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Processo per occupazione abusiva di un alloggio popolare a Viterbo, imputato un giovane 21enne

Un ragazzo di 21 anni di Viterbo è a processo per occupazione abusiva di un alloggio popolare. Lo sfratto, avvenuto nel febbraio 2025, ha coinvolto anche altre 17 persone.

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Un giovane di 21 anni di Viterbo è stato processato per l’occupazione abusiva di un alloggio popolare a San Faustino, sgomberato nel 2025 insieme ad altre famiglie; il procedimento giudiziario si svolge nel rispetto della presunzione di innocenza. - Unita.tv

Un ragazzo di 21 anni, residente a Viterbo, è finito a processo dopo aver occupato abusivamente un alloggio popolare nel quartiere san Faustino. L’episodio risale al marzo 2023, quando il giovane si era autodenunciato. Lo sfratto è stato eseguito nel febbraio 2025 durante un intervento delle forze dell’ordine che ha riguardato cinque case popolari e diverse famiglie.

L’occupazione abusiva e lo sgombero di 17 persone a san faustino

Il 28 marzo 2023 il 21enne, nato nel 2004, ha preso possesso senza autorizzazione di un appartamento situato in via egidio da Viterbo. L’alloggio è di proprietà di Ater, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale, ed era occupato stabilmente da quasi due anni. La situazione si è risolta solo dopo una maxi operazione di sgombero avvenuta all’alba del 27 febbraio 2025. In quell’azione sono stati liberati cinque alloggi e allontanate 17 persone, tra cui l’inquilino irregolare.

Intervento coordinato delle forze dell’ordine e di Ater

Le forze dell’ordine hanno eseguito lo sfratto con misure cautelari, evitando che gli occupanti finissero senza una sistemazione alternativa. L’intervento ha coinvolto polizia e personale dell’Ater, come spiegato da Diego Baiocchi, che ha sottolineato la necessità di garantire l’accesso regolare agli alloggi per chi è in graduatoria.

La procedura giudiziaria in corso: le accuse e la difesa

Il 21enne è ora imputato davanti al giudice Jacopo Rocchi con l’accusa di invasione di proprietà. Il capo d’imputazione cita l’atto di “arbitraria invasione”, compiuta con l’intento di occuparne stabilmente l’appartamento di via egidio da Viterbo. L’avvocato Luigi Mancini ha assunto la difesa del giovane, che ha scelto di autodenunciarsi fin dall’inizio.

Il processo, avviato nel 2025, vedrà la prima udienza fissata il 18 marzo 2026. In quell’occasione si svolgerà tutta la fase processuale, comprensiva della sentenza, in un’unica giornata. Si tratta di una procedura che richiederà tempo e la valutazione attenta di tutte le prove.

Dettagli del procedimento e calendario

Il giudice Jacopo Rocchi ha predisposto un iter rapido per gestire tutti gli aspetti del processo in un’unica udienza, per ottimizzare tempi e risorse.

Reazioni e commenti sulla legalità e la gestione delle case popolari

Durante le operazioni di sgombero, si sono registrati momenti di tensione. In un episodio, un giovane presente sul posto ha manifestato comportamenti aggressivi che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La polizia ha riferito di una minaccia di gettarsi nel vuoto e lanciare oggetti contro gli agenti, oltre a minacce con un coltello, circostanze che hanno aggravato la situazione.

Le autorità locali e i responsabili dell’Ater hanno rimarcato l’importanza di evitare occupazioni abusive per tutelare l’ordine pubblico e garantire un uso corretto degli alloggi. Chiara Frontini, figura politica della zona, ha ribadito “che non c’è posto per chi cerca di vivere al di sopra delle regole stabilite dalle istituzioni.”

Principio della presunzione di innocenza nel sistema penale italiano

Il procedimento giudiziario si svolge nel rispetto del principio costituzionale della presunzione di innocenza, disciplinato dall’articolo 27 della Costituzione italiana. Fino a quando non arriverà una sentenza definitiva, il giovane imputato non può essere dichiarato colpevole. Questo aspetto garantisce un processo equo e trasparente, assicurando che la decisione spetti esclusivamente al tribunale dopo la valutazione di tutti gli elementi raccolti.