dj cilena con base a Barcellona e laureata in neuroscienze, ha illustrato il legame tra musica techno e reazioni neurali umane. La spiegazione, scientifica ma chiara, ha evidenziato come certe frequenze influenzino il sistema nervoso, suscitando risposte viscerali e sensazioni forti.
A chiudere la giornata Matteo Bussotti si è focalizzato su un approccio creativo alla batteria. Con l’uso di trigger, cioè sensori collegati a percussioni tradizionali che trasformano ogni colpo in suoni elettronici, ha spiegato un metodo non convenzionale di esecuzione musicale, sperimentale e innovativo. Questo intervento ha sottolineato il rapporto labile tra acustico ed elettronico nella musica contemporanea.
Il secondo giorno con sintetizzatori, plugin e musica granulare
Il 4 giugno ha visto diversi protagonisti mettersi alla prova davanti agli studenti. Pawel Pruski ha mostrato come plasmare il suono tramite sintetizzatori, strumenti fondamentali in molte produzioni elettroniche. Il percorso si è poi spostato verso gli effetti software con Antonina Car, che ha parlato dell’uso di plugin per migliorare le capacità timbriche del violino elettrico, trasformandolo con interventi digitali.
Julia Just ha presentato una tecnica particolare chiamata musica granulare, che si basa sulla manipolazione estremamente dettagliata di campioni sonori. Questa pratica, meno conosciuta, apre orizzonti nuovi per composizione e performance.
I laboratori con artisti internazionali sono stati condotti in inglese, favorendo inoltre lo scambio linguistico. L’attenzione degli studenti è stata alta durante entrambe le giornate, non solo per i contenuti musicali ma anche per il contatto diretto con professionisti di livello europeo.
La documentazione e il supporto alla didattica con tecnologia immersiva
Il creatore del progetto a livello europeo, Krzysztof Bober, ha realizzato una registrazione video a 360 gradi delle attività svolte. Questo materiale sarà messo a disposizione online sui canali dedicati e sarà proiettato in autunno, nella aula immersiva della scuola. La scelta di questa tecnologia consente di rivivere in modo coinvolgente le sessioni, altrove difficili da replicare o far esperire.
La ripresa rappresenta uno strumento didattico che integra la formazione musicale con aspetti tecnici e multimediali. Infatti rafforza la capacità degli studenti di approcciare progetti complessi, dove il suono si fonde con nuove forme di comunicazione visiva e virtuale.
L’esperienza pratica e il ruolo della scuola nella formazione musicale digitale
Il percorso PCTO offerto da AdagioSonoro ha affiancato allo studio teorico della musica elettronica una concreta applicazione. Gli studenti hanno maneggiato strumenti tecnologici accessori ai corsi accademici, superando la mera conoscenza nozionistica. Questo passaggio diretto attraverso workshop dal vivo ha offerto una comprensione reale degli spazi e delle potenzialità di ogni apparecchio.
Nel corso delle giornate gli artisti hanno visitato anche l’istituto, scoprendo l’attrezzatura musicale messa a disposizione nel tempo. Il dirigente scolastico con i responsabili dell’area musicale hanno sostenuto con decisione il progetto perché ha valorizzato metodi innovativi nel campo dell’insegnamento, innestando nel programma didattico elementi meno tradizionali.
L’esperienza si candida così a un modello per altre scuole che intendono ampliare l’orizzonte formativo, offrendo ai ragazzi la possibilità di sperimentare le tecnologie digitali, strumenti fondamentali per affrontare il panorama musicale odierno.