nasce a viterbo la prima università dei braccianti in italia per formazione e inclusione sociale
A Viterbo nasce la prima università per braccianti in Italia, promossa dalla Uila Lega Comunale e dall’associazione culturale Luigi Petroselli, con corsi aperti a tutta la comunità.

A Viterbo è stata avviata la prima università italiana dedicata ai braccianti, un progetto inclusivo di formazione e cultura rivolto anche all’intera comunità, con il sostegno delle istituzioni locali e sindacali. - Unita.tv
L’avvio della prima università dedicata ai braccianti in Italia è avvenuto a Viterbo, grazie a un’iniziativa della Uila Lega Comunale e dell’associazione culturale Luigi Petroselli. Questo progetto si propone di offrire formazione e cultura non solo ai lavoratori agricoli ma a tutta la cittadinanza, puntando anche sull’inclusione sociale. L’evento di presentazione ha raccolto attenzione istituzionale e del mondo del lavoro, segnalando un nuovo percorso nell’ambito della formazione per un settore chiave del territorio.
Un progetto di formazione e cultura aperto a tutta la comunità
Il corso di lingua italiana e le 26 lezioni in programma copriranno temi diversificati, dal mondo dell’agricoltura fino alla letteratura e all’opera lirica. Daniele Camilli, segretario organizzativo della Uila Lega Comunale di Viterbo, ha precisato che l’università vuole essere un punto di riferimento per i braccianti ma anche un’opportunità rivolta a tutti i cittadini. Le lezioni si svolgeranno in parte presso la sede della UIL, e godranno del patrocinio del Comune di Viterbo. Docenti universitari ed ex professori si alterneranno per costruire un percorso didattico ricco di contenuti, offrendo una formazione che valica i confini del lavoro agricolo.
Il ruolo del cpia nell’iniziativa
Il coinvolgimento del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti si conferma fondamentale nella realizzazione dell’iniziativa, con rappresentanti presenti all’incontro di apertura. L’attenzione alla dimensione educativa degli adulti, combinata con l’obiettivo di creare un luogo di scambio aperto, rafforza la natura inclusiva del progetto.
Sostegno istituzionale e ruolo sociale dell’iniziativa
Patrizia Notaristefano, assessora con delega all’Agricoltura, ha ricordato la collaborazione avviata con i sindacati e le associazioni di categoria, sottolineando l’intervento attivo dell’amministrazione a supporto dei lavoratori agricoli. L’assessora ha invitato la città ad accogliere favorevolmente questa iniziativa, riconoscendone il valore per il territorio. Gli interventi degli assessori alle Politiche Sociali, Rosanna Gilberto, e al Bilancio, Elena Angiani, hanno richiamato l’importanza di impostare “una rete” per affrontare temi sociali, mettendo in evidenza aspetti come l’autonomia nei trasporti, la cultura e lo sport come componenti dell’inclusione.
Il progetto è attualmente considerato un elemento strategico anche nell’ottica della candidatura di Viterbo a Capitale Europea della Cultura, trovando così un collegamento fra formazione, lavoro e promozione culturale sul piano internazionale.
I numeri del settore agricolo a viterbo
Il settore agricolo nella provincia di Viterbo conta oltre 9.000 braccianti che lavorano in circa 11.000 aziende. Solo nel comune di Viterbo si raggiungono circa 1.300 lavoratori impegnati in questo ambito. Daniele Camilli ha evidenziato come la realtà dei braccianti rappresenti una emergenza sociale su cui intervenire concretamente, per migliorare condizioni e opportunità di questi lavoratori e della collettività.
Il progetto universitario viene visto come parte di una risposta concreta a questa situazione, che affronta il tema dell’accesso alla formazione, troppo spesso carente per i lavoratori agricoli, con un programma che prevede una durata di almeno un anno, offrendo percorsi mirati e continui.
Riconoscimenti e significato simbolico dell’università dei braccianti
Fabrizio De Pascale, presidente del settore agricolo EFFAT, ha lodato il progetto come esempio di impegno sindacale nel sostegno territoriale. La prospettiva di un programma duraturo e articolato mette in luce un lavoro di lungo respiro, capace di offrire una formazione approfondita ai braccianti. Michele Mancini, coordinatore formazione della UIL scuola di Viterbo, ha definito l’iniziativa un richiamo importante al diritto alla formazione e al ruolo sociale che la cultura può svolgere nel tessuto lavorativo, soprattutto in ambiti spesso trascurati.
Un saluto finale è arrivato da Antonio Biagioli, segretario generale della UILA Lega Comunale, che ha sottolineato il valore simbolico dell’Associazione Culturale Luigi Petroselli, appena nata. Il settore agricolo resta una colonna portante dell’economia locale, capace di avviare un cambiamento sociale profondo proprio grazie a iniziative come questa.
Solidarietà verso l’università della tuscia
Infine, è stata espressa la solidarietà della UILA verso il dipartimento di agraria dell’Università della Tuscia, colpito da un incendio nei giorni scorsi, manifestando così vicinanza al mondo accademico del territorio.