Incendio alla facoltà di agraria di Viterbo: ingressi limitati e interventi dopo il rogo sui tetti
L’incendio alla facoltà di agraria dell’università della Tuscia ha costretto all’evacuazione, mentre tecnici e vigili del fuoco valutano i danni e garantiscono la sicurezza degli ambienti.

Un incendio ha colpito la facoltà di agraria dell’Università della Tuscia, causando evacuazioni e danni strutturali. Tecnici e vigili del fuoco stanno valutando la sicurezza dell’area, mentre studenti e personale affrontano l’incertezza sul recupero delle attività. - Unita.tv
L’università della Tuscia, nota come Unitus, affronta le conseguenze dell’incendio scoppiato ieri mattina nei locali della facoltà di agraria. Nonostante il fumo ancora presente nell’aria, stamattina alcuni studenti e personale hanno potuto accedere con restrizioni per recuperare effetti personali, mentre tecnici e vigili del fuoco lavorano per valutare i danni e garantire la sicurezza degli ambienti.
L’incendio di ieri e la gestione dell’evacuazione all’università della Tuscia
L’allarme è scattato intorno alle dieci del mattino del 4 giugno 2025, quando un incendio ha preso rapidamente piede sui tetti della facoltà di agraria dell’Unitus, nel quartiere Riello di Viterbo. Le fiamme hanno prodotto una densa coltre di fumo nero che si è dispersa con il vento, costringendo a una evacuazione d’emergenza in tempi molto rapidi. Il personale e gli studenti sono stati fatti uscire dagli edifici in sicurezza, senza riportare ferite, ma con il rischio di inalazione di fumo elevato.
I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per domare le fiamme, ma l’odore acre del fumo si percepisce ancora questa mattina nell’aria del campus. Le facciate annerite dall’incendio e i vetri rotti testimoniano la forza del rogo. Le autorità hanno deciso di bloccare l’accesso alla facoltà fino a nuova valutazione, per evitare rischi agli utenti e al personale.
Le misure di sicurezza e il monitoraggio ambientale dopo il rogo
Dalle prime ore del giorno successivo all’incendio, i tecnici di Arpa Lazio sono entrati in azione prelevando campioni di aria e superficie per eseguire analisi approfondite presso i laboratori di Roma. L’obiettivo è verificare la presenza di eventuali contaminanti derivati dalla combustione e accertare che l’ambiente sia nuovamente sicuro per studenti e dipendenti.
Nel frattempo l’università ha disposto ingressi contingentati per consentire a chi aveva dovuto lasciare urgentemente materiali o effetti personali di recuperarli in modo controllato. L’accesso, sorvegliato da personale specializzato e forze dell’ordine, permette un monitoraggio costante di eventuali situazioni di pericolo.
Al tribunale di Viterbo, che solitamente gestisce le direttissime del giorno, è stata spostata la sessione in prefettura, a causa della chiusura temporanea del tribunale per l’emergenza. Questo riflette la portata più ampia del disturbo provocato dall’incendio nelle attività cittadine.
Il clima di incertezza tra studenti e personale dell’ateneo
Nel piazzale antistante la facoltà si percepisce una tensione palpabile, tra studenti che parlano a bassa voce e personale accorto a non rilasciare dichiarazioni sulla causa del rogo o sull’indagine in corso. Alcuni studenti si mostrano increduli, dubitano sulle modalità di recupero delle lezioni o degli esami, e restano preoccupati per il tempo necessario a rimettere tutto a posto.
Le impalcature del recupero e la riorganizzazione degli spazi saranno una priorità nelle prossime settimane, ma ancora non è chiaro quale sarà l’entità dei lavori. Gli addetti ai lavori e i vigili del fuoco continuano a presidiare l’area, monitorando ogni sviluppo mentre si raccoglie materiale utile per ricostruire la dinamica dell’incendio.
L’amministrazione universitaria mantiene un atteggiamento riservato in attesa che le operazioni di verifica siano concluse e che l’inchiesta formale su quanto accaduto possa fornire una spiegazione ufficiale.
La giornata che segue l’incendio ha dunque un sapore quasi surreale, con un’atmosfera che unisce ansia e cautela, mentre il polo di agraria cerca di ritrovare una normalità che sembrava lontana solo poche ore prima.