Due fratelli accusati dell’omicidio del padre a quarto, napoli, in un caso che ha scosso la comunità locale
Due fratelli di Quarto, Michele e Andrea Di Gennaro, arrestati per l’omicidio del padre 72enne, scomparso dal 3 giugno. La tragedia familiare ha scosso la comunità locale.

Due fratelli di Quarto (Napoli) sono stati arrestati per aver ucciso il padre 72enne, soffocandolo dopo avergli somministrato un sonnifero, a causa di un conflitto economico legato alla pensione di reversibilità. - Unita.tv
Due fratelli di Quarto, in provincia di Napoli, sono stati arrestati con l’accusa di aver ucciso il padre 72enne, sparito dallo scorso 3 giugno. L’assenza dell’uomo ha portato alla denuncia da parte della compagna, aprendo un’indagine che ha svelato una vicenda tragica e inaspettata. Il caso ha attirato attenzione non solo per la gravità del reato, ma anche per l’identità degli imputati, considerati persone rispettate nel loro ambiente.
La scoperta della scomparsa e le prime indagini dei carabinieri
La compagna di Antonio Di Gennaro ha allertato le forze dell’ordine dopo giorni senza notizie. La denuncia si è concentrata sulla scomparsa dell’uomo, avvenuta il 3 giugno, data in cui è stato segnalato che fosse svanito nel nulla. I carabinieri hanno quindi interrogato i due figli, Michele e Andrea, i quali hanno riferito di non sapere dove si trovasse il padre e hanno confermato solo un suo allontanamento volontario.
Tuttavia, le forze dell’ordine non hanno creduto completamente alla versione dei fratelli. Il sospetto ha spinto a un controllo nell’abitazione di proprietà dell’anziano, anche se lui vi aveva praticamente abbandonato la residenza per vivere con la compagna a Napoli. Durante la perquisizione, i due uomini sono crollati sotto la pressione degli interrogatori e hanno ammesso di aver ucciso il padre.
Modalità e dinamica dell’omicidio
I fratelli hanno rivelato di aver ucciso il padre a causa di un conflitto economico legato alla pensione di reversibilità ottenuta dopo la morte della madre. Secondo il racconto condiviso, Antonio aveva rifiutato di consegnare ai figli una parte di quel denaro. Da questa disputa è nato il piano di eliminare il genitore.
La strategia, come dettagliato dagli stessi imputati, ha previsto l’uso di sonnifero nel caffè, che ha neutralizzato le capacità di reazione dell’uomo. Successivamente, lo hanno soffocato con un cuscino. Per nascondere il cadavere, hanno racchiuso la testa e il corpo con buste di plastica, lo hanno trasportato sul terrazzo dell’edificio e deposto in una cassapanca. Il corpo è stato rinvenuto proprio lì, durante le operazioni dei carabinieri.
Profili dei fratelli coinvolti e reazioni della comunità
Michele Di Gennaro, 42 anni, esercita la professione di ingegnere biomedico, mentre suo fratello Andrea, 34 anni, lavora come personal trainer. Entrambi erano considerati persone incensurate e ben inserite nel contesto sociale locale, aspetti che hanno sorpreso chi li conosceva.
Lo shock per chi ha ascoltato la notizia è dovuto anche al fatto che nessun segnale apparente aveva fatto ipotizzare tensioni simili all’interno della famiglia. La compagna della vittima ha raccontato ai militari che inizialmente i fratelli avevano detto che il padre si fosse trasferito all’estero dopo averla lasciata per un’altra donna. La versione non le è mai sembrata convincente, soprattutto perché pochi giorni prima la coppia aveva svolto normali acquisti in vista di un evento come un matrimonio di amici.
Questa discrepanza tra apparenza e realtà ha fatto emergere un quadro più grave, mostrando come la tragedia familiare fosse stata nascosta dietro un velo di normalità.
Gli sviluppi procedurali e il quadro giudiziario
Le indagini sono proseguite per ricostruire con precisione le responsabilità penali e accertare tutte le fasi dell’omicidio. Le confessioni dei due fratelli hanno rappresentato un elemento cruciale per l’inchiesta, ma la Procura ha aperto un fascicolo per vagliare ulteriori dettagli e circostanze.
I carabinieri stanno verificando anche se esistano altri coinvolgimenti o se la dinamica descritta sia completa. L’attenzione si concentra anche sul contesto familiare e patrimoniale che ha generato il conflitto, elemento chiave per capire le motivazioni dietro l’atto violento.
La vicenda di Quarto rimane sotto osservazione, mentre la comunità locale cerca di elaborare quanto accaduto, con la consapevolezza di una tragedia che ha spezzato una famiglia apparentemente normale.