Incendi nella facoltà di agraria a viterbo, migliorano i valori di diossine ma permangono rischi
Un incendio alla facoltà di agraria di Viterbo ha portato a controlli su contaminanti ambientali. Le analisi mostrano un miglioramento, ma le concentrazioni di diossina restano sopra la soglia di sicurezza.

Un incendio alla facoltà di agraria di Viterbo ha causato contaminazione da diossine, IPA e PCB; i controlli di Arpa Lazio e Asl mostrano miglioramenti, ma la diossina rimane leggermente sopra i limiti di sicurezza, con misure restrittive ancora in vigore. - Unita.tv
Un incendio scoppiato alla facoltà di agraria di Viterbo ha richiesto controlli approfonditi su contaminanti ambientali. Le analisi di Arpa Lazio e Asl hanno mostrato un miglioramento significativo nei livelli di diossine, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili nel secondo campione prelevato. Nonostante ciò, le concentrazioni di diossina restano marginalmente oltre la soglia di sicurezza prevista. Le autorità hanno mantenuto l’ordinanza che impone misure restrittive, in attesa di ulteriori riscontri.
I risultati delle analisi su diossine, ipa e pcb dopo l’incendio
Arpa Lazio insieme alla Asl ha effettuato un secondo prelievo per valutare la qualità dell’aria e del suolo dopo l’incendio. I valori riscontrati per gli IPA e i PCB si sono mostrati nettamente più bassi rispetto al primo campione, indicando una diminuzione della contaminazione. La diossina, sostanza particolarmente tossica, pur ridotta rispetto alle misurazioni iniziali, resta situata leggermente sopra i limiti di legge. Questi dati fanno pensare che l’incendio abbia causato un rilascio di sostanze dannose, ancora presenti nell’ambiente ma con una tendenza alla dismissione.
Valutazioni chimiche e persistenza dei contaminanti
Le analisi chimiche hanno riguardato diversi parametri richiesti per valutare gli effetti di contaminazione post incendio, con attenzione particolare sulla diossina, nota per la sua persistenza nell’ambiente e gli effetti negativi sulla salute umana. Gli specialisti coinvolti hanno rilevato variazioni importanti, che indicano un processo di attenuazione naturale, ma non ancora una totale eliminazione dei rischi.
Decisioni e indicazioni della asl e del centro coordinamento soccorsi
La Asl ha deciso di mantenere le prescrizioni contenute nell’ordinanza sindacale 22 del 5 giugno 2025. Questo significa che le limitazioni vigenti, in termini di accesso e misure di sicurezza ambientale, restano in vigore almeno fino a nuovo ordine. Le raccomandazioni riguardano la prevenzione di rischi dovuti a residui tossici che possono influire sulla salute della popolazione residente e degli operatori operanti nell’area.
Ruolo del centro coordinamento soccorsi
Il Centro Coordinamento Soccorsi , dopo l’ultima riunione svolta martedì 6 giugno, ha confermato la validità delle misure adottate, ribadendo l’importanza di un monitoraggio puntuale. Il CCS prevede ulteriori incontri per valutare nuovi dati e decidere su eventuali variazioni all’ordinanza, con aggiornamenti che saranno comunicati entro il tardo pomeriggio del giorno successivo.
Impatto ambientale e sanità pubblica dopo l’incendio
Un incendio in un luogo come la facoltà di agraria comporta rischi diretti per l’ambiente e la salute. Le sostanze rilasciate, in particolare diossine e PCB, sono note per la loro capacità di accumularsi nell’ecosistema e pericolose in caso di esposizione prolungata. Anche valori leggermente al di sopra delle soglie di sicurezza possono richiedere precauzioni rigorose, come evacuazioni temporanee o limitazioni all’utilizzo del suolo.
Le autorità locali si trovano a gestire una situazione che necessita di equilibrio tra ripresa delle attività e sicurezza. I risultati dei controlli ambientali diventano la base per ogni decisione futura. La collaborazione tra Asl, Arpa e il CCS rappresenta un punto di riferimento per garantire un confronto tecnico e operativo efficace fino alla risoluzione del problema.
Prossime valutazioni e monitoraggio continuo
Le prossime valutazioni delle condizioni ambientali determineranno l’eventuale revoca o modifica dell’ordinanza. Per il momento, la vigilanza continua in attesa di conferme sulla discesa degli inquinanti verso livelli ritenuti sicuri per la comunità coinvolta.