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Concentrazione di diossine e pcb dopo incendio a roma, dati rilevati dall’arpa lazio tra il 4 e 5 giugno 2025

Dopo un incendio a Roma, l’arpalazio ha rilevato livelli preoccupanti di diossine e pcb nell’aria, superando i limiti raccomandati dall’OMS, mentre il benzopirene rimane sotto controllo.

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Dopo un incendio a Roma, l'Arpa Lazio ha rilevato livelli elevati di diossine e PCB nell’aria, superando i limiti di riferimento, mentre il benzopirene è rimasto sotto soglia. - Unita.tv

Un campionatore ad alto volume ha misurato livelli preoccupanti di diossine e pcb nell’aria di roma, subito dopo il vasto incendio che ha interessato una zona della capitale. Questi dati sono importanti per capire l’impatto ambientale e la possibile esposizione della popolazione alle sostanze tossiche originate dal rogo. L’agenzia regionale per la protezione ambientale del lazio ha pubblicato i risultati, sottolineando anche i livelli di benzopirene, un composto chimico velenoso ma rilevato sotto i limiti consentiti.

Valori di diossine rilevati dopo il rogo a roma

L’arpalazio ha attivato tra il 4 e il 5 giugno 2025 un campionatore ad alto volume per valutare la qualità dell’aria dopo l’incendio che ha interessato una zona specifica della capitale. Lo strumento ha registrato una presenza di diossine pari a 0,7 picogrammi per metro cubo . Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità , valori superiori a 0,3 pg/m³ possono indicare l’esistenza di un punto di emissione diretta, tipicamente un incendio o un’attività industriale anomala. La misura raccolta da arpa lazio supera questa soglia, confermando dunque che il rogo ha prodotto una quantità significativa di diossine nell’aria.

Le diossine sono composti chimici altamente tossici, persistenti nell’ambiente e capaci di accumularsi negli organismi viventi. Sono considerate fra le sostanze inquinanti più pericolose a causa della loro resistenza chimica e della capacità di alterare sistemi biologici. Il rilevamento di 0,7 pg/m³ si colloca quindi su un livello delicato che richiede controlli prolungati per evitare rischi sanitari. Le diossine possono contribuire a problemi respiratori, immunitari e aumentare il rischio di cancro nel lungo termine.

Confronto con i livelli di riferimento

Secondo l’OMS, valori sopra 0,3 pg/m³ indicano un’emissione diretta, e il dato di 0,7 pg/m³ conferma il forte impatto dell’incendio a roma.

Concentrazioni di pcb e il confronto con i valori tipici in ambiente urbano

A seguito dello stesso campionamento, arpa lazio ha evidenziato una presenza di policlorobifenili pari a 8.100 picogrammi per metro cubo . I pcb sono composti organici persistenti ad alto rischio per la salute, noti per la loro lunga durata nell’ambiente e per i gravi effetti tossici ed endocrini. Non esistono limiti normativi specifici in aria ambiente per i pcb, ma l’OMS indica un valore di riferimento tipico per aree non industriali di circa 3 pg/m³ e fino a 3.000 pg/m³ in zone urbane o industriali.

Il dato rilevato da arpa lazio supera notevolmente il riferimento massimo di 3.000 pg/m³ utilizzato dall’OMS, segnalando un problema serio di contaminazione locale. Questa concentrazione suggerisce che l’origine dei pcb sia riconducibile in modo diretto all’incendio, o alla combustione di materiali che li contenevano. L’assenza di norme precise non esclude la pericolosità del valore rilevato. Le autorità sono chiamate a monitorare l’evoluzione dei livelli per valutare eventuali misure di tutela della popolazione.

Caratteristiche tossicologiche dei pcb

I pcb sono potenti interferenti endocrini e si accumulano nell’ambiente per lunghi periodi, aggravando il rischio per la salute pubblica.

Le misure sul benzopirene e il rispetto dei limiti di legge

Oltre a diossine e pcb, arpa lazio ha controllato uno degli idrocarburi policiclici aromatici più pericolosi, il benzopirene. Questa sostanza viene spesso monitorata perché rappresenta un rischio cancerogeno significativo. Le misurazioni effettuate hanno trovato una concentrazione inferiore a 0,1 nanogrammi per metro cubo . Il valore risulta decisamente sotto il limite stabilito dal decreto legislativo 155/2010, che impone un massimo annuale di 1 ng/m³ per il benzopirene nell’aria.

Questo dato suggerisce che, seppur l’incendio abbia generato diossine e pcb in quantità preoccupanti, l’emissione di ipa rimane controllata e non sembra avere superato i limiti di legge. È utile segnalare che il monitoraggio di queste sostanze continua, per cogliere eventuali variazioni nel tempo e verificare la reale assenza di impatti provvisori più intensi.

Come arpa lazio garantisce la trasparenza nei dati ambientali post-incendio

L’agenzia regionale per la protezione ambientale del lazio ha puntualizzato che le sostanze come diossine, pcb e ipa non hanno soglie precise di legge per quanto riguarda l’aria esterna nei limiti temporanei immediati. Nonostante questo, ha scelto di rendere pubblici i dati rilevati, con l’intento di fornire trasparenza e informazione alla cittadinanza. Il campionamento e i relativi rilevamenti saranno ripetuti nei giorni successivi all’evento, per creare una base solida e continuativa che consenta un monitoraggio affidabile.

La pubblicazione dei risultati è avvenuta tramite il sito ufficiale www.arpalazio.it e i canali social dell’agenzia, per raggiungere il più ampio pubblico possibile. Queste misure si inseriscono nel quadro delle attività di tutela ambientale e di protezione della salute pubblica, soprattutto quando si verificano eventi di emergenza come incendi con potenziale rilascio di sostanze pericolose nell’aria.

Il ruolo del campionatore NRG202501978

Il campionatore NRG202501978 che ha raccolto i dati tra il 4 e il 5 giugno 2025 ha fornito una fotografia precisa di quanto accaduto in atmosfera dopo il rogo. A partire da questa base, si avvieranno ulteriori verifiche per valutare l’evolversi della situazione e mettere in atto eventuali azioni di contenimento o bonifica.