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Chiude dopo quasi un secolo l’antico spaccio-bar di strada pian di legname tra san martino al cimino e tobia

La chiusura dello spaccio-bar di strada pian di legname, attivo dal 1928 e gestito dalla famiglia Natali, segna la fine di un’epoca per le comunità di San Martino al Cimino e Tobia.

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Lo storico spaccio-bar di Strada Pian di Legname, punto di riferimento per la comunità tra San Martino al Cimino e Tobia dal 1928, ha chiuso dopo quasi cento anni, segnando la fine di un’epoca per il territorio e la famiglia Natali che lo ha gestito. - Unita.tv

Nel cuore della zona tra san martino al cimino e tobia, lo storico spaccio-bar di strada pian di legname ha chiuso definitivamente dopo quasi cento anni di attività. Aperto nel 1928, questo locale ha rappresentato un punto di riferimento per le comunità sparse nel territorio, svolgendo un ruolo che andava ben oltre la semplice vendita di generi alimentari. La conclusione di questa lunga storia segna la fine di un’epoca per chi abitava nei dintorni e ha visto il susseguirsi di generazioni della famiglia natali impegnate nel mantenere aperto il locale.

Un punto di riferimento per la comunità locale dal 1928

Lo spaccio-bar di strada pian di legname è nato quasi un secolo fa, proprio davanti all’omonimo fontanile, e ha servito decine di migliaia di residenti nelle case sparse tra san martino al cimino e tobia. La sua attività non si è mai limitata alla vendita di alimentari: ha rappresentato un nodo fondamentale per la consegna delle lettere, pacchi postali e notifiche, diventando una sorta di ufficio postale alternativo per la zona. La sua posizione ha facilitato l’accesso a prodotti e servizi essenziali, in un territorio dove la distanza dai centri urbani era spesso un limite. La famiglia natali, capitanata da severino natali e poi dai suoi discendenti, ha mantenuto aperto lo spaccio con una gestione a conduzione familiare che ha garantito continuità e familiarità nel servizio.

Luogo di incontro e sostegno per la comunità

Per molti abitanti delle campagne attorno a san martino al cimino, il locale rappresentava anche un luogo di incontro. Il bar offriva pane fresco ogni giorno, latte, bombole di gas, benzina e persino piccoli pezzi di ricambio per attrezzi agricoli. Il negozio permetteva di ‘segnare’ la spesa giornaliera, un supporto importante per chi si trovava in difficoltà economica, consentendo di saldare il conto più avanti.

L’evoluzione e la gestione familiare durante il secolo

Nel corso del ventesimo secolo e nei primi anni duemila, l’attività ha mantenuto le sue caratteristiche tradizionali, adattandosi lentamente alle nuove esigenze del territorio. Uno degli ultimi volti noti del locale è stato quello di antonia natali, classe 1932, che fino a qualche anno fa gestiva insieme ai parenti l’osteria bar caffè con la stessa dedizione che aveva caratterizzato la famiglia per decenni. La sua presenza ha rappresentato un legame forte con la storia del posto e con la comunità locale.

Dopo la sua scomparsa, il bar ha ridotto le sue funzioni e si è trasformato soprattutto in un negozio di generi alimentari, ma ha faticato a resistere alla concorrenza dei supermercati e della grande distribuzione. Il calo delle consegne, dovuto anche alle difficoltà di accesso stradale – i camion frigoriferi e quelli per le bombole del gas evitavano spesso l’accesso per la presenza di strade strette e incuria – ha reso ancora più complicata la sopravvivenza del locale.

Difficoltà logistiche e concorrenza

Le difficoltà di accesso stradale e la presenza di supermercati nella zona hanno inciso notevolmente sulla sopravvivenza dello spaccio-bar, riducendo la quantità di merci consegnate e limitando le possibilità di espansione.

La chiusura definitiva e il valore storico del locale

Alla metà del 2025, l’antico spaccio-bar di strada pian di legname ha chiuso i battenti, lasciando un vuoto nel tessuto sociale della zona. Il crocevia di vie come pian di legname e fossaccio, un tempo animato da gente che si incontrava e si scambiava informazioni, è diventato più silenzioso. Il luogo evocava storie di lunga data e tradizioni radicate, con la famiglia natali che ha portato avanti l’attività per quasi un secolo senza interruzioni.

Un simbolo di identità locale

L’importanza storica del locale va oltre la vendita di generi alimentari o il servizio postale; ha rappresentato un punto di riferimento e di identità per un territorio spesso isolato. La sua chiusura riflette anche i cambiamenti nelle abitudini di consumo e nelle infrastrutture, ma resta il ricordo di un servizio che ha accompagnato intere generazioni, offrendo spazi di socialità e di aiuto concreto a chi viveva in quelle zone.

Dopo quasi cento anni, la fine di questo spaccio-bar segna un cambiamento significativo nelle abitudini delle comunità rurali circostanti, ma conserva uno spazio importante nella memoria collettiva di viterbo e delle sue frazioni.