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Organizzare eventi in sicilia richiede settimane contro pochi minuti nel resto d’italia, secondo assessori locali

La rete di 60 assessori comunali in Sicilia denuncia la paralisi burocratica che ostacola l’organizzazione di eventi pubblici, compromettendo cultura ed economia locale in vista dell’estate.

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La burocrazia in Sicilia rallenta drasticamente l’organizzazione di eventi pubblici, bloccando manifestazioni culturali e turistiche chiave a causa della mancata applicazione del Decreto Semplificazioni e di uno statuto regionale che complica le autorizzazioni. - Unita.tv

La burocrazia in Sicilia sta complicando la gestione degli eventi pubblici, tanto da far dilatare tempistiche che altrove durano pochi minuti fino a sei settimane. La denuncia arriva da una rete composta da circa 60 assessori comunali, che evidenziano come la mancata applicazione di alcune norme nazionali stia rallentando l’organizzazione di eventi culturali e spettacoli sull’isola. In vista della stagione estiva, questo blocco rischia di compromettere manifestazioni chiave per l’economia locale e la vita sociale.

La rete di assessori lancia l’allarme sulla paralisi della burocrazia

Un gruppo di circa 60 assessori provenienti da comuni di tutta la Sicilia si è unito nella rete Reacts per segnalare un grave problema di lentezza burocratica che sta soffocando la realizzazione di eventi pubblici. In una lettera congiunta inviata ai vertici nazionali e regionali, gli amministratori parlano di «paralisi istituzionale» dovuta a procedure amministrative fibrose e all’assenza di soluzioni rapide. L’allarme arriva in particolare alla vigilia della stagione estiva, momento fondamentale per eventi e manifestazioni che, da sempre, rappresentano opportunità di rilancio culturale e turistico nell’isola.

La diffusa rinuncia dei comuni a organizzare eventi

Questi ritardi burocratici, sottolineano nella lettera, stanno convincendo molti Comuni a rinunciare all’organizzazione di eventi. La difficoltà principale starebbe nell’obbligo di dover attraversare una serie di passaggi autorizzativi troppo lunghi e complessi, che non permettono di rispettare i tempi richiesti per la preparazione di iniziative. La rete Reacts chiede interventi urgenti e modifiche legislative per sbloccare una situazione che si trascina ormai da anni.

Mancata applicazione del decreto semplificazioni ferma la gestione degli spettacoli

Al centro della questione burocratica c’è la mancata applicazione in Sicilia dell’articolo 38-bis del Decreto Semplificazioni . Questa norma consente in tutta Italia di usare la Segnalazione certificata di inizio attività per eventi con un pubblico fino a 2.000 persone. La Scia evita così la burocrazia di dover richiedere permessi multipli, velocizzando le autorizzazioni. Tuttavia, in Sicilia questa possibilità non è stata ancora recepita, bloccando sul nascere molte iniziative organizzate dai singoli Comuni.

Lentezza e rigidità delle procedure siciliane

Le procedure richieste in Sicilia rimangono più rigide e lente rispetto al resto del Paese. Nonostante i passi avanti in Regione, con atti approvati e inviati a Roma, il decreto legislativo per rendere operativa questa semplificazione non è stato mai approvato. Dario Guarcello, assessore al Turismo di Castelbuono, ha definito la situazione «un’altra estate sprecata» se non arrivano risposte immediate. In effetti, la rigidità burocratica toglie risorse e impedisce lo svolgimento di eventi culturali e ricreativi che però sono fondamentali per l’economia locale e le comunità.

Lo statuto speciale della sicilia rallenta invece di semplificare

Il problema principale individuato dagli amministratori sta nella natura dello Statuto speciale della Regione Siciliana. Invece di facilitarne l’autonomia, questa legge regionale finisce per complicare il sistema delle autorizzazioni. In altre parti d’Italia, le licenze per i pubblici spettacoli sono gestite dai Comuni già dal 1977. In Sicilia, invece, i permessi restano di competenza delle Questure. Questo crea un ulteriore passaggio burocratico, con tempi prolungati e difficoltà organizzative.

Criticità dell’autonomia regionale

Gli assessori sottolineano come questa autonomia sia diventata un boomerang, perché anziché agevolare l’autogoverno ha creato un sistema lento, poco flessibile e che danneggia la cultura, l’economia e la vita delle comunità locali. I ritardi delle Questure e la mancanza di un decreto attuativo più snello impediscono agli enti locali di agire con la rapidità necessaria nelle organizzazioni di spettacoli e manifestazioni pubbliche. Questo meccanismo di fatto blocca le iniziative prima ancora che possano partire.

Gli amministratori chiedono un intervento concreto per modificare la gestione delle licenze, affidandole ai Comuni come avviene nel resto d’Italia. Un cambiamento che potrebbe restituire slancio ad attività culturali e turistiche fondamentali per la Sicilia, soprattutto nel periodo estivo, quando le città attraggono visitatori e si vivono momenti di socialità importanti. La situazione resta al momento congelata, mentre il tempo passa e le opportunità rischiano di svanire.