L’incendio alla facoltà di agraria dell’università della tuscia scatena reazioni importanti a viterbo
Un incendio ha devastato la facoltà di agraria dell’Università degli Studi della Tuscia a Viterbo, mobilitando autorità e associazioni per affrontare le conseguenze materiali e culturali del rogo.

Il 4 giugno un incendio ha gravemente danneggiato la facoltà di agraria dell’Università della Tuscia a Viterbo, mobilitando istituzioni, autorità e associazioni per la ricostruzione e la salvaguardia del patrimonio culturale e scientifico. - Unita.tv
Il 4 giugno un incendio ha distrutto parte della facoltà di agraria presso il polo del Riello dell’Università degli Studi della Tuscia a Viterbo. L’evento ha mobilitato autorità, associazioni e istituzioni locali e nazionali. Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento, mentre la comunità accademica e la città si preparano a affrontare le conseguenze di un danno rilevante, non solo materiale ma anche culturale.
Il rogo alla facoltà di agraria: dinamiche e primo impatto
L’incendio si è sviluppato nella mattina del 4 giugno presso la facoltà di agraria del polo Riello a Viterbo. Nonostante i dettagli precisi sulle cause non siano ancora disponibili, i danni al complesso universitario sono gravi. Le strutture colpite ospitano laboratori, aule e spazi dedicati alla ricerca agricola, punto di riferimento per studenti e studiosi in Italia.
Il rogo ha creato gesti di solidarietà e allarme immediati nella comunità locale, soprattutto considerando il ruolo centrale che questa facoltà ha per l’educazione e la ricerca nel settore agroalimentare. L’incendio ha bloccato temporaneamente le attività accademiche e costretto all’attivazione di misure emergenziali per la salvaguardia di persone e beni.
I vigili del fuoco hanno lavorato per ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area, mentre l’ateneo ha subito interrotto le attività per valutare i danni e pianificare gli interventi necessari. La situazione resta delicata, in particolare per i materiali e le attrezzature danneggiati nei laboratori.
Reazioni della politica locale e impegno istituzionale
La sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, ha commentato il fatto da Budapest, dove partecipava a un convegno internazionale. La sua risposta immediata è stata quella di interrompere la missione per tornare in città e manifestare solidarietà alla comunità universitaria. Frontini ha garantito un coinvolgimento diretto e un supporto sia sul piano pratico che morale. Ha sottolineato il valore della facoltà per la città definendo Viterbo come “una città universitaria che dà valore ai luoghi del sapere”.
Anche il vicesindaco Alfonso Antoniozzi ha espresso l’idea che per superare questa emergenza sia necessario lavorare insieme, coinvolgendo enti locali, regionali e nazionali. Ha promesso il massimo impegno per ripristinare rapidamente le attività di insegnamento e ricerca.
Anche dal consiglio comunale sono arrivati appelli all’azione: i rappresentanti di Fratelli d’Italia hanno chiesto una ricostruzione veloce, mentre dal Partito Democratico il consigliere regionale Enrico Panunzi si è detto pronto a sostenere l’Università negli sforzi di recupero.
L’appello delle associazioni e la richiesta di chiarezza sulle cause
Il mondo associativo si è fatto sentire con urgenza. Slow Food Viterbo ha chiesto una gara di solidarietà che impegni non solo le istituzioni ma anche la società civile. L’associazione ha evidenziato la necessità di mobilitare risorse e attenzione perché la facoltà rappresenta un patrimonio sociale e culturale importante, specialmente per un ambito che parla a tutta la comunità.
L’Associazione Italiana Coltivatori ha puntato invece sull’esigenza della massima trasparenza investigativa. Ha chiesto alle autorità di chiarire rapidamente cosa ha provocato il rogo, affinché si garantisca sicurezza e continuità a un luogo strategico per l’agricoltura italiana.
Il Biodistretto della Via Amerina ha ricordato il valore culturale della facoltà. Il comunicato diffuso parla della necessità di trasformare questa tragedia in incentivo per ripartire e rilanciare uno spazio che fonde sapere e sviluppo economico, riconoscendo il ruolo strategico dell’ateneo per il territorio.
L’intervento di politici regionali e parlamentari per la ricostruzione
La risposta politica si è estesa anche ai livelli regionale e nazionale. I consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli, entrambi di Fratelli d’Italia, hanno confermato l’impegno della regione Lazio a superare gli ostacoli creati dall’incendio e a restituire condizioni di normalità quanto prima.
A livello parlamentare, Mauro Rotelli ha espresso la propria disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni coinvolte per sostenere l’ateneo viterbese. Ha promesso un sostegno concreto durante le fasi di emergenza e di ripresa, rafforzando la rete di collaborazione tra enti.
Questo tipo di impegno rappresenta un segnale che conferma la centralità dell’università per il territorio e la volontà di procedere rapidamente per limitare gli effetti negativi causati dall’incendio. Le istituzioni invitano a mantenere alta l’attenzione sul caso e ad attivare canali di supporto con misure concrete e coordinate.