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La struttura del progetto metanoia e gli orari della mostra

Cinque mostre personali all’Accademia di Belle Arti Lorenzo da Viterbo esplorano il tema del cambiamento attraverso opere di Ludovica Iuè, Gianmarco Rossi, Carla Paiolo, Chiyako Okumura e Paolo Angeletti.

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Metanoia è una rassegna di cinque mostre personali ospitata dall’Accademia di Belle Arti di Viterbo (7 giugno - 7 luglio 2025) che esplora il tema del cambiamento attraverso diverse espressioni artistiche contemporanee. - Unita.tv

mostre d’arte contemporanea a viterbo: metanoia presenta cinque esposizioni sul tema del cambiamento

Dal 7 giugno al 7 luglio 2025, l’accademia di belle arti Lorenzo da Viterbo ospita il progetto espositivo “Metanoia“, una rassegna che raccoglie cinque mostre personali di artisti contemporanei. L’evento concentra la propria attenzione sul cambiamento, interpretato come un processo vitale e in continua trasformazione. Le esposizioni espongono lavori differenti per stile e tecniche, ma accomunati da una visione condivisa sulle mutazioni interiori e sociali.

Il progetto si svolge presso la sede dell’abav in via col. Moschin 17 a Viterbo, con orari d’apertura dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. I due sabati 7 e 14 giugno l’esposizione resterà aperta fino alle 21, permettendo così una più ampia partecipazione del pubblico. L’ingresso è libero per tutti gli interessati. La formula di “Metanoia” prevede cinque mostre autonome che si intrecciano grazie al tema del mutamento. Questo sistema consente agli artisti di presentare un proprio percorso personale, pur mantenendo un dialogo implicito con i colleghi.

Anime prave di ludovica iuè: abissi emotivi e inferno dantesco

La proposta di Ludovica Iuè si caratterizza per una pittura espressionista ispirata ai versi dell’inferno di Dante. Le sue tele esplorano in modo materico e intenso l’animo umano, svelandone gli abissi più oscuri e complessi. La carica emotiva delle opere punta a rappresentare la lotta interna tra istinto e razionalità, fra tormento e consapevolezza. I soggetti, resi con pennellate decise e colori forti, creano un impatto emotivo diretto che coinvolge lo spettatore in una riflessione sul proprio mondo interiore.

The self di gianmarco rossi: l’interiorità tra ironia e sogno

Gianmarco Rossi presenta una serie di lavori che appartengono al filone pop-surrealista. Le opere ritraggono volti e figure che incarnano le molteplici sfaccettature dell’identità personale. Tra ironia e sogno, la pittura di Rossi si muove su un territorio di introspezione dove l’apparenza nasconde spesso significati ambigui o contraddittori. I colori brillanti e l’uso di elementi surreali amplificano la sensazione di uno spazio sospeso tra realtà e immaginazione, in cui si snoda la complessità dell’io.

Attraversamenti di carla paiolo: pittura astratta tra movimento e liminalità

Le opere di Carla Paiolo si concentrano sulla pittura astratta come mezzo per rappresentare spazi di passaggio, luoghi liminali dove la forma si dissolve per diventare movimento. I suoi lavori evocano ambienti indefiniti, sospesi tra presenza e assenza, che richiamano l’idea di transizione e trasformazione. Attraversamenti si presenta come un viaggio visivo che invita a cogliere la natura fluida della realtà e delle esperienze, attraverso codici cromatici e compositivi che stimolano l’immaginazione senza mostrare oggetti riconoscibili.

I miei mostri di chiyako okumura: figure ibride e immaginario giapponese

Chiyako Okumura porta in mostra una serie di figure ibride e simboliche che nascono dall’immaginario tradizionale giapponese. Le sue creature, definite “mostri”, rappresentano paure e desideri nascosti, parti spesso negate della psiche collettiva o personale. Questi personaggi sfuggono a una definizione semplice e rivelano invece complessità emotive e culturali, dando voce a ciò che generalmente rimane invisibile. L’artista intreccia elementi antichi con uno sguardo contemporaneo, creando un linguaggio visivo che suscita curiosità e riflessione.

La ribellione della macchina di paolo angeletti: fotografia digitale e intelligenza artificiale

Paolo Angeletti propone una serie di fotografie digitali modificate con tecniche di alterazione digitale che affrontano il rapporto tra intelligenza artificiale e percezione visiva. Le immagini mettono in discussione il modo in cui la tecnologia influenza l’identità e la realtà, mostrando come la macchina possa “ribellarsi” al controllo umano. Le opere suggeriscono un dialogo critico sulle trasformazioni nell’ambito visivo, lungo temi come l’autenticità e il confine tra naturale e artificiale. Angeletti usa la fotografia per esplorare la tensione tra presenza umana e intervento tecnologico nel mondo contemporaneo.