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Incendio alla facoltà di agraria dell’università della Tuscia distrugge due palazzine: danni per milioni e area sequestrata

Un incendio ha devastato la facoltà di Agraria dell’università della Tuscia a Viterbo, causando danni ingenti e l’evacuazione di edifici vicini. Indagini in corso per chiarire le cause del rogo.

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Un incendio ha gravemente danneggiato la facoltà di Agraria dell’università della Tuscia a Viterbo, causando l’evacuazione degli edifici e l’apertura di un’indagine per le cause del rogo. - Unita.tv

Un violento incendio ha devastato la facoltà di Agraria dell’università della Tuscia, provocando ingenti danni e la chiusura temporanea della struttura. L’incendio ha coinvolto due palazzine, causando ingenti danni materiali e l’evacuazione di edifici limitrofi. Le autorità hanno aperto un’indagine per chiarire le cause del rogo, mentre i vigili del fuoco hanno lavorato molte ore per spegnere le fiamme.

L’incendio scoppiato nella mattinata e l’immediato coinvolgimento della facoltà di agraria

Erano circa le 10 del mattino quando un incendio ha preso rapidamente piede nella palazzina B della facoltà di Agraria in via Camillo de Lellis, al Riello, a Viterbo. Centinaia di studenti, docenti e personale universitario hanno dovuto abbandonare l’edificio in tutta fretta mentre le fiamme si diffondevano. La palazzina ha subito danni devastanti su due piani ed è stata posta sotto sequestro dalla magistratura. Anche parte della palazzina C ha subito gravi lesioni, rendendo l’intero complesso parzialmente inagibile.

Le prime fiamme sarebbero partite dal tetto del blocco, nell’area di un cantiere dove erano in corso lavori di coibentazione con inserimento di guaine. Testimoni hanno raccontato di operai che urlavano per chiedere aiuto e di persone che, sentendo le urla, hanno subito chiamato i vigili del fuoco. L’incendio è divampato così rapidamente da sembrare incontrollabile già in pochi minuti.

Propagazione del fuoco e distruzione all’interno delle palazzine

Le fiamme sono iniziate dal tetto, dapprima coinvolgendo l’impianto fotovoltaico installato sulla struttura. Successivamente l’incendio ha raggiunto un lucernario in plexiglass che copre il vano scala principale. Questo lucernario, reso fragile dal fuoco, è crollato al secondo piano riversando detriti nelle aule e nella biblioteca, spazi che sono stati completamente devastati. Il cedimento del solaio ha facilitato la diffusione del fuoco che si è esteso anche alla palazzina C.

Il rogo ha bruciato materiali, arredi e documenti importanti, vanificando anni di lavoro. Il danno economico è stimato in milioni di euro, mentre l’aspetto umano è stato salvato dalla fuga tempestiva di tutti coloro che si trovavano dentro gli edifici al momento del disastro.

Misure di sicurezza ed evacuazioni nelle aree limitrofe all’università

L’intervento dei vigili del fuoco si è concentrato nel tentativo di fermare le fiamme prima che raggiungessero i laboratori di chimica e genetica, situati al piano terra. In quei laboratori sono conservate sostanze pericolose come 500 litri di etanolo e bombole di protossido di azoto, che avrebbero potuto causare esplosioni o peggiorare la situazione.

Un cordone di sicurezza è stato allestito nel raggio di 500 metri, comprendendo il Palazzo di giustizia, un albergo vicino e alcune abitazioni. Tutte queste aree sono state evacuate per precauzione. Nonostante le preoccupazioni iniziali, non si sono registrate vittime. Il personale del 118 è intervenuto solo per soccorrere una donna che aveva accusato un malore.

Coordinamento dei soccorsi e recupero dopo il disastro

Al lavoro per domare l’incendio c’erano vigili del fuoco provenienti da varie città: Tarquinia, Civitavecchia, Roma e Terni. L’esercito ha fornito supporto con un’unità specializzata per garantire l’efficacia degli interventi. L’uso dell’autogru ha permesso di raggiungere il tetto e abbassare la temperatura delle zone colpite.

Il rogo, alimentato dal vento, è ripreso con forza verso le 12.30 ma attorno alle 18 le fiamme sono state completamente spente. Dopo lo spegnimento i vigili del fuoco hanno effettuato un lungo lavoro di raffreddamento e bonifica per evitare ripartenze.

Indagine giudiziaria e futuro della facoltà di agraria dopo l’incendio

La procura di Viterbo ha subito aperto un’inchiesta per incendio colposo contro ignoti, con il pubblico ministero Paola Conti che guiderà le indagini. L’area coinvolta è stata sequestrata per permettere accertamenti sui materiali e sulle cause dell’incendio, in modo da chiarire come si sia originato e si sia propagato il fuoco.

Gli accertamenti avranno l’obiettivo di capire se un errore durante i lavori di coibentazione possa aver scatenato il rogo o se siano intervenute altre circostanze. Nel frattempo l’università dovrà organizzare tempi e modalità di ripristino della facoltà, che al momento non è utilizzabile. Il danno economico e didattico potrebbe pesare per anni sulla comunità accademica.

La città di Viterbo è stata testimone di un evento che ha sconvolto un punto di riferimento importante per studenti e territorio. Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane con attenzione, per fare chiarezza sul disastro.