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Arcigay Viterbo riparte nel 2022 con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per la comunità LGBTQIA+

L’Arcigay di Viterbo, riattivata nel 2022, promuove diritti LGBTQIA+ e iniziative culturali, affrontando pregiudizi locali e cercando collaborazione per eventi inclusivi e significativi nella comunità.

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L’Arcigay di Viterbo, rinata nel 2022, si impegna a sostenere e dare visibilità alle persone LGBTQIA+ nella provincia, promuovendo inclusione, supporto e iniziative culturali, pur evidenziando criticità nell’organizzazione locale del pride. - Unita.tv

L’Arcigay di Viterbo è tornata a vivere nel 2022, con l’intento di farsi spazio e voce per le persone LGBTQIA+ nel territorio provinciale. La ripresa è avvenuta dopo quasi vent’anni di inattività, e l’associazione ha subito deciso di partecipare a iniziative pubbliche come il Lazio pride, spingendo però a portare il confronto e la visibilità fuori dalle grandi città, dove spesso il pregiudizio resta più radicato. L’impegno si concentra nel creare uno spazio aperto e sicuro, ma non mancano tensioni con altre realtà locali, soprattutto in relazione alla gestione del pride di Viterbo.

La rinascita dell’arcigay viterbo e l’eredità di peter boom

L’Arcigay Viterbo ha riaperto i battenti nel 2022, dopo essere stata chiusa quasi vent’anni prima. Il suo nome completo rende omaggio a Peter Boom, attivista storico della città e presidente della stessa associazione dal 1997 al 2003. Boom aveva costruito fondamenta importanti per i diritti LGBTQIA+ sul territorio, e l’associazione attuale vuole continuare quel lavoro, con occhi nuovi e tante energie.

Servizi attivi e iniziative culturali

Nel presente, l’associazione conta su sportelli antidiscriminazione, supportati da due psicologi impegnati a offrire ascolto e aiuto diretto. Oltre a questo, organizza eventi culturali come spettacoli teatrali e presentazioni di libri, accompagnando la comunità con iniziative che coinvolgono anche l’intera cittadinanza. L’Arcigay Viterbo è animata da militanti e attivisti che lavorano per fare da punto di incontro e solidarietà per tutte le persone queer presenti in provincia.

La partecipazione al pride e le ragioni della mancata adesione nel 2025

Nel 2022, l’Arcigay Viterbo aveva esordito pubblicamente aderendo al Lazio pride, con l’intenzione di portare la manifestazione in territori più piccoli e meno coperti mediaticamente. Lo sforzo era volto a dimostrare che fare il pride nelle grandi città è più semplice, mentre nelle province è necessario affrontare il peso dei pregiudizi. Nel 2024, invece, la stessa associazione partecipò al Tuscia pride a Viterbo, ma quest’anno ha scelto di non prendere parte alla manifestazione.

Dichiarazioni di virginia migliore

Virginia Migliore, presidente dell’Arcigay Viterbo, ha spiegato che nel 2024 l’adesione era avvenuta soltanto dopo aver letto il manifesto politico, quel documento che per loro rappresentava un passaggio necessario per trasmettere un messaggio nel segno della credibilità. L’anno scorso, l’associazione aveva denunciato la pratica del “rainbow washing”, cioè l’uso strumentale delle lotte LGBTQIA+ per ottenere consensi politici o commerciali. Per il 2025, però, la situazione si è complicata: la chiamata a un incontro preparatorio è arrivata solo a due settimane dal 21 maggio, momento in cui tutta l’organizzazione era già definita. Da qui la decisione di non partecipare.

Le critiche verso l’organizzazione e la richiesta di trasparenza

Secondo Migliore, i principali problemi risiedono nell’assenza di un manifesto politico chiaro e con contenuti concreti. Questo documento serve a definire gli obiettivi e le posizioni della manifestazione, senza di cui rischia di perdere forza e coerenza. In più, la mancanza di trasparenza sulle modalità organizzative, soprattutto riguardo al reperimento dei fondi, ha creato dubbi e allontanato l’Arcigay Viterbo dall’organizzazione. Infine, non è stato percepito un vero coordinamento tra le associazioni LGBTQIA+ del territorio, con poche occasioni di confronto reali.

Questi elementi sono sembrati incompatibili con la volontà di costruire un evento condiviso e pluralista. Migliore sottolinea che non si tratta di una chiusura totale, ma di un incentivo a riflettere e collaborare meglio, mettendo tutte le realtà intorno allo stesso tavolo prima e durante l’organizzazione di eventi così importanti.

L’appello a unire le forze per sostenere la comunità queer tutto l’anno

La comunità LGBTQIA+ di Viterbo trova nell’Arcigay un punto di riferimento stabile e pronto a dare un supporto concreto. Migliore evidenzia come sia importante far sentire meno sole e isolate le persone queer e trans, specialmente nei contesti più piccoli dove spesso si incontrano maggiori ostacoli quotidiani. La rete che si vuole costruire non si limita al periodo del pride, ma aspira a durare durante tutto l’anno.

Iniziative contro il pregiudizio e dialogo pubblico

Viterbo, città con tradizioni molto radicate, ha mostrato anche segni di pregiudizio che l’associazione vuole contrastare con iniziative sul territorio e interventi sensibilizzanti. L’idea è di costruire un tessuto di solidarietà che coinvolga non solo le persone LGBTQIA+, ma tutta la cittadinanza, incoraggiando un dialogo pubblico serio e continuo sulle diversità e i diritti civili.

In questo senso, l’associazione rimane aperta a coinvolgere tutte le realtà disposte a partecipare alla costruzione di una manifestazione che sia rappresentativa delle istanze di tutti, facendo sentire chiunque parte di una comunità senza barriere o esclusioni.