Tusciapride 2025, appello agli enti locali per patrocinio contro l’odio e a favore dei diritti lgbtq+
Il Tusciapride di Viterbo, in programma il 7 giugno 2025, promuove i diritti umani e la lotta contro l’omotransfobia, richiedendo il patrocinio delle amministrazioni locali per sostenere la comunità queer e trans.

Il 7 giugno 2025 a Viterbo si terrà il Tusciapride, evento che promuove i diritti umani e combatte l'omotransfobia, con appello alle amministrazioni locali per il patrocinio a sostegno della comunità LGBTQ+. - Unita.tv
Il 7 giugno 2025 si terrà a Viterbo il Tusciapride, evento dedicato alla promozione dei diritti umani e alla lotta contro l’omotransfobia. Gli organizzatori invitano le amministrazioni locali a sostenere la manifestazione con il patrocinio, un segnale concreto di vicinanza alla comunità queer e trans. Ancora in attesa il patrocinio della provincia di Viterbo, mentre diversi comuni del territorio hanno già aderito.
Il tusciapride come momento di comunità e impegno politico
Il Tusciapride si presenta come una giornata dedicata a celebrare con orgoglio l’identità di persone lgbtq+, un’occasione di festa e aggregazione. Ma l’evento conserva anche un significato politico fondamentale: contrastare l’omotransfobia che resta diffusa, sostenuta da episodi recenti e da testimonianze dirette. L’appello degli organizzatori insiste sul fatto che il pride è uno strumento per difendere i diritti di chi spesso subisce discriminazioni. In questo senso, la manifestazione ha una doppia valenza, sia sociale che civile.
Partecipazione come presa di posizione
Gli organizzatori spiegano che la partecipazione al pride non è solo una celebrazione, ma una presa di posizione contro l’odio e ogni forma di violenza verso le persone queer e trans. Questi temi sono ancora di grande attualità nel territorio di Viterbo e dintorni, dove i cittadini vivono esperienze di esclusione e bullismo omotransfobico. La manifestazione quindi rappresenta un luogo di visibilità e sostegno, un segnale importante soprattutto per i più giovani.
La richiesta di patrocinio ai comuni e il valore simbolico per chi subisce discriminazioni
Da mesi il Tusciapride ha inviato richieste ufficiali a tutti i comuni del territorio per ottenere il patrocinio gratuito alla manifestazione. Gli organizzatori sottolineano quanto questo sostegno da parte degli enti locali sia cruciale per dare forza a chi vive discriminazioni. Il vicepresidente del Tusciapride, Mirko Giuggiolini, spiega che il patrocinio di un sindaco segnala ai giovani queer e trans che la loro comunità è riconosciuta e protetta. Ricevere questo appoggio pubblico aiuta chi affronta il coming out, o chi subisce violenze e emarginazioni.
Patrocinio come impegno morale e legale
Secondo Giuggiolini, il patrocinio comunale non è solo un simbolo, ma conferma l’impegno di una città a sostenere legalmente e moralmente i valori di uguaglianza e inclusione. L’atto dimostra affinità con i principi costituzionali che garantiscono pari diritti, anche se questi ultimi non sempre trovano applicazione completa. In questo modo, il pride diventa un momento in cui si rende attuale e concreto il rispetto delle donne, uomini e persone queer, rafforzando il senso di comunità.
Elenco dei comuni che hanno aderito e quelli ancora in attesa di risposta
Al 5 giugno 2025, diversi comuni della provincia di Viterbo hanno già concesso il patrocinio al Tusciapride. Tra questi figurano Viterbo, Blera, Canepina, Capranica, Calcata, Caprarola, Castiglione in Teverina, Cellere, Fabrica di Roma, Grotte di Castro, Latera, Montalto di Castro, Ronciglione, Tarquinia, Tessennano, Villa San Giovanni in Tuscia, Vignanello, Vitorchiano, Bracciano e Cerveteri. Anche l’Università degli Studi della Tuscia ha concesso il patrocinio, in seguito all’approvazione di un dottorato in welfare e gender studies. Per la manifestazione, inoltre, è media partner Tusciaweb.
Comuni ancora in attesa
Restano però numerosi i comuni che non hanno ancora risposto o non hanno concesso il patrocinio. Tra questi Acquapendente, Arlena di Castro, Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Bolsena, Bomarzo, Canino, Capodimonte, Carbognano, Castel Sant’Elia, Celleno, Civita Castellana, Civitella d’Agliano, Corchiano, Faleria, Farnese, Gallese, Graffignano, Gradoli, Ischia di Castro, Lubriano, Marta, Montefiascone, Monterosi, Monte Romano, Nepi, Onano, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Sutri, Soriano nel Cimino, Tuscania, Valentano, Vallerano, Vasanello e Vejano.
La provincia di Viterbo ancora in silenzio sul patrocinio al tusciapride
L’appello pubblico del Tusciapride si rivolge anche alla provincia di Viterbo, che ancora non ha concesso il patrocinio. Il silenzio dell’amministrazione provinciale dura da settimane, malgrado l’importanza simbolica del gesto. Gli organizzatori sollecitano un segnale chiaro da parte della provincia, affinché si schieri a favore dei diritti umani e contro ogni forma di intolleranza.
Sostegno formale e sua importanza
Il sostegno formale di enti come la provincia rappresenta un elemento significativo, in grado di rafforzare la manifestazione e l’impegno contro le discriminazioni nel territorio. L’auspicio è che le amministrazioni ancora in attesa rispondano in modo positivo, per un fronte unito che testimonia la volontà della comunità locale di promuovere rispetto e inclusione.